Torino – Se i meccanismi della scienza non permettono iperboli temporali prive di logica a renderli possibili sono le dimensioni fantastiche.

Il ritorno dall’oggettività del presente in un luogo proiettato avanti nel tempo assume l’idealità di un oroboro.

Facendo proprio il titolo di un film che negli anni ‘80 ebbe un successo planetario, retto dalla regia di Robert Zemeckis e dalle straordinarie scenografie di Lawrence G. Pull, Todd Hallowell e Hal Gusman, candidato a quattro premi Oscar vincendo il premio come miglior montaggio sonoro, il MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, propone “RITORNO AL FUTURO. PROTOTIPI DI TEMPO” a cura di Gianluigi Ricuperati.

Protagonista assoluto lo spazio infinito del tempo percorribile esclusivamente con mezzi adeguati all’impresa.

La mostra apre il percorso espositivo con una star assoluta: la De Loren DMC-12 del 1981, disegnata da Giorgetto Giuggiaro, corredata da figurini e lucidi provenienti dall’Archivio Italdesign.

Suggestive le dinamiche di progettazione con andamenti spigolosi, porte ad ali di gabbiano e carrozzeria in acciaio inossidabile.

L’itinerario espositivo prosegue proponendo una serie di oggetti di scena originali provenienti dalla collezione Bill e Patrick.Tra questi, l’interruttore dei circuiti temporali e il tastierino numerico TRW.

Il rapporto tempo-spazio viene scandito, nella seconda parte della mostra, dalle opere appartenenti alla serie “Suspended” creata dall’artista Anri Sala, proposte per la prima volta in uno spazio museale, dove il concetto di fantastico percorre itinerari immaginari lontani dall’immanenza terrena.

Mauro Bianchini

“RITORNO AL FUTURO. PROTOTIPI DI TEMPO” – Torino- MAUTO- Project Room, primo piano, C.so Unità D’Italia 40. Fino al 11 gennaio 2026. Orari: lunedì 10-14; da martedì a domenica 10-19. Biglietti: intero Euro 15, ridotto Euro 12. Courtesy Archivio Italdesign