Modena – Fu uno dei primi fotografi che riuscì a fissare un’immagine ottenendone un negativo. A Henry Fox Talbot (1800-1877) è dedicata , la mostra allestita alle Gallerie Estensi, intitolata “L’impronta del reale. Alle origini della fotografia”.

L’esposizione, prima grande retrospettiva in Italia, documenta l’attività del pioniere mettendo a confronto il suo lavoro con quello di altri fotografi, artisti e scienziati, oltre a far luce sui suoi legami con l’Italia e più in particolare con Modena, città dell’amico Giovanni Battista Amici. Il percorso propone infatti, oltre alle opere di Talbot, fra cui disegni fotogenici, calotipi, dagherrotipi, incisioni da dagherrotipi e fotografie contemporanee, la corrispondenza autografa con il modenese. Uno scambio epistolare, un’amicizia quella con l’ottico, matematico, astronomo e studioso di scienze naturali, testimoniata, come è possibile vedere in mostra, da alcuni strumenti scientifici che furono alla base del rapporto fra i due inventori, oltre ad alcune “prove fotografiche” conservate nella Biblioteca Estense. Documentazione e materiali ritrovati nel 1977 con i quali venne presentata una mostra a Palazzo dei Musei di Modena. La rassegna organizzata in questi giorni, dopo oltre quarant’anni, intende offrire un approfondimento sulla storia e l’evoluzione della cultura visiva. I materiali esposti provengono anche da importanti istituzioni internazionali e italiane.

A dialogare con l’opera di Fox Talbot, nell’ambito della rassegna “L’impronta del reale. W. H. Fox Talbot alle origini della fotografia” l’artista Mario Cresci invitato dalla Fondazione Modena Arti Visive. La personale, intitolata “La luce, la traccia, la forma” è allestita a Palazzo Santa Margherita e propone lavori ispirati alle origini della fotografia come traccia creata dalla luce presentando una serie di opere che evidenziano l’interesse dell’artista per l’incisione e per il “segno”. Una ricerca artistica libera, che attraversa il disegno, la fotografia, il video, l’installazione, il site specific, sempre indagando la natura del linguaggio visivo attraverso il mezzo fotografico come pretesto opposto al concetto di veridicità del reale.

La mostra “L’impronta del reale. W. H. Fox Talbot alle origini della fotografia” alle Gallerie Estensi rimarrà aperta al pubblico sino al prossimo 10 gennaio con i seguenti orari: sabato 8.30 – 19.30; domenica e festivi 10– 18. “La luce, la traccia, la forma” allestita alla Fondazione Mdena Arti Visive – Palazzo Santa Margherita chiuderà il 20 settembre. Orari: venerdì e sabato: 9-23; domenica: 9-21.

E.F.