Varese – Le fiabe si ribellano, cambiano volto, svelano la loro anima ambigua. È questo il gioco che propone Giuseppe Veneziano, protagonista di “Ogni favola è un gioco”, la sua nuova personale alla Galleria Punto Sul’Arte di Viale Sant’Antonio. Il vernissage è in programma il 29 novembre dalle 11 alle 13, alla presenza dell’artista e del curatore Ivan Quaroni.
Tra i principali esponenti del New Pop e dell’Italian Newbrow, Veneziano torna a Varese con una serie di opere che trasformano l’immaginario delle favole classiche in un teatro visivo di provocazioni e allegorie contemporanee.
Biancaneve, Pinocchio, Cappuccetto Rosso e Alice perdono la loro innocenza disneyana per diventare figure simboliche del presente, protagoniste di un linguaggio pittorico che mescola ironia, cultura pop e critica sociale.
Nel dipinto La strage degli innocenti (2022) Biancaneve diventa un’eroina vendicativa; in La Madonna delle bugie (2022) e Venere di Collodi (2023) Pinocchio incontra la tradizione rinascimentale; mentre in Alice Wonder Social (2025) la meraviglia si trasforma nello scrolling digitale dei nostri giorni.
Alle tele si affiancano lavori tridimensionali come The murder of Grumpy (2021) e Innocenti evasioni (2015), che confermano la cifra narrativa e pop dell’artista.
Il titolo della mostra, tratto da una canzone di Edoardo Bennato, suggerisce una riflessione più ampia: le favole come specchio delle contraddizioni sociali e morali, metafora di una “commedia umana” contemporanea.
Ad accompagnare la personale un catalogo bilingue con il testo critico di Quaroni e la riproduzione delle opere esposte. La mostra sarà poi visitabile sino al 20 dicembre da martedì a sabato 9.30-17.
Cenni Biografici
Giuseppe Veneziano (Mazzarino, 1971) vive e lavora tra Milano e Pietrasanta (LU). Architetto di formazione, ha scelto di dedicarsi interamente all’arte, affermandosi come uno dei principali esponenti della corrente New Pop e Italian Newbrow. La sua pittura unisce cultura pop, storia dell’arte e attualità, spesso attraverso provocatori mash-up iconografici. Ha partecipato alla 54ª Biennale di Venezia (Padiglione Italia, 2011), alla Biennale Italia-Cina (2012), alla Biennale di Praga (2009), alla Biennale di San Pietroburgo (2008), e alla mostra Artâthlos in occasione delle Olimpiadi di Pechino (2008). Sue opere sono state esposte in sedi pubbliche come Triennale di Milano, Museo RISO di Palermo, MART di Rovereto, Museo Civico di Trento, Musei Capitolini di Roma, Museo Pecci di Prato, Palazzo Ducale di Massa, Palazzo Pallavicini di Bologna e Museum of Modern Art di Shangai. Ha esposto in diverse gallerie italiane e internazionali tra cui Londra, Monaco e New York. Il suo lavoro, noto per l’impatto visivo e la forza comunicativa, riflette con ironia e intelligenza critica sui temi e i miti della contemporaneità.









