Marnate – Colori fluidi, astratti, che prendono le forme dell’acqua e delle emozioni, questa è la Fluid Art. Tecnica che contraddistingue Cristina Artuso, giovane pittrice marnatese che della fluidità del colore ne ha fatto la sua forma di espressione più potente.
Un desiderio, il suo, di esprimersi attraverso il disegno, che la caratterizza fin da bambina e che l’ha accompagnata fino ad oggi, diventando così un’artista richiesta non solo in Italia ma anche all’estero.

Abbiamo incontrato Cristina e ci siamo fatti raccontare un po’ della sua arte.

Cristina come nasce la passione per l’arte?

“In realtà credo che sia qualcosa di innato in me, fin da bambina i miei mi ricordano come quella che aveva sempre un pennarello in mano e passavo ore a disegnare. Anche mio padre disegnava quando era giovane… Quindi credo sia qualcosa scritto del DNA. Crescendo ho sempre assecondato questa mia passione, anche se non sono mancati momenti “no” in cui mi mancava l’ispirazione. In generale ho sempre amato l’astratto, infatti non sono mancate riproduzioni di Picasso, Mirò e Cubismo. Ho anche attraversato un periodo di pittura materica durante il quale utilizzavo elementi come il legno, la cementite e sabbia. Ora ho il mio studio, il mio spazio e credo di attraversare il periodo forse più prolifico di sempre”.

Parliamo della Fluid Painting: come ci sei arrivata a questa forma di espressione? Da quanto tempo la studi?

“Per me l’arte è fatta anche di studio, per cui è abbastanza naturale cimentarmi nel ricercare forme nuove d’espressione che possano appassionarmi ed appagarmi. L’importante è rimanere nell’ambito dell’astratto, che è il genere che sento più affine al mio sentire da sempre.

Ed è proprio in un momento di ricerca che ho conosciuto la Fluid Art tre anni fa. È uno stile molto tecnico, che richiede molta conoscenza dei materiali; dopo una prima fase di comprensione e osservazione sono passata allo svolgimento vero e proprio da un anno e mezzo”.

In cosa consiste la Fluid Art?

“È una tecnica che richiede in primis una comprensione dei materiali ma poi in realtà lascia davvero molto spazio al libero svolgimento. L’unica cosa che viene preventivamente decisa è l’accostamento dei colori, per il resto è libertà assoluta. Si stendono le vernici sulla tela, si tirano, si mescolano ad altri materiali come il silicone, che a contatto con i colori e riscaldato crea delle bolle o celle che non solo si vedono, ma si sentono al tatto.

È uno stile che amo perché lascia libero sfogo alle emozioni, non c’è nulla di fisso. Tutto può cambiare”.

 

La Fluid Painting è puro astrattismo, ed è uno stile a te caro. Cos’è l’arte astratta per te?

“Fin dai tempi del Liceo, ho sempre rifiutato gli stili figurativi “classici” prediligendo l’astratto ed è appunto una costante nella mia arte. Il motivo di questa predilezione sta nella libertà di interpretazione che una persona da ad un’opera dallo stile irreale e onirico. L’arte mi piace in questo modo: guardare e dare interpretazione personale. Le emozioni sono soggettive e ognuno di noi ci vede quello che sente in quel momento”.

Roberta Montalto