Sgarbi e CassaràSgarbi e Cassarà

Vittorio Sgarbi fa notizia – Il critico ferrarese, primo cittadino a Salemi vuole esserci a Varese quando ci sarà la grande mostra su Morazzone. "Polemiche sterili ed improduttive quelle emerse sui giornali nei giorni successivi alla mia presenza al Politeama", Vittorio Sgarbi chiamato per la seconda volta a presenziare ad una serata organizzata dalla Fondazione per gli studi letterari e giuridici "Labus Pullè" presieduta dall'avvocato Cassarà non usa mezzi termini e conferma la sua dialettica e il suo stile. Non è Sgarbi ad aver rubato le idee a Varese e alla sua amministrazione, ma la Fondazione privata – più predisposta alla musica, ma con una grande 'mission' culturale ancora da definire – a riconfermare la collaborazione con Sgarbi, ricontattando il critico per consegnare un Premio per un concorso di Letteratura e Poesia rivolto ai giovani realizzato in collaborazione con Silvio Raffo. Una serata mondana che arriva a distanza di quasi un anno e mezzo dalla prima volta che il critico aveva proposto al sindaco Attilio Fontana una mostra in sinergia con il Comune di Milano – di cui era ai tempi assessore – che puntasse alla collaborazione tra Piemonte e Lombardia per  la valorizzare i Sacri Monti di Varallo, Orta e Varese.

Legame diretto –
"Procaccini, Tanzio da Varallo, Morazzone. Un collegamento naturale tra luogo ed artista per chi pensa alla valorizzazione degli allora anche miei, ma ora vostri Sacri Monti" specifica il critico. Le affermazioni di Sgarbi da una parte sono una autodifesa dalle accuse mosse nella scorsa settimana (inclusa la precisazione dell'Amministrazione comunale in merito alla programmazione museale) e dall'altra sono una provocazione e mirano a soddisfare la volontà del critico di restare vicino alla Città Giardino. "Ho parlato con il sindaco Fontana stamattina, che tra l'altro è mio amico – smorza i toni Sgarbi – la mostra su Morazzone, se e quando si farà, deve includere anche me. Sono uno strumento utile per la comunicazione di eventi di questo tipo, la mia immagine ha una forza mediatica che deve essere sfruttata per una città con un potenziale alto come Varese". Il critico entra nei dettagli quando conferma la volontà di fare – se e quando la Fondazione Labus Pulle sia disponibbile in accordo con chi ritiene opportuno, inclusa l'Amministrazione – una grande Mostra anche a livello scientifico. "Morazzone ce l'ho a casa mia, questo dovrebbe bastare per capire che non è solo interesse personale – continua il critico – una mostra con impegno e rigore scientifico, ho già contattato Spiriti ad esempio e la stessa Mina Gregori che aveva curato l'importante mostra del varesino nel 1962. E' un privilegio e una responsabilità".

Vittorio SgarbiVittorio Sgarbi

Nessun equivoco – 'Sono al servizio di Varese' questo il messaggio che il critico manda dal palco, sostenuto dallo stesso Cassarà che è il motore di questo ritorno del ferrarese alla Città Giardino. Ma il critico una volta tolta la veste ufficiale – che l'ha visto nella serata musicale a fianco dell'étoile della Scala di Milano Oriella Dorella invitata sempre per conferire un premio a uno dei vincitori del Premio letterario – non si nega ad ulteriori chiarimenti. "L'idea prima è stata mia, già nel 2007 quando ho concepito l'idea dell'abbinamento dei tre Sacri Monti era possibile leggere la singola mostra dei protagonisti di queste opere eccelse – incalza il critico – le puntualizzazioni dei dirigenti, non so nemmeno bene di chi, sono scorrette e poco gentili. Sono i soldi che hanno chiamato me non io a portarli, io devo essere uno strumento in positivo per rilanciare Varese".  Per chiudere Sgarbi aggiunge: "non è una competizione, sono già stato qui per altre proposte culturali, per il Museo Pogliaghi, per Villa Mylius e altre iniziative. Se Cassarà riesce a fare quello che non è ancora partito a Varese io sarò ben contento di dare a Varese elementi distintivi che portino le persone a visitare le mostre".