Carnago – Ragguardevole sapienza, volontà fattiva e spinta ideale hanno portato Simona Bartolena e Armando Fettolini a creare “La bellezza resta” che come affermano gli stessi curatori risulta essere “Un progetto virale e multidisciplinare, nato nel 2016 su iniziativa dell’Associazione Heart – Pulsazioni Culturali e sociali in tutta Italia…Per questo viaggio nel pensiero positivo inteso non come attitudine a chiudere gli occhi davanti ai problemi, ma come capacità di superare il dolore, la rabbia e la paura riconducendole al loro valore di passaggio verso qualcosa di migliore, siamo partiti da una frase che Pierre Auguste Renoir disse a Henri Matisse “La sofferenza passa, la bellezza resta”. Abbiamo lanciato un appello agli artisti: abbiamo chiesto loro di interpretare questo concetto con un’ opera. I lavori selezionati costituiscono oggi il corpus, in continua crescita, di una mostra che ha girato l’Italia portando il suo messaggio di felicità…la mostra ora approda a Carnago. Per la suggestiva sede della chiesa di San Rocco sono state scelte 24 opere, 24 lavori che raccontano con linguaggi diversi e partendo da punti di vista molto differenti il tema della mostra”.

A tale progetto va annoverato il costante impegno organizzativo protrattosi negli anni di Claudia Canavesi.Pur ritenendo tutte le opere in mostra estremamente degne di attenzione compiremo uno scarto galante soffermandoci su alcuni lavori eseguiti da tre  artiste.

“La bellezza è negli occhi di chi guarda” (2016) di Marina Chiò, opera composta da frammenti di specchi e microfusioni in bronzo poste sul pavimento della chiesa pare alludere a infinitesimali luoghi di pensiero.

In quella apparentemente disarmonica scissione terrena, si rivela ad cocchio attento, una polifonica perfezione.

Ad animare il mondo fiabesco di Silvia Cibaldi concorrono “Le albere” (2104).Fisionomie femminili in articolata simbiosi con elementi naturali.

L’artista con tocco magico pare volere fermare il tempo donando al visitatore il privilegio di ammirare da vicino l’eleganza di quelle siluette percorse dall’insieme segnico d multiformii rami.

La “Danza primitiva” (2015) di Annalisa Mitrano rimanda agli albori del mondo, composta da terra semirefrattaria bianca, argilla rossa comune e plexiglass, fissa nel suo essere l’idea di perfetta  circolarità,

di atavico mandala quale simbolica rappresentazione armoniosa del cosmo dove ogni fine trova compimento nel suo inizio e viceversa.

“La bellezza resta – 24 artisti – Chiesa di San Rocco, Via Italia Carnago. Fino al 31 marzo. Orario: sabato e domenica 16-19

Mauro Bianchini