Milano – Si è aperta allo spazio culturale di Via Maroncelli la quinta edizione di “Connections 5.0”, una collettiva organizzata in collaborazione con Indipendent Artist di Busto Garolfo che riunisce cinque artisti contemporanei. Le opere esposte, pur esprimendosi attraverso linguaggi visivi diversi, propongono una riflessione sul ruolo dell’arte come mezzo di dialogo e incontro tra culture e visioni. Ogni artista accompagna il pubblico in un viaggio immersivo all’interno di universi creativi carichi di suggestioni e significati.
Stefano Lorenzo Cavané (Cantù, 1978), vive e lavora Meda. Dopo gli studi d’Arte si è specializzato in Design del Gioco e del Giocattolo, lavorando nel settore, per poi ritornare al mondo dell’Arte, conservando uno stretto rapporto con il design. Espone negli anni in numerose mostre sia in Italia che all’estero, collaborando anche all’organizzazione di mostre ed eventi. Forma, rapporto tra materia e vibrazione, intuizione e attrazione sono i temi che più affascinano l’artista, sviluppati in un lavoro di sintesi e sperimentazione.
Marco La Bianca è nato a Leonforte, un vivace borgo dell’entroterra siciliana, dove ha conseguito la maturità di arte applicata, all’istituto d’arte di Enna. Dal 1997 lavora presso l’osservatorio astronomico di Brera, dove trova il soggetto che lo affascina, stimolo per le sue opere: l’universo. Muovendosi tra pittura e fotografia isola dettagli visivi dal caos pittorico, conferendo loro una nuova identità formale e percettiva. Le immagini risultanti rivelano connessioni emotive e logiche, trasportando la pittura in uno spazio metafisico e impalpabile, simile all’esperienza di osservare il cielo con un telescopio.
Michele Penna è un artista attivo dal 2003, che unisce la sua esperienza in elettronica e meccanica di precisione a un linguaggio artistico basato sul riuso creativo di materiali industriali ed elettronici. Ispirato da movimenti come la pop art, il neo-dada e il nouveau réalisme, sviluppa un’arte ecologica e originale, trasformando rifiuti in opere uniche. Penna applica la filosofia del riciclo non solo nel suo processo creativo, ma anche nel concetto stesso di arte, come testimoniano le sue opere. Le sue collezioni, come Assemblaggi, Cubi, Pop Art, Sedie e Quadri, riflettono la sua evoluzione personale ed emotiva.
Davide Molteni (Como, 1968) è un ex stilista di moda con una forte creatività e fantasia. Dopo aver lavorato nel settore della moda con il marchio Enigma Jeans, si è dedicato all’artigianato, realizzando oggetti e arredi in legno e opere artistiche utilizzando materiali riciclati, creando così pezzi unici per interni e quadri artigianali.
Claudio Verganti nasce a Cuvio e attualmente vive e lavora tra Milano, Ostuni e Buenos Aires. Fin da giovanissimo approccia la materia pittorica dapprima con pastelli a cera e, in seguito, con colori ad olio. La sua impronta stilistica è caratterizzata da una varia ed approfondita sperimentazione. Il corpus delle sue opere rappresenta un percorso graduale verso l’astrazione, ispirato all’informale e al più puro astrattismo novecentesco, culminando nei primi anni Duemila con l’abbandono progressivo della figurazione. Il colore perde consistenza plastica e assume forme geometriche bidimensionali, con tonalità che passano dal giallo al sabbia, mentre il tratto, nelle opere più recenti, si fa più dinamico e intrecciato, incidendo la materia per liberare un’energia vitale profonda.
L’esposizione sarà visitabile fino al 6 settembre. Gli orari di apertura sono i seguenti: dal mercoledì al sabato, dalle ore 15 alle 19. Durante il mese di agosto la mostra rimarrà chiusa. L’ingresso alla mostra è libero e gratuito.









