Il filo di GIl filo di G

Incontri d'autore – Una pausa pranzo all'ombra del Duomo in una giornata di ottobre ancora illuminata da un sole caldo e sincero, quasi estivo. Così il mio incontro con Toni Salmaso, giovane artista (classe 1964) che vive e lavora a Milano. E così inizia a raccontarmi dei suoi studi e dei suoi lavori, della mostra Contaminazioni ospitata a Castello Cabiaglio (29 settembre – 5 ottobre 2007) e chissà se suggestionati dalla "fabbrica del Duomo" che abbiamo accanto o forse no, si finisce a ragionare sul rapporto arte-produzione artigianale, abilità manuale e invenzione artistica, design e prodotti seriali di derivazione industriale. È naturale che Toni sia sensibile a questi argomenti: lo affascinano le opere progettate e costruite seguendo l'antica sapienza manuale dell'artigiano, dell'artista che secondo il modello medievale-rinascimentale, si dimostrava ideatore polivalente di forme e duttile in molte discipline: scultura, oreficeria, ricamo, progettazione architettonica. Tutto parte dal disegno che è insieme momento ideativo e intuizione artistica, abilità tecnica e matrice unitaria di tutte le arti.

Il filo di G – In questa conversazione è lui stesso a raccontare e a raccontarsi liberamente: "La casa nella quale sono cresciuto era spesso popolata da ragazze che venivano ad imparare l'arte dei merletti di Burano. Mia madre, Gina, insegnava. Il filo ha sostenuto per anni la mia famiglia. Fili di cotone rigorosamente bianchi, che per preservare il candore esigevano il continuo lavaggio delle mani: un gesto di purificazione quasi sacro. Ho visto nascere ricami di una bellezza unica. Il filo è per me sinonimo di bellezza. Ho visto fragili fili delicati che cuciti tra loro creavano intrecci robusti. Ho visto generarsi la forza che m'ha insegnato sicurezza e fiducia. Ho visto le mani esperte di mia madre che si muovevano misteriosamente attorno al groviglio informe per settimane: lavoro, impegno, costanza. Il filo di G è un omaggio a lei".

 

Particolare di un'operaParticolare di un'opera

L'artista – Antonio Salmaso, Toni, è nato a Padova e ha iniziato a dipingere negli anni '80 a Incisa Valdarno (Fi) dedicandosi in particolare alla pittura e alla scenografia. Trasferitosi a Friburgo in Svizzera, ha esteso il proprio interesse anche alla fotografia diventata così suo costante strumento e supporto di lavoro. Rientrato nel '98 in Italia ha dipinto grandi tele e realizzato un'installazione su elementi architettonici al Centro "La Pira". Dal 2001 si è trasferito a Brescia. Tra il 2001 e il 2002 ha dipinto una notevole serie di visi, visti di fronte, in primo piano. Queste opere traggono spunto da foto scattate in diversi paesi, Sud America, Europa e Africa. Significativo nel 2003 l'incontro con il regista, poeta e cantautore Leopoldo Verona con il quale Toni Salmaso ha trovato profonda affinità di sentire. Dal 2006 Salmaso vive e lavora a Milano: è di questi anni il nuovo ciclo di opere che ha come soggetto fabbriche in disuso, edifici abbandonati e in pieno degrado. In questi lavori, "Contaminazioni" si vedono paesaggi naturali invasi e disturbati da fumi e gas cittadini: la natura violentata dall'inquinamento è resa irriconoscibile.

Ambienti metropolitani e progetti futuri – Toni mi regala un bel fascicolo con alcune foto. Le opere che mi entusiasmano di più sono quelle ambientate entro l'orizzonte urbano – un bar, una scala mobile, il metrò -, situazioni umane che prendono vita nelle metropoli: "Arrivederci", "Non mi stai ascoltando", "Vi aspettavo"; altri lavori, dove le figure sono percorse da fili colorati incandescenti come neon, bloccano, quasi in un fermo-immagine, la musica e la danza hip hop, il ritmo di percussioni e casse acustiche nelle periferie di città. Alcune opere mi ricordano certi acrilici e serigrafie su tela di Andy Warhol degli anni '80 come i Details of Renaissance Paintings (le rivisitazioni della Venere del Botticelli o del San Giorgio e il drago di Paolo Uccello) o l'acrilico con Alexander the Great. Toni Salmaso (www.tonisalmaso.net) ha esposto al Caffè Giubbe Rosse di Firenze (1998), a Montecatini Terme (2000), a Brescia (2004) e a Bagnolo S. Vito (2006). Ultimamente – dal 7 al 28 ottobre – è stato presente alla mostra "Lo sguardo nell'arte", presso il Complesso Monumentale di S. Caterina, Oratorio dei Disciplinanti (Finale Ligure). C'è da augurargli e augurarsi una personale tutta varesina!