A.Sassu, 'Maison Tellier una sera (Bubù)', 1946A.Sassu, 'Maison Tellier una sera (Bubù)', 1946

Un progetto che sa guardare lontano – Lugano non si accontenta di Photo20esimo (Maestri della fotografia del XX secolo) e rilancia, presso Villa Ciani, altre due antologiche dedicate ad Anita Spinelli e ad Aligi Sassu. 217 dipinti, 130 lavori grafici e 15 sculture. Sono queste le cifre del patrimonio della Fondazione Aligi Sassu ed Helenita Olivares, istituita nel 1997 a seguito della donazione fatta alla città di Lugano dall'artista e dalla consorte. Dal 1999 la Fondazione persegue un progetto di sistematica rilettura dell'opera del Maestro nato a Milano nel 1912 e tra i protagonisti dell'arte italiana del XX secolo. Sino ad oggi il piano culturale si è concretizzato nella realizzazione di una serie di esposizioni a carattere pressoché annuale nelle quali è stata presentata la produzione artistica di Sassu dagli esordi (mostra 1999), fino agli anni ‘30 e ‘40 (mostra 2003). A corredo di ciascuna delle esposizioni viene pubblicato un catalogo che confluisce nella collana di studi critici dedicati all'artista, con l'intento di rendere noti al pubblico anche i nuclei tematici recentemente esplorati dalla critica.

L'amour, comme d'habitude – Per quest'anno il Museo d'Arte e la Fondazione Sassu presentano le opere della serie 'Maison Tellier', il ciclo più folto dell'attività creativa del Maestro, ispirato dall'omonima novella di Guy de Maupassant, pubblicata nel 1881. Nella trama del racconto si intessono le vicende degli habitués del caffè – postribolo e le avventure di cinque signorine dai petali un po' sfioriti, cinque disinibite e ammiccanti donne d'appuntamento della Maison Tellier. Nelle pagine di Maupassant si mischiano un contagioso umorismo e la denuncia, non troppo velata, dell'ipocrisia e del conformismo della "buona società". Influenzato dall'atmosfera dei caffè di Parigi e di Milano, Sassu intende rappresentare i "covi della mondanità" dove si incontrano intellettuali, sofisticati borghesi e furtive amanti. La produzione artistica del ciclo 'Maison Tellier' si concentra nella seconda metà degli anni Quaranta, periodo di frequentazione dell'ambiente culturale ed artistico luganese. Se nella raffigurazione del nudo, Sassu talvolta si discosta dalla novella di Maupassant, alternando frammenti di storie a figurazioni più complesse, nella composizione combina modelli classici e cromie fiammeggianti al limite dell'espressionismo.

A.Spinelli, 'Canto della terra', 1995A.Spinelli, 'Canto della terra', 1995

Ceramiche d'autore – In mostra sono presenti una cinquantina di opere, provenienti dalla Fondazione Sassu e da diverse collezioni private svizzere ed italiane. Oltre ad oli, acquerelli, tempere e pastelli, sono esposte alcune opere grafiche, sette delle quali vennero realizzate per illustrare un'edizione della Maison Tellier. Impresa editoriale, quest'ultima, che non ebbe mai luogo. Sono inoltre presenti una scelta di formelle in maiolica e di piatti in ceramica realizzati da Sassu durante i soggiorni presso l'amico Tullio d'Albisola attorno a cui gravitavano anche Karel Appel, Luigi Broggini, Asger Jorn, Wilfred Lam e Lucio Fontana.

Altra mostra, altro artista – La seconda esposizione, ospitata presso la Villa di Lugano, si focalizza sull'opera di Anita Spinelli, ticinese e formatasi con il gruppo milanese di Novecento. Dalla metà degli anni '30 Anita, allieva all'accademia di Brera fra il 1925 e il 1933, frequenta nel Mendrisiotto il gruppo de "I Solidali" di cui fanno parte, tra gli altri, Aldo Patocchi, Jean Corty e Guido Gonzato. In mostra, accanto a ritratti, arlecchini e scene di genere, vengono proposte opere che maggiormente risentono dell'espressionismo e della visionarietà nordica ed altre che testimoniano gli influssi della pittrice, dalla scomposizione cubista all'astrattismo. L'antologica si inserisce nel quadro delle iniziative volte a sottolineare la realtà artistica del territorio.

Villa Ciani, CH – 6900 Lugano
www.mda.lugano.ch
ANITA SPINELLI
Fino al 1 marzo 2009
A cura di Cristina Brazzola
SASSU MAISON TELLIER
Fino al 1 marzo 2009