Un'opera di ArmodioUn'opera di Armodio

L'anno n'uovo – Dodici mesi in allegria. Le vivaci opere di Armodio, il cui vero nome è Vilmore Schenardi, troveranno posto a Palazzo Verbania. Una mostra che presenterà 12 tempere su tavola con i rispettivi bozzetti, che creano un calendario davvero originale racchiuso sotto il titolo magrittiano "L'anno n'uovo". L'artista piacentino, classe 1938 ha pensato di 'giocare' con l'uovo e renderlo protagonista del suo lavoro. Una manipolazione divertente che crea personaggi e situazioni tra reale e surreale. Una fervida immaginazione resa in una veste grafica delicata e precisa. L'aspetto tecnico è fondamentale per Armodio che costruisce immagini perfette, riflettendo la realtà e destabilizzando lo spettatore. Una peculiarità del surrealismo, ripresa dall'artista emiliano è quella della precisione mimetica, che inizialmente tranquillizza il fruitore che riconosce il soggetto e in un secondo momento lo sconvolge ribaltando la normale realtà con giochi di opposizioni impossibili.

Chi è Armodio –
Armodio compie i suoi studi nella città natale. Tra il 1951 ed il 1952 frequenta l'Istituto Gazzola di Piacenza, pur non riconoscendovi grande importanza. Ben altro peso avrà lo Studio Spazzali o "Scuola di Piacenza", dove il giovane apprende nuove tecniche, trovando una propria identità e creatività. Nel 1954 abbandona il laboratorio di Spazzali e si trasferisce con Gustavo Foppiani in uno scantinato dove si concentra sulla pittura; dopo aver cambiato studio, si unisce anche

Un'altra opera dell'artistaUn'altra opera dell'artista

il pittore Carlo Berté. Attorno al loro studio si forma un libero gruppo di artisti e intellettuali, animati da una comune propensione per le contaminazioni culturali, sensibili alle trasgressioni giocose e intenzionati a leggere il reale sotto il segno dell'ironia. Di tale tendenza Armodio rappresenta l'ala estrema, rivolta al concettuale, sensibile al nonsense, animata da un'ironia beffarda che permea composizioni minuziose.

L'apice – Il grande successo per Armodio arriverà quando l'americana Lily Shepley riuscirà gli aprirà le porte del meracto negli Stati Uniti. Nel 1972 espone con successo le sue opere a Bruxelles. La fama di Armodio lievita e, dopo un fruttuoso soggiorno a Parigi torna in Italia conquistando sempre più mostre a lui intitolate. Dopo un soggiorno a Londra, nel 1978 Armodio si reca a Parigi dove rimane per circa un anno. Nel 1979 torna in Italia e insieme a Bertè apre una stamperia che rimarrà attiva per oltre tredici anni. Nel 1984 conosce la gallerista Claudia Gian Ferrari e l'anno successivo espone nella sua galleria milanese. Negli anni Novanta collabora, poi, con diverse gallerie italiane tra cui la galleria Braga di Piacenza, la sua amata città, punto di riferimento irrinunciabile.

L'ANNO N'UOVO
ARMODIO

27 settembre 19 ottobre 2008
PALAZZO VERBANIA
Luino (VA)
Orari: da mercoledì a domenica dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 15 alle ore 18,30