Quante possibilità espressive racchiude un oggetto?
Quante sono i presupposti di diventare, nelle mani di un artista, altro dalla sua oggettività?
Molte e mutevoli se a compiere tali mutazioni è Hubert Kostner (Bressanone 1071), proposte nella personale "Cuts", in corso presso la Nuova Galleria Morone a Milano.
E' con il legno di arredi sacri che Kostner esprime il suo andare oltre la forma comunemente accettata e condivisa sia dallo sguardo religioso che da quello laico.
Taglia, rimodella, ricompone, frammenta, isola, decontestualizza al fine di creare forme altre, come "Heaven"(2014), sorprendente esplosivo arcipelago blu creato con frammenti di una statua sacra posti su parete dal quale non si staccherebbe mai lo sguardo tanto è il desiderio di percorrenza da una forma all'altra e tanto è lo stupore, piccola trappola, quando guardando di lato ci si scorge la fisionomia originale delle forme usate dall'artista.
E che dire della testa di angelo giovinetto con ali attaccate al collo e della sua ingenua inesperienza che lo porta ad incastrarsi tra i pioli di una scala.
Siamo di fronte a "Staiway to heaven" anch'esso del 2014, li fermo senza alcun imbarazzo in condizioni di statico equilibrio, incurante degli sguardi dei visitatori.
Quanto gioco e divertimento sia insito nei lavori di Kostner, lo rivela un'opera come "Peccato originale" (2014-2015).
Il peccato sta nel non andare oltre le apparenze, pare dire ironicamente Kostner, a chi per naturale deduzione immagina l'origine della scultura.
A conti fatti, una equilibrata e suadente operazione di sottrazione, può dare vita ad una identità altra, nel caso specifico, vibrante di sorprendente e univoca personalità.
Hubert Kostner – "Cutes"
Milano – Nuova Galleria Morone, Via Nerino 3
Fino al 9 gennaio 2016
Orario: martedì-sabato 11-19