Filippo De SanctisTeatro Apollonio, Teatro di Varese o Teatro stabile d’Insubria. Tre nomi ma una sola identità. Quale?

"La nostra identità, che poi abbiamo voluto riaffermare estendendola e abbracciando un pò tutto il territorio in cui siamo nati, è passata da essere Teatro di Varese a Teatro Stabile d’Insubria. Stabile perchè sono otto anni che faccio stabilmente attività, che per ora ha riguardato solo l’ospitalità di spettacoli, seppure di grandissimo livello, con interpreti d’eccezione, ma vogliamo un pò riscattare quello che è l’orgoglio di questa terra, quindi iniziare a produrre qualche spettacolo per portare un pò della cultura insubre che è propria del territorio varesino, in giro per la Lombardia e speriamo in tutta l’Italia. E chissà, magari anche oltreconfine. E’ un progetto ambizioso e molto impegnativo, quindi per ora affermiamo solo un’idea nella quale crediamo molto profondamente, però non abbiamo dubbi di riuscirci perchè il lavoro svolto negli ultimi otto anni è stato molto difficile, ma siamo arrivati dove volevamo. Per fare un esempio concreto, io sono arrivato a Varese sei anni fa in un teatro nel quale molte persone non entravano per pregiudizio, un teatro travolto da tante polemiche, eppure in sei anni lo abbiamo portato ad avere 60.000 presenze, un cartellone con più di cinquanta spettacoli. Varese, in questo senso, si è riscattata molto anche rispetto alle produzioni nazionali, che adesso cercano di arrivare a Varese, cioè vogliono essere presenti nel nostro cartellone. Quindi credo che anche questo progetto possa avere un futuro roseo."

 

Caserma GavirateAll’orizzonte dell’Apollonio, oggi, c’è un sogno. E il sogno si chiama ex Caserma Garibaldi…

"Diciamo che l’orizzonte dell’Apollonio è limitato da una siepe leopardiana, che è la Caserma Garibaldi. E noi siamo certi, visto l’impegno fortissimo che l’Amministrazione Comunale sta mettendo in questi ultimi due anni, che questo impegno arriverà presto a concretizzarsi nella costruzione di un nuovo teatro. Noi non vorremmo essere gli unici ad ambire ad occupare questo spazio, e ci siamo costituiti in associazione proprio per questo. Il Teatro Stabile d’Insubria, per ora, è un’associazione culturale quindi aperta a tutti i soggetti che vorranno prendere parte a questo progetto. Però riteniamo che bisognerà dare un contenuto a questo nuovo teatro, anche perchè un teatro e, in ogni caso, uno spazio che si voglia definire teatrale non può vivere se all’interno non c’è un progetto artistico, e se non si svolge una rappresentazione di qualsivoglia genere, e quindi stiamo lavorando per arrivare puntuali a questo appuntamento."

Ospite nel nostro stand in fiera, De Sanctis ci ha confessato programmi per il futuro e intenti della neonata Associazione Culturale Teatro Stabile d’Insubria. Aspettando i lavori per il nuovo teatro varesino.