Filippo MaggiaFilippo Maggia

Chief curator – Filippo Maggia è il nuovo curatore scientifico della costituenda collezione di fotografia contemporanea della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. Di Maggia, Artevarese si è già più volte occupato in passato; cittadino del mondo, ma residente da lungo tempo a Somma Lombardo, è una di quelle figure di alta specializzazione capace di mimetizzarsi nel proprio contesto ma essere, paradossalmente, di riferimento in alcuni dei più strategici crocevia della creazione di cultura visiva attuale.

Sopravvissuto – A Modena, poi, soprattutto, Maggia è di casa da anni; essendo tuttora responsabile della sezione Modena per la Fotografia che accompagna dalla metà degli anni Novanta, con percorsi espositivi autonomi, i progetti espositivi della Civica Galleria locale, 'sopravvissuto', al cambio di tre diversi direttori, fino all'attuale, Angela Vettese. Tra le sue ultime, la mostra in corso da poche settimane, la mostra In Our World. New Photograpy in Britain, realizzata in collaborazione proprio con la Fondazione Cassa di Risparmio, da tempo a fianco dell'amministrazione comunale, e con il Royal College di Londra. Una selezione di 18 artisti che nel corso dell'ultimo decennio hanno frequentato il Master di Fotografia presso la prestigiosa istituzione inglese, che sembra avere preso il posto di altre, altrettanto prestigiose, come luogo per eccellenza della formazione in Europa riguardo alla fotografia e all'arte visiva in genere.

Una foto di MorimuraUna foto di Morimura

Il rigore straniero – La scelta della Cassa di Risparmio modenese va dunque in questa direzione. Affidare il ruolo di chief curator, a un critico, nonché storico della fotografia, nonché collezionista in proprio di immagini storiche, capace di dialogare con il privato e contestualmente con il pubblico. Con i mezzi e le possibilità culturali di interloquire con la cultura visiva occidentale come con quella dell'estremo Oriente; in grado soprattutto di intercettare proprio a partire dalla funzione delle Scuole, quella inglese, appunto, così come quella tedesca, e quella giapponese, le grammatiche ultime di un mestiere che altrove rispetto a quanto avviene in Italia, viene ritenuto degno di rispetto, elevato al rango di disciplina da impostare con criteri e metodi, ancora trascurati qui da noi.

Ad ovest, est, al centro
– La stessa trascuratezza che, casi specifici a parte, vede l'assenza di collezioni museali, pubbliche o private, nel contesto italiano. Da qui la decisione dei responsabili della Fondazione. La ricerca di Maggia, destinata in questo primo anno ad una mostra prevista in autunno a Modena, verte in prima istanza sulla fotografia dell'Est. Nomi importanti, tra questi Araki, Sugimoto, Morimura, Fudong, Fei; senza assilli di budget, ma la preoccupazione di privilegiare la qualità sulla quantità. Per l'anno prossimo, occhi puntati invece sulla fotografia proveniente dall'est e del nord dell'Europa, secondo un programma di acquisizione che verrà scandito da specifiche aree geografiche.