Layout per un pieghevole, esercizio del corso di grafica, 1958 (Layout per un pieghevole, esercizio del corso di
grafica, 1958 (partic.)

"Microstorie" di grafica al femminile. Con la mostra Il segno continuo. Grafica tra arte, calligrafia e design dedicata a Simonetta Ferrante il Centro di Documentazione sul Progetto Grafico/Aiap di Milano prosegue il lavoro di studio e di divulgazione di "microstorie" del mondo del graphic design, che, come ha sottolineato Francesco E. Guida nel volume pubblicato in occasione dell'esposizione, sono significative, a fianco delle "grandi storie", per avere una visione più ampia e articolata sia della disciplina sia del clima di un periodo. Quella di Simonetta Ferrante è una microstoria di grafica "al femminile" che, insieme a molte altre ancora poco conosciute, emerge, nell'universo prevalentemente maschile della progettazione visiva, per la sua intensità e validità.

Un segno continuo. Figure disegnate in punta di penna, con un segno continuo che ricorda grovigli di filo di

Sovraccoperta per libro Rizzoli, 1963Sovraccoperta per libro Rizzoli,
1963

cotone, passeggiano sull'invito a una esposizione di tessuti, esperimenti fotografici in camera oscura creano forme astratte per un manifesto, collage di carte colorate e ritagli di giornale suggeriscono immagini per progetti futuri. Già nei primi lavori di graphic design realizzati alla Central School for Arts and Crafts di Londra tra il 1958 e il 1959 Simonetta Ferrante dimostra una particolare sensibilità nell'unire illustrazione, fotografia e testo scritto secondo soluzioni non scontate. I corsi londinesi di grafica e di pittura e i precedenti studi presso il liceo artistico e il Conservatorio a Milano sono le solide radici che le permettono di affermarsi nella Milano degli anni Sessanta come una delle prime progettiste italiane di comunicazione visiva. Dopo una collaborazione con Boob Noorda e un periodo di lavoro alla casa editrice Bompiani con Bruno Munari, Ferrante apre uno studio grafico che per circa quindici anni porta avanti un linguaggio moderno, creando campagne pubblicitarie, marchi e progetti di diverso tipo per importanti società come Galgano, Rizzoli, Supermercati Esselunga, DataControl e Società Italiana di Psicologia. Un linguaggio al passo con i tempi, che si adatta ai prodotti

Annuncio pubblicitario per DataControl, 1972Annuncio pubblicitario per
DataControl, 1972

e ai messaggi da comunicare e usa disegno, tipografia e fotografia per raggiungere la massima efficacia visiva. La copertina per un libro edito da Rizzoli è ad esempio incentrata su un fantasioso collage di formule matematiche, mentre gli annunci pubblicitari per DataControl mettono in primo piano le fotografie di componenti elettronici che con la loro bellezza "meccanica" comunicano, senza bisogno di aggiunte, l'identità dell'azienda.

Non solo grafica.
Dal 1975 Simonetta Ferrante torna regolarmente ogni estate in Inghilterra per seguire corsi estivi di pittura e gradualmente interrompe l'attività di progettazione grafica per dedicarsi all'arte e all'insegnamento. Si inaugura così un secondo periodo di attività e si allarga lo spazio della sua ricerca artistica. Un filo rosso collega i diversi momenti e i diversi ambiti del suo percorso: nei libri d'artista o nelle incisioni troviamo la stessa creatività e libertà di linguaggio dei progetti di grafica e il segno continuo che delineava le figure dell'invito progettato nel 1958 riemerge espressivo nei dipinti, nelle incisioni e nei più recenti lavori di calligrafia.


Il segno continuo. Grafica tra arte, calligrafia e design

Galleria Aiap (Associazione italiana progettazione per la comunicazione visiva)
via Amilcare Ponchielli 3 Milano
Dal 4 al 13 maggio 2011
a cura di Lorenzo Grazzani e Francesco E. Guida
Orari: lunedì – venerdì 14.00-19.00
Ingresso gratuito
Per informazioni: www.aiap.it