Una delle foto in mostraUna delle foto in mostra

Straniti – Al terzo piano della vecchia filanda restaurata trovano posto dodici bizzarre fotografie. Bizzarre perchè a colpo d'occhio straniscono il visitatore, ma tutt'altro che banali se visualizzate con attenzione. Si entra nella sala accompagnati da una melodia leggera, ma l'impatto è tutt'altro che soft. Nella parete centrale, un trittico d'immagini, strutturate come una crocifissione, con al centro il busto di un uomo, sotto la cui pelle si intravede la sagoma di un maiale. Una metamorfosi impossibile: l'unione tra uomo e animale che fa provare ribrezzo se non fosse per la simpatica forma del suino, che calcando contro la pancia sembra voler uscire, chiede libertà. Al di sopra il cielo grigio; da una parte una cicogna porta un neonato ormai troppo vecchio, e dall'altra un ragazzo fa volare una mongolfiera. Due immagini create per campagne pubblicitarie: la prima par un navigatore satellitare, la seconda per le patatine fritte. Non semplice, né immediato però il collegamento col prodotto che promuovono.

Icone contemporanee – Le dodici creazioni di Luissandro Del Gobbo sembrano perdersi nelle ampie pareti dello spazio di Brenta, ma le piccole dimensioni non diminuiscono la potenza dell'immagine stessa. Il giovane fotografo, marchigiano di nascita, ma varesino per lungo tempo, ora residente a Parigi svela un'abilità non usuale. Premiato in più occasioni a livello mondiale presenta nello spazio della Valcuvia alcune delle sue idee rese in fotografie. Scenografie architettate ad hoc ricostruiscono ad esempio l'immagine di un'infanzia ormai perduta: assenti le bambole e i soldatini, al loro posto degli scheletri. La morte dei personaggi fantastici

Un'altra foto in mostraUn'altra foto in mostra

introduce il giovane, collocato al centro della scena, dall'infanzia al mondo degli adulti. Scenari inconsueti dove Pinocchio, alle spalle del ragazzo, appare con mani e piedi legati ad un palo e al cranio di Hello Kitty è ancora fissato il fiocchetto rosso che la contraddistingue. Icone di un tempo ormai perduto.

Artificialità reale – Altrettanto accattivanti le immagini create per una azienda di calzature. All'interno della bottega di un calzolaio appare ingigantito, in primo piano, un macchinario per la lavorazione del cuoio. Fin qui niente di anomalo, il collegamento scontato, se non fosse che, al posto dell'ingranaggio, una mano completa la macchina. Insieme a questi esempi, anche affascinanti scenografie che sembrano costruite a computer ed invece sono realizzate in studio. Una modella si tramuta nel 'gatto con gli stivali' indossando un costume che fa perdere completamente la natura umana della donna, tanto da apparire artificiale. Il giovane creativo varesino stupisce per le sue idee e per la resa, dettagliata, perfetta in ogni minimo particolare. L'artista che dalla Francia ha inviato i suoi lavori sarà, forse, presente a Brenta domenica 7 settembre. Nell'attesa manderà una video con una sua autopresentazione che sarà proiettato nel corso della mostra.

'S P O T ! A R T Visiones mercantiles'
LUISSANDRO DEL GOBBO
UN COPYWRITER VARESINO A PARIGI

Dalla Thompson di Milano a Parigi per conquistare il mondo con la pubblicità
dal 23 agosto al 5 ottobre
aperta da martedì a domenica dalle 15 alle 19
a cura di Fabbricarte