Opera Giacomo Favretto, 1883Opera Giacomo Favretto, 1883

Tra Risorgimento e simbolismi – Delineare un possibile profilo della figura femminile nella pittura del Secondo Ottocento in Italia. Ecco l'obiettivo della mostra che ha un titolo che rievoca il magnifico ottetto di operetta "La vedova allegra" o, forse, richiama da vicino i titoli di film di Lina Wertmuller. Una buona occasione per vedere un'antologia – nel suo senso letterale di "raccolta di fiori" – di quella particolare congerie artistica nata a cavallo tra i due secoli a noi più vicini. A partire dall'opera di Domenico Induno, la Maddalena, ambientata in una desolata radura rocciosa, così da evocare la vicenda eremitica della donna penitente con toni di struggente mestizia, non senza un accenno a possibili significati simbolici patriottici e allusivi alle condizioni dell'Italia preunitaria.

Lavorare con foga nelle vie moderne di Parigi – Che sia un artista di valore se ne accorgono in molti e subito. Ma non è questo il punto; il successo di Giovanni Boldini deriva anche dall'essere entrato subito in sintonia con il gusto del momento, dall'aver intuito e soddisfatto con la sua pittura il desiderio di un pubblico che dall'America viene a cercare nella Ville Lumière briciole di sogno. Ecco a voi la "Giovane davanti a una porta-finestra", ritratta in un abito cangiante che ne castiga la figura minuta ma piacente. L'opera – uno strepitoso olio su tavola – è stato anche esposto alla memorabile mostra: "Boldini, Helleu, Sem. protagonisti e miti della Belle Epoque" del 2006.

Nello studio d'artista – In mostra anche alcuni ghiotti inediti felicemente ritrovati: tra cui le opere di Niccolò Cannicci, Gaetano Esposito e il quadro "A porte chiuse" di Vito D'Ancona. Nella monografia di Ilaria Ciseri (1996), il dipinto viene documentato solo tramite riproduzione fotografica in quanto: "Tra i quadri che ornano la parete alle spalle di Vito uno solo è sistemato in una grossa cornice, probabilmente dorata: si tratta di un dipinto attualmente disperso, ma fortunatamente documentato da una riproduzione fotografica che permette una buona lettura sia dell'immagine che della firma e della data, visibili in alto a sinistra".

Venezia, Napoli: andata e ritorno – Non solo eroine e femmes fatales: la mostra prevede sei sezioni, nelle quali spiccano alcune celebri scuole pittoriche, come quelle di Venezia e di Napoli, dove un tessuto di colori creato dalla luce naturale mette in scena istantanee del mondo feriale e inediti scorci di verismo aneddotico. "Vita veneziana: in un campiello" è, infatti, la terza sezione dove domina incontrastata l'arte guizzante e fatta di tocchi di luce di Giacomo Favretto e Alessandro Milesi. Fa da controcanto "Vita napoletana: per le strade e dai campi" con le squillanti tele che ritraggono le folle nei bassi e i monelli per le strade: una pittura fatta di tocco, un'arte, prima di ogni cosa, felicemente narrativa.