In trasferta –  Tra le poche presenze italiane presenti all'apertura dei prestigiosi Rencontres de la Photographie figurerà, per il quarto anno consecutivo, l'Archivio Fotografico Italiano, che sarà presente nella settimana di apertura del festival dal 9 al 14 luglio. Una grande occasione, questa, di rappresentare la realtà italiana ad un evento di tale portata. Si tratta, infatti, di una manifestazione di carattere internazionale, ormai giunta ai 39 anni di vita e in cui i lavori provenienti da ogni parte del mondo sono giudicati da una seria commissione di prestigio. Una città che per due mesi vive solo di fotografia, attraverso esposizioni, conferenze, proiezioni ed eventi di ogni sorta. Ancora una volta l'associazione di Claudio Argentiero si pone in prima linea nel promuovere l'arte fotografica attraverso alcuni lavori di indubbio valore che ne rispecchiano l'attività e valorizzano alcuni autori della collezione.

Le mostre – La mostra dal titolo "Immagini di una collezione d'Autore" propone gli scatti dei più significativi fotografi che hanno caratterizzato la scena italiana degli ultimi decenni. Tra questi il fotoreporter Francesco Cito, maestro eclettico, testimone della storia di paesi come Afghanistan, Libano, Palestina, Arabia Saudita, Iran, Bosnia e Kossovo, ma anche della realtà italiana più folkloristica, dal palio di Siena ai matrimoni napoletani. Come lui, un altro artista premiato al World Press Photo è Gianfranco Moroldo, autore di importanti reportage di guerra, soprattutto in Vietnam, al fianco di Oriana Fallaci, ma anche in Iran, Etiopia, India, Pakistan, Libano, Giordania, Eritrea, fino alle recenti guerre in Jugloslavia e Somalia. Dell'Italia ha documentato le tragedie del terremoto in Sicilia e dell'alluvione di Firenze. A schierarsi sui fronti di guerra più caldi troviamo anche Nino Leto, impegnato a documentare per dieci anni il conflitto nei Balcani e più recentemente la situazione in Irak. Accanto al genere del fotogiornalismo troviamo le immagini più liriche di Virgilio Carnisio, interprete della memoria storica milanese e di Duccio Nacci, artista toscano specializzato in fotografia di paesaggi, architettura e arte. Le opere della fotografa brasiliana Isabel Lima, italiana di adozione, infine, introducono il genere del ritratto, ulteriormente arricchito dalle suggestive immagini storiche di fine Ottocento della collezione Menotti Paracchi di Busto Arsizio. "Genti di terre d'acqua

La mostra dell'AfiLa mostra dell'Afi

– volti della civiltà contadina", presenta, invece, un lavoro inedito, nato dalla collaborazione con la città di Vercelli, di cui a settembre verrà pubblicato il volume relativo. Le fotografie scattate da Argentiero ritraggono le famiglie di agricoltori che rappresentano l'anima della cultura e della tradizione piemontese, mentre accanto sfilano le immagini delle mondine di un tempo, frutto del lavoro di Umberto Armiraglio. In questo caso la mostra si pone anche in diretta relazione con il territorio ospitante della Camargue, con la quale condivide una certa fisionomia di territorio e di cultura contadina. Allo stesso modo, la terza mostra, dal titolo "Fête de Gardians – 20^ Reine d'Arles 2008", tende la mano al paese in festa, con una serie di foto scattate da Argentiero e Fiorenzo Pellegatta ad Arles il primo maggio in occasione di tale manifestazione, rivolgendo particolare attenzione ai dettagli, ai costumi, ai volti della gente e agli scorci della cittadina.

La missione – Uno scambio proficuo, quindi, quello promosso dall'AFI, che ha tutto il merito di farsi portavoce delle bravure italiane all'estero. Come accaduto per le edizioni precedenti, anche quest'anno verrà stampato un libro che raccoglie il materiale esposto in questa occasione e che verrà presentato a settembre. Per la prossima stagione, inoltre, sono già definiti i corsi per gli aspiranti fotografi: dal 19 settembre avrà inizio il corso sul paesaggio e il territorio, mentre dal 26 prenderà il via quello sulla fotografia di ritratto e glamour. Non si arresta, dunque, il fervore creativo dell'AFI, che, come ci assicura il suo presidente, riserva progetti altrettanto importanti per il prossimo autunno. Nell'attesa possiamo ritenerci più che soddisfatti nel vedere i maestri fotografi dell'associazione castellanzese giungere a un traguardo così importante, come quello di rappresentare le eccellenze del nostro territorio persino in terra straniera.