Domodossola – Una mostra per celebrare dieci anni di esposizioni della Collezione Poscio. A Casa De Rodis, nel centro storico della città, si aprirà il prossimo autunno un’esposizione dedicata alla storia espositiva della raccolta. “È un traguardo significativo – sottolinea la curatrice Elena Pontiggia – soprattutto nel mondo volubile dell’arte e, ancor più, nel sistema dell’arte italiana, dove spesso anche le iniziative più profonde e mosse da autentica convinzione sono costrette ad arenarsi”.
Per festeggiare questo anniversario – “dove la parola festa vuole avere un significato affettuoso, non trionfalistico né celebrativo” – saranno presentate dieci opere emblematiche della collezione. “Attraverso una sorta di carotaggio – spiega Pontiggia, evocando le ‘carote’ estratte per le analisi geologiche – le dieci opere non restituiscono l’intera collezione, cosa impossibile, ma raccontano lo sguardo con cui Alessandro e Paola Poscio hanno scelto ogni opera: un innamoramento che prescindeva da tattiche, strategie, speculazioni o pur legittimi calcoli economici”.
In attesa della mostra autunnale, quest’estate Casa De Rodis propone un’anteprima in vetrina: tre opere della Collezione Poscio, ognuna accompagnata da un approfondimento a cura della stessa Pontiggia. Si parte con “Il mio studio” di Carlo Fornara (esposto fino al 3 agosto), seguirà “In villa a Careggi” di Telemaco Signorini (4 – 24 agosto), e infine “I fidanzatini di Ottone Rosai” (25 agosto – 14 settembre).
La Collezione Poscio nasce dalla “appassionata incompetenza” – come amano definirla i suoi fondatori – di Alessandro e Paola Poscio, che in oltre cinquant’anni hanno raccolto opere di pittura, disegno e scultura tra la fine dell’Ottocento e il Novecento. L’inizio fu istintivo: senza criteri accademici, ma con una folgorazione autentica. Alle opere di Carlo Fornara, maestro e amico, seguirono quelle dei Vigezzini coetanei – Rastellini, Ciolina, Peretti – e dei predecessori, ritrattisti emigrati di successo. Poi vennero i divisionisti, i macchiaioli, gli scapigliati, fino alla scoperta sorprendente del disegno e della scultura.
Dieci anni fa la Collezione ha aperto le porte di Casa De Rodis, palazzo medievale in piazza Mercato, trasformandolo in un luogo di esposizione e dialogo con altri collezionisti e musei. Dal 20 settembre all’11 gennaio 2026, torneranno in mostra dieci anni di bellezza e passione attraverso le opere più significative di una raccolta nata per amore dell’arte.









