Milano – Si susseguono con misurata e raffinata cadenza le “Declinazioni infinite” di Giorgio Griffa nella personale in corso da MAAB Gallery.vSi susseguono su tele grezze a dire come a volte l’ispirazione germini su territori irregolari.

Le opere in mostra conducono a rimandi musicali, ma anche a un alfabeto cromatico leggibile, in prima istanza, con lo sguardo sino ad essere assimilato nelle profondità sensibili di chi osserva.

Il succedersi delle cadenze tonali arriva inoltre a definire la completa spazialità dell’insieme.
Emerge nell’avvicendarsi delle pennellate la lieve emotività dell’artista sempre controllata dalla ragione esecutiva.

Giorgio Griffa (Torino 1936) dopo avere conseguito la laurea in giurisprudenza affianca all’esercizio della professione, frequentazioni accademiche di indirizzo figurativo.
Negli anni a seguire nelle sue opere compaiono con sempre maggiore frequenza presenze astratte, sino ad arrivare ai “segni primari”.
Fondamentale l’incontro con Aldo Mondino che lo porterà a conoscere il lavoro di Giulio Paolini, inoltre presso la storica Galleria Sperone verrà in contatto con gli artisti appartenenti all’Arte povera.
Dal 2007 il suo nome è annoverato tra i novanta accademici nazionali dell’Accademia di San Luca a Roma.
Nel 2012 a seguito della sua personale “Fragments 1969-2012” presso la Casey Gallery di New York, la critica d’arte Roberta Smith scriveva sul The New York Time “La sua arte merita un posto nella storia mondiale dell’astrattismo”.
La Biennale di Venezia lo ha visto presente nel 1978 e nel 1980, e di nuovo nel 2017.
Le opere in mostra presso MAAB Gallery evidenziano nei titoli una raffinata misura ironia a dimostrazione di quanto vi sia di ludico nel lavoro di un artista.

Giorgio Griffa “Declinazioni infinite” – Milano – MAAB Gallery , Via Nerino 3. Fino al 17 novembre. Orario: lunedì-venerdì 10,30-18

Mauro Bianchini