FILIPPO DE SANCTIS.jpgMentre Gallarate è pronta per il primo spettacolo firmato da Borotalko, il gruppo nato dalla collaborazione tra Bls Promo Dance e P-Quadro, il direttore del Teatro di Varese commenta la novella stretta di mano tra i palcoscenici di Varese e di Gallarate. "Le due città – spiega De Sanctis – non si rubano il pubblico dei rispettivi teatri. Sono convinto anzi che la via della trasversalità e dell’integrazione tra proposte culturali e cartelloni teatrali sia l’unica strada possibile per il futuro e una buona occasione di promozione reciproca. Anche questa nuova situazione potrebbe aiutare a vivificare l’offerta culturale". Con questo commento, De Sanctis chiosa sul recente "buon vicinato" tra palcoscenici. Ma non ci si ferma quì, giacchè il direttore dell’Apollonio pensa anche a Luino per un futuro circuito di sipari in provincia.

 

 

Un pensiero va anche alle realtà più piccole, tanto in termini di posti a sedere quanto di metratura del palcoscenico, ma non per questo secondarie nell’orizzonte culturale locale. "Penso alle piccole compagnie che propongono calendari di elevata caratura intellettuale, con un’attenzione spiccata alla drammaturgia contemporanea – spiega il direttore dell’Apollonio di Varese – Capita di frequente che in questi luoghi periferici, il pubblico si trovi maggiormente a proprio agio, in una dimensione quasi-domestica, accogliente ed avvicinabile. Insomma, un motivo in più per farsi strappare alla Tv e venire a teatro. Anche Varese avrebbe bisogno di un luogo da cento posti per le piccole e medie compagnie locali". Bocciato invece il Teatrino Santuccio non tanto per gli eventi in calendario, quanto per la conformazione delle sedute e per lo spazio disponibile dietro le quinte.

 

 

Tirate di orecchie – "In occasione della prima decade di attività del Teatro del capoluogo, è stato anche interessante fare il punto sul nostro rapporto con i media e con i periodici specialistici. Devo ammettere che ogni qualvolta la stampa locale ci ha "bacchettati" sulla qualità di uno spettacolo, ci ha visto giusto. Più spinoso, invece, il "putiferio" all’indomani dell’intitolazione del Teatro varesino allo sponsor. Credo che in Italia occorra talvolta fare meno i puristi e atteggiarsi meno a "farisei che si stracciano le vesti" ed essere, al contrario, più consapevoli delle reali difficoltà di trovare sostegni e finanziamenti adeguati al buon funzionamento di una struttura complessa e difficile come un teatro cittadino".

Sarà, ma se è vero che nomina sunt omina, Teatro "Mario Apollonio" ci piace di più. VIDEO

Ai nostri microfoni, De Sanctis fa il punto sulla non-concorrenza tra Varese e Gallarate, sull’ipotetico e auspicabile circuito di palcoscenici in provincia e sul rapporto con la stampa e le riviste specialistiche del settore. VIDEO