L'Amore alla fonte della vita, 1896Nuovi percorsi. La conferenza, oltre a illustrare grazie agli interventi di Ada Masoero e dei due curatori della mostra Fernando Mazzocca e Carlo Sisi le opere esposte a Padova, ha presentato al pubblico milanese il nuovo allestimento della Galleria d'Arte Moderna, nato proprio da una riflessione intorno al tema del Simbolismo e della "visibilità" di questa corrente all'interno del percorso di visita del museo. Come ha spiegato Paola Zatti, dedicando una sala monografica a Gaetano Previati ed esponendo nell'ultima sala le opere del Segantini simbolista, poste in dialogo con un dipinto di Pellizza Da Volpedo, due sculture di Bistolfi e un'opera di Alberto Martini in deposito dal Museo del Novecento, si è voluto sottolineare l'importanza di questa corrente e il suo essere "ponte" verso il nuovo secolo e quindi ideale collegamento con le opere esposte all'Arengario.
Le diverse anime del Simbolismo italiano. La corrente simbolista, che si diffuse in tutta Europa nell'ultimo
Giorno di festa al Pio Albergo Trivulzio, 1892ventennio dell'Ottocento, ebbe in Italia i suoi maggiori centri di elaborazione a Roma, intorno alla personalità di Gabriele D'Annunzio, e a Milano, dove nacque dalla riflessione sulla nuova tecnica divisionista. Come ha sottolineato Fernando Mazzocca, queste due "officine" del Simbolismo italiano hanno caratteri molto diversi tra loro e sono da inserire in un complesso tessuto fatto di centri e di personalità maggiori e minori, che la mostra ha voluto ricostruire per evidenziare la varietà e la ricchezza di questo momento artistico. Al simbolismo "romano" di De Carolis e di Sartorio, che guardano all'antico sia per motivi formali sia per tecnica esecutiva, si affianca il simbolismo "milanese" e "torinese" di Previati, Segantini, Pellizza da Volpedo e Morbelli, caratterizzato dall'utilizzo della tecnica divisionista e dall'interesse per tematiche non solo simboliche – legate al tema della vita e dello scorrere del tempo – ma anche esplicitamente sociali, rivestite spesso però, come avviene per il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo, di valenze che vanno ben a di là di un significato episodico e circoscritto.
Prestiti "virtuosi". Il prestito concesso dalla GAM, oltre a essere un'occasione per approfondire ulteriormente la storia dei due dipinti di Segantini e farli conoscere a un pubblico più ampio, ha innescato un "processo virtuoso" che ha permesso il restauro dell'opera Le due madri, che rientrerà al museo dotata di una nuova cornice, e ha avviato un progetto, sostenuto dalla Fondazione Bano promotrice della mostra, per la creazione di un sistema di didascalie che renderà più facilmente fruibili le opere esposte a Villa Reale.
Il Simbolismo in Italia
a cura di Fernando Mazzocca, Carlo Sisi, Maria Vittoria Marini Clarelli
Padova, Palazzo Zabarella
Dal 1 ottobre al 12 febbraio 2012









