Con questo articolo si conclude la serie dedicata ai film sui mostri marini. Dalla prossima settimana prenderà il via un nuovo ciclo, incentrato su altri protagonisti del grande schermo che hanno fatto la storia del cinema d’autore.

Degno erede del suo predecessore a mostrare la pinna nelle acque oceaniche che bagnano l’affollata spiaggia di Amity, si presenta “Lo squalo 2“ per la regia di Jeannot Szwarc coadiuvato nella sceneggiatura da Carl Gottlieb e Haward Sacker.

Ritroviamo l’agente Martin Brody di nuovo egregiamente interpretato da Roy Scheider con accanto Lorrainne Gary nel ruolo della moglie.

Le avvisaglie della presenza dello squalo bianco si mostrano evidenti sul corpo di un’orca marina arenata sulla spiaggia.

Da qui inizia, come da precedente copione, lo scontro tra l’agente Brody e il sindaco; l’uno teso a tutelate l’incolumità dei bagnanti, l’altro al prestigio della propria figura nonostante l’evidenza del pericolo.

I dubbi crollano quando una sciatrice d’acqua e l’amica alla guida del motoscafo vengono aggredite e fatte a pezzi dallo squalo.

La cecità di fronte all’evidenza non colpisce esclusivamente il sindaco ma anche i bagnanti, ostinati nel rimanere sulla spiaggia.

A rendere serrata la tensione concorrerà un gruppo di adolescenti che su differenti imbarcazioni si avventureranno tra le onde dell’oceano.

Per lo squalo, un invito irrinunciabile al banchetto.

Bene evidenziata da riprese a fior d’acqua, la caccia non risparmia alcuni di loro.

Sarà di nuovo l’agente Brody ad affrontare lo squalo.

Il ritmo incalzante del montaggio offrirà colpi di scena dove le parti si affronteranno mettendo in atto misurate strategie di attacco e difesa.

Con una mossa risolutiva l’agente riuscirà ad avere la meglio sul suo avversario.

Al ritorno sulla terra ferma, niente rimbrotti per i giovani, ma baci e abbracci.

“Lo squalo 2” – Regia Jeannot Szwarc

Mauro Bianchini