La concezione cinetica messa in atto nella personale di Antonia Mulas, fotografa, documentarista, artista, allieva e moglie di Ugo Mulas, si snoda in 27 metri di scatti in bianco e nero dando vita a una successione di corpi, volti, e gesti percorsi da luci atte a innalzare le fisionomie e la corporalità dei distinti soggetti.
"San Pietro: la gloria si fa inquieta" a cura di Manuela Gandini e Padre Andrea Dall'Asta, accompagnato da un esaustivo e corposo catalogo edito da Einaudi, in corso presso la Galleria San Fedele a Milano, appare un atto rivelatore.
Mistero e sacralità animano dialoghi tra i soggetti ritratti, riservando al visitatore il ruolo di spettatore nei confronti di un mondo sovente velato dal silenzio delle maestosità scultoree, fissati su pellicola senza l'ausilio di fari e flash.
L'imperiosa esteticità del potere di Urbano III, del Bernini, pare equipararsi alla languida arrendevolezza, della Carità dello stesso autore, lontana dalle inquietudini del mondo, in quanto persa nella luminosità di intimi sentimenti, più laici che religiosi.
Guardano lontano i putti avvolti da spire barocche, lambiti da trame di luce, quale fulgore della vita esterna, filtrate dalle grandi vetrate della basilica.
Nella inquieta morbidezza indagatrice di Antonia Mulas, vive un insieme di caratteri solo in apparenza lontano dagli istinti degli umani, poiché di questi traducono e cristallizzano le intensità di intime pulsioni terrene.

Antonia Mulas – "San Pietro: la gloria si fa inquieta"
Milano, Galleria San Fedele, via Hoepli 3a/b
Fino al 4 febbraio 2017
Orario: martedì-sabato 16-19