Cellatica (BS) – Si apre domani (12 dicembre) a Casa Museo Zani la mostra Tiepolo e Pellegrini. La luce nella pittura veneziana del Settecento, dedicata a due dei maggiori pittori protagonisti di un’arte che esalta la luce e il colore. Giovanni Antonio Pellegrini (1675-1741) e Giambattista Tiepolo (1696-1770) hanno saputo rendere straordinario il loro talento nelle chiese e nei palazzi veneziani, ma anche nelle corti europee di Germania, Inghilterra, Austria, Francia e Spagna. Le loro opere, spesso ispirate a temi mitologici e biblici, celebrano principi e sovrani con una forza compositiva e cromatica unica.
La mostra dossier espone tre grandi tele: due ovali di Pellegrini, Elia e l’Angelo e Davide riceve i pani da Achimelech (circa 1724), provenienti dalla chiesa di Sant’Agata a Brescia, e Il Giudizio finale di Tiepolo dalla collezione Intesa Sanpaolo. I dipinti di Pellegrini, presentati per la prima volta dopo un accurato restauro sostenuto dalla Fondazione Zani, mostrano la leggerezza del tratto e la vivacità cromatica tipica del maestro, influenzato dalla pittura di Sebastiano Ricci, Luca Giordano e del Baciccia. Il restauro ha rimosso vecchie vernici ingiallite e depositi di impurità, restituendo pienamente la brillantezza originale delle opere.
I soggetti dei due ovali sono tratti dall’Antico Testamento e simboleggiano il sacrificio eucaristico: Elia viene sfamato dall’angelo, mentre Davide riceve pani consacrati da Achimelech. Le opere rappresentano un unicum nel territorio italiano e testimoniano la potenza del cromatismo e della luce nella pittura di Pellegrini, in netto contrasto con il classicismo di Antonio Balestra.
Accanto a Pellegrini, Tiepolo è protagonista con due bozzetti preparatori su tela: Il Giudizio finale e Bacco e Arianna. La prima, realizzata intorno al 1747, mostra una scena teatrale e vorticosa, dove il cielo luminoso contrasta con le tonalità scure dell’inferno, delineando il conflitto tra divino e umano. Bacco e Arianna, invece, esalta il mito attraverso un audace scorcio prospettico, tipico dei bozzetti preparatori per affreschi mai realizzati.
La mostra include anche il Ritratto di uomo anziano (1743-1745) di Tiepolo, parte della serie dei “Filosofi” e documentata nelle incisioni di Giandomenico, figlio dell’artista. Il dipinto, passato in collezioni europee e sudamericane, evidenzia l’abilità di Tiepolo nel ritrarre volti con un realismo luminoso e suggestivo.
La mostra, visitabile sino al 6 aprile, è aperta al pubblico da martedì a venerdì 9-13;
sabato e domenica, 10-17.









