Sesto Calende – Con la personale di Tetsuro Shimizu “Sikisokuzeku il colore porta il vuoto”, si chiude dopo quattro anni, lungo i quali sono state realizzate 13 esposizioni, l’impegno dell’attuale Commissione Cesare da Sesto.

Il titolo della mostra rimanda a terminologie indo europee, al sanscrito, al greco antico e al latino al fine di stabilire uno stretto rapporto tra luce e negazione.

Il lavoro di Shimizu (Tokio 1948, vive e lavora a Milano) va oltre le regola canoniche della superficie piana poiché i lati nella loro inquieta irregolarità paiono conferire una nuova figurazione allo spazio circostante e i tagli all’interno delle volute cromatiche paiono indicare possibili vie di fuga.

Lo sfrangiarsi dei colori al limite delle aree rappresentative rivela desiderio di gioiose e irriverenti evasioni.

I moti tonali in continuo turbinio rivelano altresì flussi interiori in un insieme violento e poetico allo stesso tempo come in un sogno capovolto dove tutto appare perfettamente reale e tangibile pur essendo in uno spazio altro e inafferrabile.

Le stratificazioni cromatiche a volte dense, a tratti lievi, definiscono un continuo succedersi di prominenze e profondità, se ne scorge l’azione, il gesto, i tempi di esecuzione dove in ogni atto si compie una negazione la cui finalità porta a un nuovo svelamento per arrivare a un nuovo svelamento che porta alla negazione.

Spiace constatare come ad una mostra di simile levatura siano riservati solo quattro giorni di apertura.

Tetsuro Shimizu – “ Sikisokuzeku il colore porta al vuoto” – Spazio Cesare da Sesto, piazza Mazzini. Fino al 14 aprile. Orari: sabato e domenica 10,30-12,30/17-19

 

Mauro Bianchini