Giorgio BongiorniGiorgio Bongiorni

E' ancora tutto in divenire ma la notizia ha già destato molto interesse: Giorgio Bongiorni sbarca in America, precisamente a San Diego. Artista gallaratese valido ed impegnato, molte sono le mostre che si annoverano nel suo curriculum, Bongiorni è stato socio fondatore e primo presidente dell' Associazione Artistica Alfa (3A) di Gallarate e dal 1991 è socio del Circolo degli Artisti di Varese. Con disponibilità e gentilezza il pittore accetta di rispondere ad alcunei domande sul suo futuro a stelle e strisce.

Come è arrivato in America?
"Il mio manager ha contatti in America e ha proposto i miei lavori in determinati ambienti in cui sapeva potesse esserci interesse; tra questi un riscontro positivo è arrivato da un museo di San Diego, dove andrò la settimana prossima a presentare di persona i miei lavori e per discutere di una possibile mostra. Ma il tutto verrà definito nei prossimi mesi, ora siamo ancora alle fasi iniziali".

Quali lavori presenterà al museo?
"Porterò il nuovo catalogo contenente gli ultimi lavori a tecnica mista, in questi anni mi sono concentrato sull'utilizzo soprattutto di smalti industriali, sia all'acqua che sintetici, e in generale mi piace utilizzare sempre prodotti nuovi disponibili in commercio, ma che si adattino sempre alla tematica che sto sviluppando".

Un'opera del 2002Un'opera del 2002

Qual è questa tematica?
"Mi interessano molto le impronte che l'uomo lascia nell'ambiente, per esempio le ruote della bici o quelle dei camion, e cerco di rappresentarli utilizzando materiali come le bombolette spray, dando un effetto di rilievo al dipinto. Questa è una tecnica particolare e non facile; non mi piace infatti ricoprire col colore veri copertoni delle bici e passarli poi sulla tela in modo da lasciarne l'impronta, ma cerco di rendere l'idea del materiale e del rilievo solamente attraverso la pittura. Inoltre non mi concentro solo sulle impronte dei mezzi di trasporto; ultimamente ho dipinto le impronte di indumenti e persino di un ombrello chiuso, che quanto prima riprenderò nella versione aperta, come mosso e strappato dal vento. Ciò che mi interessa ritrarre sono le tracce che l'uomo lascia durante il suo percorso, qualunque esse siano, come testimonianza di un percorso e simbolo dell'esperienza".

Cosa si aspetta dall'America?
"Io personalmente niente; certo in ogni caso sarà un'occasione di stimolo, per vedere cose interessanti. Spero sarà motivo di arricchimento, anche se penso che l'Italia abbia una storia a livello artistico più forte. In ogni caso una cultura diversa porta sempre stimoli nuovi, e magari quella americana sarà di sprono alla mia creatività futura".

Restiamo in attesa quindi di seguire gli sviluppi del percorso di Giorgio Bongiorni, che lo portano a lasciare la sua impronta fino in America e a vivere un'esperienza nuova che di sicuro ritroveremo nei suoi quadri, chissà sotto forma di quale orma.