Ad unire le opere nella doppia personale che si inaugurerà presso la Galleria Pro-Sesto a Sesto Calende di Giovanni Mancin, è l'idea di segreta percorrenza, di meditata elaborazione, a partire dalle rispettive tecniche, atte a non permettere soluzioni immediate.

Giovanni Mancin opera su carta di riso giapponese sulla quale stende con prudenza gestuale, minimi strati di cemento per poi intervenire con colori a olio.

Carte, cartone, stoffe costituiscono la base operativa di Dante Barbagallo con interventi ad acquarello e tempera, mentre il corpo delle sculture è dato dall'uso di materiali poveri quali legno, sassi, chiodi. 

Come le trame lasciate sulla spiaggia dalle onde, nelle opere di Giovanni Mancin si leggono infiniti passaggi di segni in continua fusione e fuga all'interno e in rilievo di sfondi il cui pregio consiste nelle successioni spaziali, lievi come intimi sospiri finalmente aperti al mondo affinché ognuno trovi nell'altro se stesso.

I labirinti onirici e fiabeschi di Dante Barbagallo impongono soste meditative indispensabili al fine di andare oltre la trama posta in primo piano nella composizione di ogni opera, una tutela per chi intende andare oltre accettando precisi indirizzi di percorrenza in mondi multiformi il cui succedersi conduce in profondità spaziali dove è perdersi, è liberatorio. 

Giovanni Mancin/Dante Barbagallo
Sesto Calende, Galleria Pro Sesto, Viale Italia 3
Inaugurazione sabato 7 febbraio ore 17
Fino al 22 febbraio
Orari: lunedì-venerdì 15-19; festivi 10-12/15-19