È allestita alle Sale Nicolini la retrospettiva dedicata dal Comune di Varese a Rosadele Conti, eclettica artista varesina recentemente scomparsa che ha coltivato da sempre l'interesse per la pittura ma ha iniziato a farne l'attività prevalente solo alla fine degli anni Novanta, con l'inizi di un intenso lavoro teorico/pratico sulle implicazioni estetiche del pensiero di Rudolf Steiner.

È allora che i suoi numerosi e vari interessi -letteratura, psicologia, musica, cinema, politica – confluiscono in un percorso di ricerca spirituale e filosofico che trova espressione privilegiata nella pittura. Attraverso di essa Rosadele può liberamente dare forma e colore ai propri pensieri, offrendo una personale visione del mondo, ma anche lasciando emergere quella parte più profonda dell'Io che ancora deve essere osservata, riconosciuta e accolta.

Razionalità e inconsci sembrano essere i poli di un dibattito che Rosadele Conti intraprende con se stessa, un dialogo dai toni accesi e appassionati ma sempre condotto con lucidità,fermezza e sincerità.

Animata dalla volontà di cogliere la realtà per quella che è, l'artista rifiuta ogni possibile armonia prestabilita, ogni compromesso visivo di facile fruizione, ogni definizione di genere e di stile. Sceglie di applicarsi parallelamente nell'astratto e nel figurativo; una scelta consapevole e controcorrente ispirata alla necessità di attingere ampiamente da entrambi i linguaggi espressivi per raffigurare la complessità delle proprie percezioni.

Le tele sono animate da un'energia vibrante, saettante,

destabilizzate, resa ancora più viva dalla velocità della pennellata densa e corposa; una pennellata che spesso si fonde con resine e sabbie, assumendo un aspetto tattile e materico, altre volte viene graffiata e incisa, facendosi metafora di ferite e cicatrici esistenziali.

La sofferenza, nelle sue innumerevoli declinazioni, è spesso protagonista delle opere di Rosadele. Traspare dai ritratti di vecchi dolenti, dalle smorfie enigmatiche di giovani uomini dai tratti orientali dagli sguardi assenti di donne rassegnate,dalle composizioni astratte giocate esclusivamente sull'uso del bianco e del nero, dal cielo plumbeo che incombe su distese inanimate.
I paesaggi solitari, freddi e inospitali, dominati da nebbie e ombre, si vestono di solitudine e malinconia. È propri in spazi come questi,affioranti da un sogno,dalla memoria dalle suggestioni della cronaca, che la mente dell'autrice sembra lasciar decantare tutto ciò che si è fatto troppo pesante per la propria anima: inquietudini, turbamenti, rabbia e ricordi spiacevoli. Ma è anche qui che lo spirito placa la propria corsa e si dispiega, ritrovando una serenità a lungo inseguita e la forza di credere ancora in un futuro migliore.

Senza filtro
Retrospettiva di Rosadele Conti
Dal 28 settembre al 6 ottobre 2013
Varese, Sale Nicolini, via Nicolini 2
Orari: venerdì, sabato e domenica dalle 15.30 alle 18.30
Gli altri giorni su appuntamento
Ingresso libero
Info: Tel. 338 719 66 66
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