F. Hayez, Ritratto di Gian Giacomo Poldi Pezzoli, 1851F. Hayez, Ritratto di Gian Giacomo
Poldi Pezzoli, 1851

Patriota, mecenate, collezionista. La Casa-Museo Poldi Pezzoli celebra il suo fondatore: Gian Giacomo Poldi Pezzoli (1822-1879), una delle figure più appassionanti dell'Ottocento italiano. La mostra Gian Giacomo Poldi Pezzoli. L'uomo e il collezionista del Risorgimento, in programma fino al 13 febbraio, racconta le vicende dell'Indipendenza e dell'Unità d'Italia attraverso gli occhi, le esperienze e la collezione di opere d'arte di questo protagonista milanese d'eccezione.
L'esposizione, attraverso una lunga ricerca d'archivio, ricostruisce le vicende biografiche e artistiche di Poldi Pezzoli, puntando l'attenzione sul suo impegno civico. Il giovane nobiluomo ebbe infatti un ruolo politico nel corso delle Cinque Giornate di Milano, sostenendo economicamente il Governo Provvisorio e infine pagando con l'esilio in Svizzera e la confisca dei beni il suo coinvolgimento.

Le trenta opere esposte fanno luce sulla cultura artistica italiana nel "decennio di preparazione" all'Unità quando letteratura, teatro e arte concorrono a promuovere una silenziosa opposizione agli stranieri eleggendo il Medioevo e l'Italia comunale trecentesca a metafora di un'Italia libera. L'esposizione in particolare si focalizza sulla genesi delle prime due stanze realizzate tra il 1846 e il 1856 per la casa museo Poldi Pezzoli, l'Armeria e lo Studiolo dantesco e sulla relativa valenza patriottica.

Studiolo dantescoStudiolo dantesco

Quella casa conteneva una collezione assolutamente unica in Italia. Per metterla assieme c'era voluta una vita intera. Gian Giacomo non aveva eredi diretti e alla morte del nipote Fabio decise che la proprietà sarebbe passata alla città. La collezione, inalienabile e indivisibile, avrebbe rappresentato la prova concreta del suo amore per Milano.

Il percorso espositivo coinvolge diversi spazi del Museo articolandosi in tre sezioni: la prima, biografica, si apre con il Ritratto di Gian Giacomo Poldi Pezzoli di Francesco Hayez e alcuni documenti di archivio, tra cui il "Libro dei Conti" autografo appena ritrovato, in cui venivano annotati gli acquisti per incrementare la collezione. La seconda sezione indaga la moda del collezionismo d'armi (che contagia anche i pittori di storia come documenta l'importante dipinto Ventura Fenaroli arrestato dai Francesi di Francesco Hayez) e la nascita delle Armerie in Italia attraverso fotografie d'epoca. Intorno al 1848 anche il giovane Gian Giacomo Poldi Pezzoli affida a Filippo Peroni, scenografo scaligero, l'allestimento di una fantasiosa armeria in stile gotico all'interno del suo palazzo. Distrutta purtroppo da un bombardamento nel 1943 la Sala d'Armi è rievocata da gigantografie e bozzetti dello stesso Peroni.  Infine la terza sezione si concentra sul mito di Dante nell'Ottocento e la sua valenza patriottica, per spiegare il clima in cui sorge a casa Poldi Pezzoli lo Studiolo Dantesco, realizzato nel 1853-1856.

Gian Giacomo Poldi Pezzoli
L'uomo e il collezionista del Risorgimento
Dal 12 novembre fino al 13 febbraio 2012
Milano, Museo Poldi Pezzoli, via Manzoni 12
Orari: tutti i giorni, dalle 10.00 alle 18.00
Chiuso il martedì
Per maggiori info.: http://www.museopoldipezzoli.it/