C. Monet, Ninfee, 1907C. Monet, Ninfee, 1907

L'atelier di Monet – Il tempo dei fiori, il tempo della vita. Il ciclico passaggio dall'idea, alla natura, all'arte, nelle opere esposte a Palazzo Reale. Nella mostra 'Claude Monet. Il tempo delle ninfee', aperta al pubblico fino al 27 settembre, si scopre l'intensa poesia di un artista che ha dedicato anima, mente e cuore alla pittura. Grazie al più grande prestito mai concesso all'estero dal Museo Marmottan Monet, l'esposizione promossa dal Comune di Milano, si sviluppa intorno a 20 grandi e grandissime tele che il padre dell'impressionismo ha dedicato allo studio delle ninfee nel suo giardino giapponese di Giverny.

Il 'padre' dell'impressionismo – Claude Monet (Parigi,1840 – Giverny,1926) acquista la casa e il giardino di Giverny, lungo la Senna, a metà della sua vita, nel 1890. Nomade alla ricerca della luce adatta alle sue opere, il maestro francese trova una nuova 'tana' dove rifugiare i suoi pensieri e sviluppare la sua pittura, la grande pittura impressionista.

Il sindaco Moratti e la curatrice C.Beltramo Ceppi alla presentaIl sindaco Moratti e la curatrice
C.Beltramo Ceppi alla presentazione

Il momento, l'attimo racchiuso in tele dalle grandi dimensioni in cui si vedono i passaggio di un'arte immediata: il pittore guarda e, pennello alla mano, intinge nel colore che viene riportato sulla tela. Accostamenti frettolosi, mescole che viste da vicino non dicono nulla, si distendono indietreggiando il passo e fanno emergere il soggetto ritratto. Le ninfee dipinte da Monet conducono il visitatore nel percorso espositivo sobrio ed elegante allestito a Palazzo Reale. "Il tempo delle ninfee" trent'anni, dal 1887 al 1923, rivivono in 20  capolavori di Monet.

La variazione di luce – Passeggiando di fronte alle ampie tele il visitatore può cogliere semplici dettagli che rendono unici questi quadri. Minimi particolari testimoniano un tempo diverso di realizzazione. La luce, cardine di tutta la sua ricerca, diventa strumento nelle mani di Monet, ormai in grado – nel periodo delle ninfee – di gestire il tempo di posa del colore e di creare gli accostamenti, imprimendo sulla tela toni supplementari e contrari. Verdi, rossi, gialli e blu compaiono come per 'magia' nell'oscurita delle sale illuminate a luci calde. Non solo pittura ad olio, ma anche documenti materiali

K. Hokusai, Orchidea, Dalla serie dei Grandi fiori, 1834K. Hokusai, Orchidea,
Dalla serie dei Grandi fiori, 1834

testimoniano l'attività di Monet. In un piccola rientranza in una delle ampie sale, in una teca di vetro – esposta con riguardo sacrale proprio di fronte al ritratto del maestro – si trova la tavolozza di Monet: un'unica mescola di colore in cui è racchiuso il vero segreto della sua arte.

Francia-Giappone: lo scambio – Nasce a Palazzo un piacevole confronto tra i suoi lavori e quelli coevi di importanti maestri giapponesi. L'arte giapponese ha avuto un ruolo determinante nella vita e nella ricerca artistica di Monet; sono esposte in mostra, a rotazione per ragioni conservative, 52 stampe di Hokusai e Hiroshige, provenienti dal Museo Guimet di Parigi.
Monet non è il solo pittore ad essere influenzato dalle produzioni giapponesi che ormai circolavano in Europa, ma è sicuramente tra loro il maggiore collezionista con 276 stampe nella tradizione ukiyo-e. Il confronto tra l'idea di paesaggio nell'arte giapponese e le opere di

C. Monet, La barca, 1987C. Monet, La barca, 1987

Monet è completato dall'esposizione di una serie di preziose fotografie dell'Ottocento, dipinte a mano, di giardini giapponesi. Infine, un bonsai di rara bellezza, accompagna il visitatore a 'gustare' l'ultima sala, dove non mancano anche versi di poeti, letterati, filosofi ed amici del maestro francese, dislocati sulle pareti lungo tutto il percorso espositivo.

Progetto ambizioso –
Ideata e curata da Claudia Zevi & Partners, l'iniziativa si avvale di importanti contributi: Michel Draguet, che ha studiato a lungo la trasformazione della pittura di Monet negli anni in cui si dedica alla costruzione del suo giardino; Marco Fagioli, uno dei maggiori esperti del "giapponismo" nelle arti figurative europee alla fine dell'Ottocento e massimo conoscitore della fotografia giapponese della seconda metà del XIX secolo; Hélène Bayou, direttrice del dipartimento giapponese del Museo Guimet.

monet
IL TEMPO DELLE NINFEE

Milano, Palazzo Reale (Piazza Duomo, 12)
30 aprile – 27 settembre 2009
Orari: da martedì a domenica, dalle 9.30 alle 19.30
lunedì, dalle 14.30 alle 19.30
giovedì, dalle 9.30 alle 22.30
la biglietteria chiude un'ora prima
Info e prenotazioni
www.mostramonet.it
servizi@civita.it tel. 199.199.111 – 02.4335.3522