Una delle opere di Massimo PiazzaUna delle opere di
Massimo Piazza

Più della retorica, potè il simbolo – Dopo la mostra "Bici e Natura" e la partecipazione alla Biennale d'Arte sportiva al Museo del Ciclismo alla Madonna del Ghisallo, Massimo Piazza ritorna a Magreglio. "Tricolore e dintorni", curata da Emilio Sacchi, resterà aperta al pubblico fino al 20 agosto. La chiave di lettura simbolica e poetica si sofferma soprattutto sull'orizzonte culturale e storico piuttosto che sui panegirici d'occasione.
L'autore, infatti, ama soffermarsi sul concetto di unione nella sua accezione più vasta che, in tal modo, diviene un vero e proprio fil rouge nelle opere, avvalendosi della simbologia quale tramite per la comunicazione, e assumendo anche una dimensione che si dilata in modo universale e globale.

"Il tema dell'unità d'Italia si presterebbe ad uno svolgimento complesso storicamente e carico probabilmente di retorica – scrive il curatore – L'artista invece, come già in altre precedenti situazioni pittoriche, ci offre, con le sue opere, una chiave di lettura "non convenzionale" focalizzata sulla forza del simbolo, per arrivare ad una sintesi narrativa di grande comunicazione. Ecco quindi che dal tricolore anelato da mani esaltanti si passa alla suggestione intrigante dell'arcobaleno dove si intravedono, in divenire, i tre colori della bandiera. Dallo sguardo trasognato di un bambino che osserva il decollo di un aeroplano di carta, in un sogno tutto futuro, si arriva alla intimità di un interno di studio dove, fra pennelli e tubetti, sbocciano improvvisi frammenti di colore verdi, bianchi e rossi". Ancora una volta, di determinante importanza è la tecnica mista perseguita dal pittore che, per l'occasione, si sofferma più volte sugli aspetti allegorici, restituendoci immagini "fresche" dal segno rapido e sicuro.