Carlo Maria MartiniCarlo Maria Martini

Quali sono i nomi di Dio?Marguerite Yourcenar, in una bella poesia, rispondeva: "La fiamma rossa nel focolare (…) L'erba. L'odore dell'erba (…) La buona terra. La sabbia e la cenere (…) Lo sguardo e quello che guarda (…) Il suono di una viola o di un lauto indigeno. Un sorso di una bevanda fredda o calda. Il pane. I fiori che spuntano dalla terra a primavera. Sonno in un letto. Un cieco che canta e un bambino invalido. Cavallo che corre libero (…) Il silenzio fra due amici. La voce che viene da est, entra dall'orecchio destro e insegna un canto". E quali sono i colori di Dio? Una grande mostra, di testi e immagini, troverà spazio all'Aloisianum di Gallarate nel mese di settembre.

Testi e immagini
– La mostra I colori di Dio si annuncia come prezioso incontro tra immagini fotografiche scattate da Enrico Mascheroni e riflessioni e testi scritti dell'ex arcivescovo metropolita Carlo Maria Martini, ospite all'Aloisianum di Gallarate per vivere, come ama ripetere, "i giorni che ancora Dio vorrà donarmi". Un percorso di

La sede dell'AloisianumLa sede dell'Aloisianum

parole e immagini che, in un ideale collegamento tra passato e presente, racconteranno il particolare legame tra il Cardinale e l'istituto gallaratese di via Gonzaga. Dopo varie peregrinazioni per l'Italia, infatti, l'Aloisianum, sorto nel 1839 come seminario degli aspiranti gesuiti e dedicato a San Luigi Gonzaga, poté stabilirsi nella periferia di Gallarate nel 1936, grazie alla donazione della contessa Rosa Piantanida Bassetti Ottolini. Da sempre è centro primario di attività culturali sotto vari aspetti: la Biblioteca, con centinaia di migliaia di testi accessibili agli studiosi; il monumentale ‘Index Thomisticus'; gli annuali Convegni Filosofici; la Procura delle Missioni; l'I.R.I.S. (Istituto di Ricerca per l'Integrazione Sociale). L'Aloisianum, infine, apre le sue porte a convegni scientifici, manifestazioni culturali, mostre, concerti. Contiguo al complesso universitario, sorge dal 1959, la chiesa del Sacro Cuore, con una Via Crucis di Francesco Messina e con opere del gesuita Fratel Venzo, Bianchi, Kaufmann ed altri.