Susanna FarioliSusanna Farioli

Riferimento culturale cittadino – La tenerezza nelle pennellate, l'affetto nei versi. Angelo Bottigelli amava tanto la sua Busto che cantava negli scritti e dipingeva nei suoi quadri. Era il 14 ottobre del 1989 quando l'artista salutava per sempre la sua città, dopo una lunga malattia. Un personaggio di spicco della cultura cittadina: fu tra i fondatori, nel 1951, dell'associazione Famiglia Bustocca, scrisse poesie, testi, la commedia "I milion daa Merica" (più volte rappresentato ). Spaziava tra diversi temi, dai più semplici ai più complessi, sempre con lo stesso impegno, sempre con la medesima dedizione. Fu anche un riferimento per collezionisti e appassionati d'arte. Il suo negozio d'antiquariato (in via Bonsignori, dove lavorava con l'adorata moglie Antonietta n.d.r.) era un punto di riferimento anche per i giovani artisti che qui arrivavano per imparare e chiedere consigli. Il Bottigelli iniziò a dipingere giovanissimo. Frequentò l'accademia di Brera e l'amore per il disegno lo accompagnò per tutta la vita. Di lui si ricordano gli scorci della sua Busto, immortalati anche nelle incisioni e nell'acqueforti, i ritratti, i paesaggi montani e le suggestive marine. Quest'anno per i 20 anni dalla scomparsa, in tanti l'hanno ricordato. Ognuno a suo modo: chi l'aveva conosciuto, chi lo stimava per il suo lavoro e la stampa locale. Ognuno a suo modo… ma tutti d'accordo su un'idea: rendergli omaggio con una grande mostra. Una proposta che accoglie ben volentieri la nipote Susanna Farioli, (che ben sarebbe lieta di partecipare all'organizzazione) cresciuta nella casa di questo zio artista, anzi di questi zii "così straordinari".

Uno zio affettuoso – "Il ricordo torna a quando ero piccolissima", racconta. "A quei pomeriggi trascorsi a casa loro sempre seguiti da un invito a cena e scanditi da un rito speciale. Prima di metterci a tavola, organizzava gare di disegno. Io e la zia eravamo le allieve, lui il maestro; e come tale ci assegnava un compito che noi dovevamo sviluppare. Seguiva il voto…. Il mio era sempre un gran bel voto! E per festeggiare, si cenava con il suo piatto preferito: il risotto. Ma la parte più simpatica era la discussione che si accendeva piacevolmente alla fine del pasto. Tutto ruotava sempre attorno a chi si dovesse aggiudicare quelle cucchiaiate di risotto rimaste in pentola… la famosa crosticina, golosamente ambita un po' da tutti….".

'Una Maestà'  sulla laguna', Acquaforte'Una Maestà'  sulla laguna', Acquaforte

A ritroso nel tempo – E il ricordo di Susanna corre anche lungo quelle indimenticabili gite, all'Estero, soprattutto a Londra, in Italia a Pinzolo e Santa Maria Maggiore e nelle città d'arte, durante le quali non mancavano mai le visite alle mostre. Tra le mete preferite c'erano anche Santa Margherita Ligure e Ospitaletti. Si fermava a ritrarre angoli e scorci e, quando non aveva i colori, usava la macchina fotografica per immortalare quello scenario che poi avrebbe ispirato il suo prossimo dipinto. Indimenticabile poi, per la nipote, lo studio dove lo zio creava le sue opere.
"Era in soffitta, un locale tutto per lui. Ricordo il lucernario, in mezzo, dove scendeva tantissima luce. Il tavolo, i cavalletti, tanti stracci, ma soprattutto c'era un insieme di colori e odori che ancora sento e mi riportano alla mia infanzia. Noi lo guardavamo dipingere, a volte c'era anche mia mamma. E non ci si stancava mai. La zia Antonietta spesso è stata la sua modella; più volte ha posato anche per suggerire il volto di alcune Madonne. Lei lo ha sempre incoraggiato, è sempre stata al suo fianco, lo seguiva ovunque. Sono stati compagni davvero di una vita. Festeggiarono anche il 50° di matrimonio e, questo non lo dimenticherò mai, con una gioia e un amore sempre luminoso".