Artevarese intervista l'artistaArtevarese intervista l'artista

L'originalità di Brancusi nel ridurre le forme naturali alla loro più semplice essenza, quasi all'astrazione, ebbe profondi effetti sulla scultura del XX secolo. E quì basterà fare i nomi di Modigliani, Archipenko, Epstein, Gaudier-Brzeska e Carl Andre.
Le forme arcaiche e primigenie costituiscono il lessico basilare dello scultore varesino Niccolò Mandelli Contegni che cita espressamente tanto l'arte primitiva ed ancestrale quanto l'epoca d'oro della classicità.
Ne sortiscono profili flessuosi dalla forte carica espressiva, non semplici sculture estetizzanti o soprammobili, quanto corpi carichi di tensioni, scolpiti nella materia naturale e pulsante, che ricalcano le forme di antichi alfabeti di culture e popoli lontani.

Il ritorno all'origine è il sigillo che contraddistingue il lavoro dell'artista che non ha paura di definire la sua produzione "faticosa". "Il mio – spiega Niccolò Mandelli Contegni – è un lavoro complesso, talvolta pesante, che impone sacrificio, meditazione e studio".
Legno e metallo vengono plasmati e forgiati dalle mani dell'autore che richiama dichiaratamente anche le forme di Giancarlo Sangregorio. Dalle astratte gabbie di ferro che imprigionano il legno pare uscire un desiderio di sconfinamento sottolineato dalle crepe del materiale naturale e dalle irregolarità materiche del ferro.

Niccolò Mandelli Contegni nasce a Varese nel 1967. Dopo un'esperienza in Sudamerica, dove si stabilisce negli anni '90, ritorna in Italia e si accosta alla lavorazione prima della pietra e in seguito a quella del ferro spesso usato in combinazione con il legno. Una quindicina, tra il 2005 e il 2010, sono le sue mostre ed esposizioni personali e collettive.

Opere scelte
Mostra personale di Niccolò Mandelli Contegni

Varese, Banca Cesare Ponti, via Staurenghi 11
Dal 12 ottobre al 15 novembre 2012
Ingresso libero
Per maggiori info.: g.vantaggi@barabino.it – 0332-283150