La tavola ante restauroLa tavola ante restauro

L'opera d'arte tornata a casa – Nuovo, piccolo tesoro recuperato. Segnaliamo l'articolo apparso sull'ultimo numero di "La Gazzada", il periodico dell'Istituto Superiore di Studi Religiosi, Fondazione Ambrosiana Paolo VI e dedicato al restauro della tavola lignea raffigurante la Madonna col Bambino, angeli e santi.

L'affondo, che dà le coordinate delle fasi di restauro dell'opera d'arte, portato a termine tra febbraio e maggio 2010, è firmato da Lucia Làita Mora. Una seria infestazione di tarli aveva danneggiato la bella tavola centinata, appartenente alla Collezione Cagnola di Gazzada e attribuibile ad un pittore di area senese. Erano inoltre presenti alcune fenditure ed erosioni del supporto ligneo e della pellicola pittorica.

Pronto soccorso – Pubblichiamo in questo breve articolo di segnalazione, le immagini eseguite con l'ausilio del

Risultati a luce radente (ante restauro)Risultati a luce radente
(ante restauro)

microscopio a luce radente che evidenzia tutti "i sollevamenti", le craquellures e le cadute di colore. A soffrire anche i brillanti colori, ora completamente recuperati e in precedenza integralmente offuscati da un film superficiale ossidato. Sono state anche salvate le raffinate dorature stampigliate a bulino sulle aureole. "In accordo con la committenza – precisa Lucia Làita Mora – si è deciso di affrontare un restauro di tipo "conservativo", utile a bloccare l'attacco in essere e a risanare le situazioni d'instabilità degli strati pittorici. E, dopo aver ottenuto le necessarie autorizzazioni da parte della Soprintendenza al Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico di Milano, è iniziato il restauro". Dopo l'inevitabile messa in sicurezza degli "strati pittorici pericolanti", disinfestazione, pulitura degli strati pittorici di tavola e

Risultati a luce radente (post restauro)Risultati a luce radente
(post restauro)

cornice, hanno completato le fasi di "pronto soccorso".

Lo splendore dopo il travaglio – "La tavola ha così riacquistato – conclude la Mora – una brillantezza e trasparenza che hanno reso nuovamente apprezzabili sfumature e finiture non più percepibili; ad esempio è emerso che i colpi di luce e le fibule del libro posto tra le mani del santo alla sinistra della Vergine sono stati dipinti con "oro conchiglia" steso a pennello (…) Le procedure e le metodologie sono state scelte nel rispetto del "tempo vita" e "dell'istanza storica" dell'opera". Insomma un vero tesoro d'arte, ricco di segni e preziosità che rivelano tutta l'acribia artistica dell'anonimo maestro, è tornato a casa. Per tutti gli approfondimenti tecnici sul restauro rimandiamo all'articolo pubblicato su "La Gazzada", alle pagine 53 e 55. La tavola lignea è stata ricollocata nella sua sede espositiva presso Villa Cagnola nello scorso maggio, per tornare ad essere ammirata dallo sguardo dei visitatori e degli appassionati d'arte.