Politecnico Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/tag/politecnico/ L'arte della provincia di Varese. Wed, 02 Oct 2019 10:21:25 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.3.4 https://www.artevarese.com/wp-content/uploads/2017/05/cropped-logo-1-150x150.png Politecnico Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/tag/politecnico/ 32 32 Cazzago Brabbia e il suo rilancio, una mostra del Politecnico https://www.artevarese.com/cazzago-brabbia-e-il-suo-rilancio-una-mostra-del-politecnico/ https://www.artevarese.com/cazzago-brabbia-e-il-suo-rilancio-una-mostra-del-politecnico/#respond Fri, 06 Jul 2018 09:49:38 +0000 https://www.artevarese.com/?p=45946 Si è concentrato sulla valorizzazione di Cazzago Brabbia, individuato come paese simbolo sulle rive del lago di Varese, il percorso di ricerca e studio del Laboratorio di Progettazione Finale del Politecnico di Milano, che a conclusione dell’attività didattica propone una mostra su una selezione dei progetti realizzati dagli studenti, promossa grazie alla collaborazione con il […]

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Si è concentrato sulla valorizzazione di Cazzago Brabbia, individuato come paese simbolo sulle rive del lago di Varese, il percorso di ricerca e studio del Laboratorio di Progettazione Finale del Politecnico di Milano, che a conclusione dell’attività didattica propone una mostra su una selezione dei progetti realizzati dagli studenti, promossa grazie alla collaborazione con il sindaco Emilio Magni e l’Amministrazione Comunale di Cazzago Brabbia, con cui il Politecnico ha sottoscritto una convenzione.

La mostra, dedicata al progetto di conservazione e riqualificazione di due edifici storici e dell’area prospicente il Lago di Varese, verrà inaugurata domenica 8 luglio alle ore 11,30 presso il Lavatoio di Cazzago Brabbia che si trova in fronte Lago.

La giornata sarà caratterizzata anche dalla annuale sagra del pesce in carpione che a Cazzago Brabbia viene celebrata per ricordare la stretta relazione tra l’abitato, gli abitanti e il Lago.

In particolare è stata sviluppata una attività progettuale a cura degli studenti del Laboratorio di Progettazione Finale del Politecnico di Milano, III anno, Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni, e una tesi di Laurea Magistrale.

Cazzago Brabbia viene spesso descritto come il più rappresentativo dei paesi rivieraschi perché vi risiedeva una significativa comunità di pescatori e, ancora oggi, i pochi pescatori attivi sul Lago di Varese vivono e operano proprio in questo piccolo comune.

L’attività progettuale condotta nel Laboratorio – coordinato e diretto dai professori Francesca Albani, Paolo Gasparoli e Fabio Zangheri – è orientata alla riqualificazione del sistema costituito dalla porzione centrale del lungolago, con particolare attenzione al lavatoio storico e alla casa dei pescatori, suoi principali poli.

L’obiettivo perseguito è quello di riqualificare questi luoghi all’interno di un contesto potenziato di nuovi significati e nuove valenze, in grado di attrarre visitatori e costituire un elemento di rilancio del sito e del grande portato culturale e ambientale che lo caratterizza.

La tesi di Laurea Magistrale (laureande Chiara Parolini e Martina Pizzuti, Relatore Prof. Paolo Gasparoli, correlatore arch. Matteo Scaltritti) ha invece l’obiettivo di porre il Comune di Cazzago Brabbia nelle condizioni di sviluppare un’economia locale che faccia maggior affidamento sulle proprie risorse per avviarsi verso uno scenario di valorizzazione del sistema urbano, in alcuni casi sottoutilizzato e in condizioni di precario stato di conservazione.

Tutto ciò a partire dalla consapevolezza che per garantire una efficace gestione del patrimonio costruito e dell’ambiente naturale è necessario che le comunità locali riconoscano in esso gli elementi essenziali della propria identità, ne accettino i vincoli d’uso e ne potenzino le opportunità di conservazione e tutela attraverso un processo partecipato che considera gli abitanti come i primi sostenitori delle azioni proposte.

È forte infatti la convinzione che il patrimonio culturale possa contribuire efficacemente alla costruzione di un nuovo profilo di competitività, sia in un’ottica di crescita urbana che di attrattiva turistica.

Gli studi e le proposte progettuali degli studenti verranno presentati in una mostra degli elaborati prodotti, che verrà inaugurata l’8 luglio alle 11.30 presso il Lavatoio di Cazzago Brabbia. La mostra rimarrà aperta sino al 26 agosto 2018.

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Tre Avanzi riportati a nuova vita https://www.artevarese.com/tre-avanzi-riportati-a-nuova-vita/ https://www.artevarese.com/tre-avanzi-riportati-a-nuova-vita/#respond Tue, 22 May 2018 11:30:19 +0000 https://www.artevarese.com/?p=45146 Tre spazi varesini dismessi: l’ex stazione dei tram “Bettole”, di viale Aguggiari, l’ex ufficio d’igiene di via Staurenghi, e l’ex deposito merci della stazione FS, sono stati definiti Avanzi. Luoghi cioè che hanno smesso di svolgere la funzione per la quale erano stati realizzati e che ora si trovano in uno stato di sospensione, in […]

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Tre spazi varesini dismessi: l’ex stazione dei tram “Bettole”, di viale Aguggiari, l’ex ufficio d’igiene di via Staurenghi, e l’ex deposito merci della stazione FS, sono stati definiti Avanzi. Luoghi cioè che hanno smesso di svolgere la funzione per la quale erano stati realizzati e che ora si trovano in uno stato di sospensione, in attesa di essere reinseriti nel tessuto vivo sociale della città, privi al momento di qualsiasi interesse commerciale.

Cinquantaquattro studenti di design degli interni del Politecnico di Milano – in collaborazione con l’assessorato alla pianificazione territoriale, programmazione e realizzazione opere pubbliche – dopo averli studiati hanno proposto interventi in grado di assegnare loro nuove funzioni e possibilità d’uso, facendo ricorso a dispositivi allestitivi, capaci di accogliere nel progetto come un “dono” gli elementi di degrado presenti nei luoghi stessi.

Gli avanzi presenti sul territorio possono rappresentare una risorsa straordinaria, non solo in quanto luoghi disponibili a svolgere una nuova funzione, senza produrre ulteriore consumo di suolo, ma anche in quanto custodi di memorie e storie umane che andrebbero altrimenti disperse. Si può parlare di “estetica dell’avanzo”, o di “design del non-finito”, come prospettiva per attribuire ai luoghi un carattere rappresentativo delle condizioni di provvisorietà, precarietà, transculturalità proprie della contemporaneità.

Luciano Crespi, professore ordinario di design e coordinatore del Corso di Studi di design degli interni del Politecnico di Milano, ci racconta: “I ragazzi hanno realizzato 28 progetti, 9 per ciascun complesso, divisi in gruppi.

Per quanto riguarda l’ex deposito delle Ferrovie si è pensato a una funzione culturale legata al tema dell’arte contemporanea: una sorta di laboratorio legato all’arte nato anche con una discussione fatta con l’artista varesino Ermanno Cristini. Altri due gruppi hanno reso funzionale lo spazio ad introdurre laboratori e una caffetteria molto particolare ispirata ad un modello usato in America durante il proibizionismo che si chiama speakeasy dove si entrava in locale soltanto scovandolo. Altri studenti hanno introdotto anche funzioni commerciali legate al tema della birra, come produzione e consumo. Altri ragazzi hanno pensato al coworking, quindi al lavoro collettivo, trattandosi anche di un edificio situato in corrispondenza della stazione.

L’ex ufficio Igiene è un tema complicato anche per la funzione precedente ma l’edificio presenta degli elementi rimasti di grande valore, nonostante la fase di abbandono. A noi è sembrato molto interessante non tanto l’architettura che non è particolarmente significativa ma proprio l’impianto: ad esempio la scala che distribuisce due saloni poi annullati per la trasformazione che la villa originaria ha subito nel tempo. Qui abbiamo avuto qualche indirizzo da parte dell’Amministrazione quindi sono stati introdotti spazi legati al coworking e allo studio. Un gruppo ha fatto una scelta audace immaginando che si possa introdurre una sorta di mercato coperto e quindi pensare a delle funzioni legate alla tradizione. Un’altra soluzione molto interessante è nata da una discussione e da un confronto con chi gestisce a Varese Film Studio 90: l’idea era di trasformarla in una “Casa del Cinema”. Con spazi della produzione per costruire un incubatore per promuovere una nuova professione di piccoli produttori di film che vanno al di fuori dei circuiti tradizionali.  

Per l’ex Stazione dei Tram è stato affrontato il tema ardito ma stimolante del teatro: l’idea era di pensare in questa struttura con un’area esterna, un teatro d’avanguardia in è cui lo spettatore che si muove e lo spazio è già una scenografia. Altri gruppi invece hanno pensato di valorizzare la componente legata alla collocazione perché questo luogo è un crocevia sulla strada che porta al Sacro Monte: quindi piccoli spazi ospitali che sono una sorta di bed & breakfast destinati però valorizzare gli aspetti più interessanti del paesaggio varesino. Sempre per la posizione, è stata valutata la possibilità di realizzare, confrontandosi con Ciclocittà e altre associazioni, la “Casa della Bicicletta”: quindi un luogo dove i ciclisti e gli amatori delle biciclette possano trovare una serie di servizi, una piccola officina, spazi per comunicare la cultura della bicicletta, organizzare serate su questo tema”.

 

Cristina Pesaro

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