L'allestimento della mostraL'allestimento della mostra

Il destino dell'uomo, la sua sorte: questo è il tema su cui ha voluto catalizzare l'attenzione l'artista Marlene Dumas con la sua nuova mostra, allestita presso la Fondazione Stelline di Milano. Spaziando tra personaggi diversi, Dumas ha colto l'essenza dell'esito ultimo che ha caratterizzato ciascuno di essi, ricreando una sorta di curiosa atmosfera di premonizione ineluttabile, quasi fosse in possesso di uno sguardo capace di preconizzare il fato futuro.

Aperta fino al 17 giugno, la mostra intende proporre una visione globale e organica degli esiti della vita umana, declinati ciascuno in modo molto singolare nella propria peculiare specificità. I soggetti che vengono rappresentati, infatti, possono essere i più svariati: si può passare, ad esempio, dall'immagine del Cristo crocifisso alla Pietà Rondinini, o da Amy Winehouse ad Etta James.

Ventidue i dipinti
recentemente esposti alla mostra, la maggior parte dei quali è inedita; e in aggiunta è stato realizzato, apposta per la stagione, anche un video, anch'esso inedito, intitolato "Miss Interpreted (Marlene Dumas)", realizzato e diretto da Rudolf Evenhuis e Joost Verhey, in una versione post-prodotta in italiano (1997). Due anni di riprese rivelano l'artista al lavoro o in momenti più intimi, fornendo così un meta-ritratto sulla sua persona, colto e immortalato nel gesto di dipingere, ovvero nell'atto di produrre a sua volta descrizioni e ritratti di volti senza nome.

Un particolare dell'allestimento della mostraUn particolare dell'allestimento della mostra

La mostra è alimentata dalla tensione di una costante dialettica tra l'elemento fisico e quello metafisico, e non solo per via della scelta dei soggetti da rappresentare, che sono tanto religiosi quanto profani: nelle sue opere, infatti, è effettivamente possibile ravvisare una riflessioni ed una sensibilità profonda. Marlene Dumas ci consegna non tanto icone o simboli religiosi, quanto piuttosto dei segni universali in cui la fede si unisce al dramma e l'amore interagisce con il dolore.
Il percorso espositivo milanese traccia i temi cari a Marlene Dumas, e in particolare quelle che hanno dei soggetti che sono connesse con la sorte, e l'impossibilità di schermarsi, ma legate a vicende drammatiche, quelle "people in extreme suffering" che ritraggono l'umanità di cui la sua pittura si interessa.

Marlene Dumas, nata a Città del Capo nel 1953, è un'artista di fama internazionale: di origine sudafricana, ma olandese di adozione. Nel 1976, quando si trasferisce in Olanda, ad Haarlem, entra a far parte dell'Atelier '63 e successivamente si sposta ad Amsterdam dove studia psicologia e dove attualmente vive e lavora. Nel 1983 tiene la sua prima mostra personale ad Amsterdam alla galleria Paul Andriesse e dai primi anni '80 inizia ad esporre in numerose gallerie e spazi pubblici europei. Partecipa a Documenta IX (1992), alla Biennale di Johannesburg (1995) e a quella di Venezia dove condivide il padiglione olandese con Maria Roosen e Marijke van Warmerdam. Presenta mostre personali all'ICA di Philadelphia (1992), alla Tate Gallery di Londra (1996), al Centre Pompidou di Parigi (2001), all'Istituto d'Arte di Chicago (2003), al MOCA di Los Angeles e al MoMa di New York (2008). Le sue opere sono state esposte nei più prestigiosi musei del mondo e fanno parte delle più importanti collezioni pubbliche e private internazionali.

Sorte. Mostra personale di Marlene Dumas
Fino al 17 giugno 2012
Fondazione Stelline
Corso Magenta 61, Milano
Orari: da martedì a domenica, dalle 10.00 alle 20.00
chiuso lunedì
Info:  +39 02.45462411 – http://www.marlenedumas.nl/