Una delle opere di VandurUna delle opere di Vanadur

Cento anni di vita di un uomo che si fondono con la storia di un popolo, quello armeno: Yervant Der Mossighian nasce pochi anni prima del genocidio degli Armeni del 1915, vive l'orrore della deportazione, 'la marcia della morte' fino alla Siria. Uomo e pittore sono una cosa sola e la storia si riflette nell'opera pittorica.

Una vita in viaggio – Un destino in movimento quello di Vanadur che, lontano dalla patria, ha vissuto prima a Istanbul e poi è arrivato in Italia, a Venezia, nel 1926. Qui, una laurea in medicina e una grandissima passione per la pittura, che lo ha portato ad esporre le proprie opere e a ricevere numerosi riconoscimenti.

I colori dell'inquietudine. Cento anni di passioni e turbamenti.
Il titolo della mostra, recentemente allestita presso lo Spazio Lavit, ci porta direttamente nel mondo dell'artista, un mondo complesso, fatto di moti dell'animo, di sensazioni che l'arte, con il suo potere quasi taumaturgico, rende visibili e concrete ai nostri occhi. Non è casuale lo pseudonimo Vanadur, nome di un antico dio pagano armeno, quasi la chiave d'accesso per conoscere l'animo del pittore.

Un'arte evocativa – Paesaggi, scorci di città, scene di vita familiare, nature morte prendono vita nella mani di

Una delle opere di VandurUna delle opere di Vanadur

Vanadur, ne rivelano la sua fine sensibilità, incantano e trasmettono suggestive emozioni. Sarà forse il colore, steso con intese e pastose pennellate, che scava ad esempio nei volti fino a giungere alla loro essenza interiore? Senza dubbio la ricerca cromatica è legata ad un coinvolgimento della mente dell'artista, dà voce ai suoi sentimenti, ai suoi turbamenti e alla sua nostalgia.

Eclettico. Una pittura eclettica, quella di Vanadur, che nell'uso del colore e nel rievocare l'interiorità dell'uomo risente dei movimenti artistici di inizio Novecento, impressionisti e post impressionisti.

Con De Chirico. "Ogni cosa ha due aspetti: uno corrente, quello che vediamo quasi sempre e che vedono gli uomini in generale, l'altro, lo spettrale o metafisico, che non possono vedere che rari individui in momenti di chiaroveggenza e di astrazione metafisica…" così scrisse De Chirico nel 1919, ad indicare la duplice natura dell'opera d'arte. E questa frase ben si adatta anche alla produzione artistica di Vanadur.

Vanadur. I colori dell'inquietudine
Cent' anni di passione e turbamenti

Dal 14 maggio al 4 giugno 2011
Varese, Spazio Lavit, Via Ubert 42
Orari: da martedì al sabato dalle 17.00 alle 19.30
Catalogo in galleria
Ingresso libero