Busto – Di origini siciliane, classe 1929, Filippo Montalto aveva trovato in città la sua seconda casa. Qui aveva iniziato a lavorare sperimentando prima e creando poi negli anni, un proprio marchio nel settore dell’Erboristeria. La passione per la Natura non si fermava al laboratorio tra le formule alchemiche ma continuava nell’arte, suo secondo e grande amore.

Montalto si è spento oggi, 23 febbraio, ma i pennelli già da qualche anno ormai li aveva abbandonati.

Discendente di una famiglia d’artisti (da generazioni i Montalto-Cultrera hanno esercitato attività di decoratori, scultori e pittori) inizia la sua attività da autodidatta esponendo, negli anni Cinquanta, con il gruppo dei “Giovani pittori Bustesi”. Frequenta gli studi degli almici artisti Angelo Bottigelli a Busto e Umberto Montini ad Arona. Con loro partecipa a collettive ottenendo interesse di pubblico e critica. Da qui in poi sono numerose le mostre personali allestite in Italia e all’estero.

Nel corso degli anni il suo rapporto con la natura supera l’approccio realistico e descrittivo, elaborando un personale stile difficile da ricondurre alla categoria della “pittura di paesaggio”. Non si tatta di vedute aeree o panoramiche ma piuttosto di piani ravvicinati, fammenti di un insieme di cui l’artista sceglie di soffermarsi su un particolare lasciandone intuire la gandiosità.

Uno spirito romantico quello di Montalto che tecnicamente abbadona la strada del realismo e descrizione analitica per avvicinarsi al linguaggio dell’astrattismo dove dimostra una grande capacità di sintesi. Procede per forme geometriche semplici e anche i colori rivelano l immediatezza e felicità di stesura, spesso tramite una densità cromatica che ravviva lo spirito dei luoghi da lui visitati e raccontati.

La sincera spiritualità che trapela nelle sue opere rimarrà il suo ricordo.

L’ultimo saluto a Filippo Montalto sarà dato lunedì, 26 febbraio, alle 10.45 nella chiesa dei Frati.

E.F.