I Macchiaioli. Una rivoluzione d'arte al Caffè Michelangelo, alle Scuderie del Castello visconteo di Pavia si riscoprono i protagonisti di un movimento che, alla fine dell'Ottocento, partendo da Firenze, fu fondamentale per la nascita della pittura moderna italiana.
«Dopo la mostra di primavera sui Capolavori della Johannesburg Art Gallery, con i Macchiaioli torniamo alle grandi mostre di pittura, cambiando però il tema – dice Giacomo Galazzo, Assessore alla Cultura del Comune di Pavia – Se infatti negli anni passati abbiamo indagato l'Impressionismo e i pittori di ambito europeo tra '800 e '900, ora iniziamo un percorso di attenzione sull'800 italiano, che intendiamo portare avanti anche in futuro. Nei nostri Musei Civici, infatti, sono custoditi alcuni gioielli di quel periodo e noi crediamo che, se le grandi mostre sono un obiettivo importante, quando diventano occasione per valorizzare il patrimonio locale, sono ancora più significative».
Condivide il pensiero Susanna Zatti, direttore dei Musei Civici e curatrice della mostra insieme a Simona Bartolena, che aggiunge: «L'intento della mostra era vedere cosa succedeva in Italia mentre in Francia avveniva la rivoluzione dell'Impressionismo, per sfatare il luogo comune che descrive la pittura italiana dell'ultimo quarto di secolo come un'arte "di derivazione", mutuata dall'Impressionismo. Visto che nei nostri Musei Civici ci sono alcune opere di quel periodo, quattro delle quali, provenienti dalla collezione Morone, fanno parte della mostra sui Macchiaioli, abbiamo voluto dimostrare il carattere avanguardistico della pittura italiana dell'800: la presenza di quadri dei Macchiaioli che risalgono agli anni '50 e '60 dell'800, quando ancora l'Impressionismo era di là da venire, conferma che la volontà di rinnovamento che agitava l'Europa, in Italia, con i Macchiaioli, trovò una sua espressione originale».
Perchè "macchiaioli"? Nella seconda metà dell'Ottocento, Firenze è una delle capitali culturali più attive in Europa e diventa ben presto punto di riferimento per molti intellettuali provenienti da tutta Italia. Intorno ai tavoli di un caffè cittadino, il Michelangelo, si riunisce un gruppo di giovani artisti accomunati dallo spirito di ribellione verso il sistema accademico e dalla volontà di dipingere il senso del vero. Il nome "macchiaioli", usato per la prima volta in senso dispregiativo dagli accademici, viene successivamente adottato dal gruppo stesso in quanto incarna perfettamente la filosofia delle loro opere: "rendere le impressioni che ricevevano dal vero col mezzo di macchie di colori di chiari e di scuri".
Il punto di vista adottato nella mostra racconta nello stesso tempo l'importanza storico artistica del movimento, i suoi rapporti con la scena francese, le novità tecniche introdotte dai pittori del gruppo, ma anche la quotidianità della vita al Michelangelo, seguendo il filo dei racconti, degli scritti, delle lettere lasciate dai protagonisti.
In mostra oltre 70 opere provenienti da prestigiose sedi e collezioni private, firmate dai principali esponenti del gruppo dei Macchiaioli quali Telemaco Signorini, Giovanni Fattori, Giuseppe Abbati, Silvestro Lega, Vincenzo Cabianca, Adriano Cecioni, Vito d'Ancona, Raffaello Sernesi, Odoardo Borrani e altri.
I Macchiaioli. Una rivoluzione d'arte al Caffè Michelangelo
Fino al 20 dicembre 2015
Scuderie del Castello Visconteo
Viale XI Febbraio, 35 – 27100 Pavia
Orari
Dal lunedì al venerdì: 10.00 – 19.00
Mercoledì: 10.00 – 22.00
Sabato, domenica e festivi: 10.00 – 20.00
(La biglietteria chiude un'ora prima)
Prezzi
Intero: 12,00 euro | Ridotto: 10,00 euro
Audioguida inclusa nel prezzo
Scuole: 5,00 euro