Cremona – Il Museo Diocesano si prepara a ospitare, dal 10 ottobre all’11 gennaio 2026 la prima mostra monografica dedicata a Boccaccio Boccaccino (Ferrara?, 1462/66 – Cremona, 1525), a cinquecento anni dalla morte.

Definito da Giorgio Vasari “raro” ed “eccellente pittore”, Boccaccino fu tra i protagonisti della pittura rinascimentale dell’Italia settentrionale, capace di interpretare le suggestioni di Leonardo a Milano e di Giorgione a Venezia. La mostra nasce dalla recente acquisizione da parte del Museo Diocesano di un frammento di pala d’altare proveniente dalla chiesa di San Pietro al Po, ultima opera dell’artista, restaurata ed esposta accanto all’Annunciazione Ludovisi, alla Crocifissione e alla Sacra Famiglia con Maria Maddalena, già parte delle collezioni del museo.

Il percorso espositivo si arricchisce grazie a prestiti prestigiosi provenienti da istituzioni come le Gallerie degli Uffizi, la Galleria Estense, il Museo di Capodimonte, il Museo Civico di Padova e il Museo Correr di Venezia, oltre a inedite opere di collezioni private. Le sezioni ricostruiscono l’intera vicenda artistica di Boccaccino: dagli esordi a Ferrara e Genova, al soggiorno veneziano – con capolavori come la Zingarella degli Uffizi e la Madonna col Bambino del Museo Correr – fino all’arrivo a Cremona, dove nel Duomo affrescò tra il 1514 e il 1519 il celebre ciclo con le Storie della Vergine e dell’infanzia di Cristo.

La mostra presenta anche opere mai esposte prima, come il Ritratto di gentiluomo di collezione privata, unica testimonianza ritrattistica nota dell’artista, e il frammento restaurato della cosiddetta Pala Fodri, a conferma della sua capacità di aggiornarsi sui linguaggi dei grandi maestri padani.

Un catalogo edito da Officina Libraria accompagnerà l’esposizione con saggi critici e schede delle opere. Orari al pubblico: dal martedì alla domenica: 10 – 13 / 14.30 -18.