La chiesa di San GiorgioLa chiesa di San Giorgio

Storici dell'arte sulle impalcature – "Vi è stata una visita inaspettata da parte di esperti dell'arte nel mese di giugno", ci riferisce il geom. F.Bulgheroni, responsabile dei lavori nella chiesa parrocchiale di San Giorgio a Venegono Superiore. Grazie alle impalcature realizzate per il cantiere in corso gli studiosi hanno potuto vedere da vicino le statue, situate sopra la facciata e riparate da edicole, che le ospitano. Rappresentano San Giacomo a sinistra, al centro, la Madonna col Bambino, a destra, Santa Caterina d'Alessandria: il professor Alberto Bertoni, accompagnato da un altro esperto, ha così ipotizzato, dopo la visita, che le stesse possano risalire al Quattrocento, in quanto presentano un'apparenza formale vicina a quelle, che si trovano alla base del monumento funebre del Cardinale Branda Castiglione; come si legge, anche, nel libro, da poco edito, "Lo specchio di Castiglione Olona", nel quale si ipotizza, che possano essere state realizzate dai Maestri Caronesi. 

Lo slogan del parroco – "Un tetto per una casa da abitare, un campanile per guardare in alto" è lo slogan ideato dal parroco di Venegono Superiore, don Maurizio Villa, per coinvolgere la cittadinanza e i fedeli nell'opera di manutenzione straordinaria del tetto della chiesa parrocchiale e soprattutto del restauro conservativo delle facciate del campanile e delle guglie. I lavori sono già iniziati per un costo complessivo di 350.000,00 euro, dei quali 130.000,00 raccolti grazie alla generosità dei fedeli. "Le vie percorse per ottenere finanziamenti da banche o

Il campanile allo stato attualeIl campanile allo stato attuale

fondazioni per ora non hanno dato ancora frutti – ci riferisce don Maurizio – pertanto è fondamentale ed importante la partecipazione e il contributo, anche minimo di ciascuna persona. Finora, il legame affettivo con la propria chiesa ha permesso di raggiungere, quasi la metà del costo totale dell'opera". Il fondo per la ristrutturazione del tetto è costituito dalle offerte libere, da quelle fatte in occasione delle celebrazioni dei Sacramenti o a ricordo dei defunti ed eventualmente si possono concedere prestiti da concordare con il parroco. Un'intera comunità si è messa in moto per darsi un tetto e un campanile nuovi, segno di una sensibilità viva verso i simboli di una storia ereditata dal passato e degna di essere salvaguardata da tutti indistintamente.

I lavori in atto – Dopo aver presentato il progetto in Curia e ottenuto l'autorizzazzione della Soprintentendenza dei Beni architettonici  i lavori sono iniziati a fine maggio e proseguiranno fino alla fine di ottobre. L'architetto David Antognazza, che ha realizzato il progetto, ci ha illustrato in cosa consistono: primariamente il rifacimento del tetto, caratterizzato dalla posa di tegole tipo marsigliese, tranne un piccolo spicchio sopra l'abside, che presenta l'utilizzo di coppi. Il restauro di ben 24 pinnacoli posti sul tetto a motivo decorativo, realizzati in cemento artistico, che presentano un grave stato di degrado. Occorre metterli in sicurezza, con un lavoro rivelatosi complesso, in quanto presentano un telaio in ferro e altri materiali risalenti ai primi del Novecento. Infatti, la struttura archittettonica della chiesa attuale è quella realizzata in seguito all'ampliamento voluto dal cardinale Andrea Carlo Ferrari, in occasione della Visita Pastorale nel lontano 1901. Ciò che doveva essere un ampliamento divenne una riedificazione ex-novo della chiesa parrocchiale. Fu, infatti, stravolta completamente nella forma archittettonica precedente settecentesca, modificata nella facciata, che era interamente affrescata, e nelle pareti perimetrali, il presbiterio allungato, si salvò solo il campanile.

L'interno della chiesaL'interno della chiesa

Studi stratigrafici – Secondo alcuni documenti fotografici, si rileva che il campanile rimase intatto nella sua forma risalente al Settecento. Nella fase di studio ed ora esecutiva del progetto in corso, si sono rilevate delle tracce pittoriche di tinteggiatura rosata, secondo gli usi settecenteschi, nel tamburo, nella cella, nelle pareti del sottotetto e in quelle esterne. Benchè l'attuale struttura decorativa del campanile non presenti alcuna lunetta nei riquadri, che scandiscono la sua altezza, saranno riproposte nel restauro, come la tonalità rosa dell'intonaco nel rispetto, dunque, della sua vetustà, rispetto al resto della chiesa. Molto probabilmente della stessa epoca del campanile è l'altare e la balaustra presenti all'interno della chiesa di S.Giorgio, come ci fa notare l'arch. David Antognazza insieme all'ing. Paolo Cattaneo, direttore dei lavori. E, non resta, che scoprire con amorevole costanza, ciò che ancora tanto la storia dell'arte locale ha in serbo per tutti noi.