'Dal Giudizio di Michelangelo', 1999'Dal Giudizio di Michelangelo', 1999

'E' la seduzione dell'oggetto l'elemento primario' – Vittorio Sgarbi ha curato la mostra 'Piero Guccione. Opere 1963/2008', l'ultima pensata nell'ambito della bella Estate di Milano a Palazzo Reale. Una scelta di 80 opere che ripercorrono il viaggio artistico seguendo tre tematiche portanti della carriera del pittore. Un primo approccio con la figura dell'artista al lavoro è dato da immagini  riprodotte su enormi pannelli all'inizio del percorso espositivo. Anni '50, dalla sua Scicli, in provincia di Ragusa, Piero Guccione arriva a Roma, città che vede le sue prime esperienze artistiche, la vicinanza come assistente a Renato Guttuso, l'adesione al gruppo 'Pro e contro', punto fermo della pittura realista negli anni dal 1961 al 1964, al fianco di Attardi, Aymonino, Guerreschi, Ferroni e altri. I lavori nati da queste influenze sono visibili nella prima sezione della mostra in cui dominano le visioni quotidiane, i balconi, giardini, finestre, muri. Con la naturalezza della copia dal vero, con la divisione netta di piani, pennellate decise e compatte a richiamare quella plasticità che spesso alcuni critici hanno letto come appartenente al mondo dell'arte Pop.

'Sul far della luna' – "La città proponeva i temi metropolitani con carattere già di alienazione; io ho in qualche modo partecipato a questo", confessa Guccione in una intervista diffusa in mostra. Treni, macchine, aeroporti, temi affrontati dall'artista senza discostarsi mai dall'interiorità. Un aereo in partenza sullo sfondo, una sagoma nera, chiunque, seduto in attesa. "Mi colpì molto come fenomeno", chiarisce l'artista parlando della Pop Art; "ma in realtà  – sottolinea nella stessa intervista Maurizio Calvesi – non c'è mai un richiamo tecnico a tale stile nelle sue creazioni: no ai colori sfacciati, per esempio". 'Sul far della luna' (1968-69): le nuvole gonfie si specchiano sul muso di un aereo, in una visione dal taglio alla Dottori; in 'La siepe sulla macchina nera' (1966-67), quest'ultima riflette il verde delle foglie. Un mescolarsi di ombre e di scenari, dove l'ingombrante civiltà industriale si fa largo.

'Nel porto di Messina', 1993.96'Nel porto di Messina', 1993.96

Gli anni della natura – Dal 1979, anno in cui Guccione torna in Sicilia, unico è il tema  rappresentato nelle sue opere, sempre e comunque realizzate ad olio o pastello su carta. La natura. Qui si inseriscono le opere 'Dopo il tramonto' (1985-87), in cui quasi impercettibili sono le sfumature che si creano in un cielo rosato dal calar del sole; 'Notte stellata dopo il vento d'occidente' (1985), dove l'intensità cupa della notte è ricreata con la durezza del pastello sulla carta. Un'immensità tale che ne permette solo l'osservazione silenziosa, al pari della natura di Friedrich.
"A Guccione interessa l'assoluto, senza dubbio alcuno. L'assoluto immanente della natura, il celeste contagiato di terra, mai totalmente puro, che va scattivato, come dicevano una volta gli scalpellini, per liberare la pietra preziosa dalle inevitabili impurità umane", ha scritto Vittorio Sgarbi. Un'intera sala dedicata al mare, quell'azzurro amato dall'artista, quella calma resa con piccoli tratti di colore, quel guardarti da ogni lato e vedere ovunque l'infinito oltre l'orizzonte.

Omaggio agli antichi maestri – Già nella maestosità della natura, forte era il richiamo del passato per Guccione, ancor più lo è nella serie, ben rappresentata in mostra, dei d'après. Da Masaccio, Michelangelo, Leonardo, Giorgione, Pontormo, Vermeer, Signorelli, figure, pose, dettagli di opere d'arte, a richiamare l'importanza dei maestri di un tempo. Siamo giunti con questa serie, 'Per Tristano e Isotta…', al 1998. Il cammino continua e si conclude con le opere che aprono il nuovo millennio. Veri e propri collage, materiali differenti incastrati sotto vetro a 'dipingere' un quadro: 'Paesaggio', 'Fu la scuola di Atene'.

"La morte è la cosa più lontana, la più estranea e assente nella visione di un cielo stellato, così come i sentimenti d'angoscia e di paura. Solo stupore, e uno sconfinato senso di meraviglia, di commozione per tanto e sublime ordine, oltre alla gratitudine profonda verso la vita che ci offre questo alto e silenzioso spettacolo".
Piero Guccione

'Piero Guccione. Opere 1963/2008'
10 luglio – 21 settembre 2008
a cura di Vittorio Sgarbi
Palazzo Reale – piano terra
Piazza Duomo, 12
Milano
orari: lun 14.30/19.30; mart-merc-ven-sab-dom 9.30/19.30; giov 9.30/22.30
Ingresso gratuito
Catalogo Skira
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