Fondazione BanderaFondazione Bandera

Il piano strategico –  Da qualche mese i cittadini di Busto Arsizio non avranno potuto fare a meno di vedere lo slogan "C'è più Busto" invadere strade e luoghi pubblici, attraverso i tanti cartelloni e manifesti e un camper che girava per la città, ma anche per i comuni limitrofi. Ma di cosa si tratta? Lunedì 24 novembre presso i Molini Marzoli le autorità competenti hanno spiegato in una conferenza i risultati di questa attività, ovvero della prima fase di attuazione del cosiddetto Piano Strategico incentrata sul contatto diretto con i cittadini. Il Piano Strategico consiste in un processo di ripensamento della città, di costruzione del suo sviluppo nel territorio, tramite la costruzione di patti tra gli attori istituzionali, sociali ed economici coinvolti, ed è soprattutto concepito come percorso di progettazione dal basso. La prima fase, che ha avuto luogo durante tutto il periodo estivo, ha raccolto attraverso sondaggi e interviste le istanze della collettività al fine di trasformarle in progetti strategici realizzabili e finanziabili per raggiungere l'obiettivo della "città desiderata".

Il ruolo della Fondazione BanderaLa Fondazione Bandera si inserisce, dunque, nel momento conclusivo di questa prima fase, rispondendo all'esigenza dell'Amministrazione Comunale di continuare a comunicare con i suoi cittadini. Viene data quindi un'ulteriore occasione alla cittadinanza per proporre le loro idee sul futuro della città. In questo contesto nasce, quindi, la collaborazione con la Fondazione Bandera, che ha ideato un percorso educativo strutturato nel tempo da proporre agli studenti delle scuole superiori e che si concluderà in un concorso artistico finale dove confluiranno tutte le proposte maturate dagli allievi sulla città del futuro.

Non un semplice concorso
– "La chiave vincente del nostro progetto – spiegano Bollardi e Moregola – consiste proprio nel volersi distinguere dai tanti concorsi artistici che vengono continuamente presentati alle scuole, proponendo un percorso educativo che, attraverso mostre ed incontri con autori e docenti, possa fornire ai ragazzi suggerimenti e informazioni sullo spazio urbano e sul territorio".
Gli studenti saranno chiamati a riflettere sulla città e sui rapporti che essa ha rinnovato o cancellato nel corso del tempo con il territorio, con il contesto sociale, culturale ed economico, con il paesaggio e con le proprie ambizioni. Le idee degli studenti dovranno essere sviluppate in un progetto, da presentare entro maggio, che potrà riguardare ambiti diversi: pittura, grafica, fotografia, narrativa, poesia, comunicazione e marketing, in modo da poter adeguarsi alle esigenze dei differenti indirizzi scolastici, visto che le scuole della città sono tante e tutte hanno aderito con immensa soddisfazione.

Cristina MoregolaCristina Moregola

Il percorso – Da febbraio a marzo saranno quindi allestite in successione una serie di mostre ad hoc che indagano l'evoluzione della città nel tempo. A ripercorrere la storia e la tradizione industriale del territorio saranno le opere di Giancarlo Ossola, con le sue fabbriche evocatrici. Le dinamiche urbane presenti saranno interpretate attraverso una performance di Street Art, mentre l'immaginario post moderno sarà indagato da una collettiva di artisti contemporanei, tra cui Alessandro Busci, Marco Petrus e Alessandro Papetti. Gli studenti saranno accompagnati in questo percorso attraverso delle lezioni condotte da nomi davvero altisonanti: Luca Beatrice, critico d'arte contemporanea, docente all'Accademia di Brera e curatore del padiglione italiano alla prossima Biennale di Venezia; Marco Romano, architetto e professore di Estetica della Città presso la Facoltà di Architettura di Genova; Luca Doninelli, docente presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, critico letterario e scrittore la cui narrativa ripercorre le strade di una città in continuo movimento.

Un piano partecipato – Un progetto del genere ha sicuramente superato anche le nostre aspettative, non solo perché molto ben pensato, ma perché finalmente darà il via alla tanto auspicata collaborazione tra pubblico e privato che, attraverso questa sinergia di forze, potrà sicuramente offrire risultati di qualità. Tanto più che al centro dell'intero Piano Strategico è il cittadino e, nel caso del concorso artistico, la creatività delle nuove generazioni che in questo modo contribuiranno a definire l'immagine della città secondo le loro aspirazioni ed esigenze. Inoltre, a partire dal 1 dicembre e per tutte le feste natalizie, sarà proiettato su un megaschermo in piazza San Giovanni il docufilm che raccoglie le centinaia di interviste realizzate nella fase di ascolto dai ragazzi delle scuole superiori della città e dell'Università Liuc di Castellanza. Sembra che davvero ci siano tutti i segni per una svolta significativa verso un'apertura alla cittadinanza e ad un suo coinvolgimento nel tracciare il volto futuro della città. Un volto disegnato da tutti, finalmente partecipato e condiviso.