Che dire di Complotto contro l’America se non che è un romanzo sempre attuale.

Quanto sta accadendo in Ucraina, a Gaza e in altri centinaia di luoghi sulla terra ci fa comprendere che l’uomo è nato soprattutto per fare la guerra. Dai tempi di Caino non vi è stato giorno senza battaglie e questo libro ne racconta una in modo singolare accaduta circa ottant’anni addietro.

Ambientato nell’America del 1940 il romanzo narra di come il sogno americano diventi un incubo. Il personaggio principale è un ragazzino ebreo che abita con la famiglia in un quartiere semita e conosce la violenza, per sua fortuna, solo attraverso le immagini di battaglie lontane proiettate dal cinegiornale in bianco e nero.

Il colore scuro del sangue lo vedrà presto scorrere per le strade della sua città.

Il testo naviga tra fantascienza, storia e politica.

Dopo un’estenuate campagna elettorale del presidente uscente Roosevelt, l’inquilino alla casa bianca diventa Charles Lindberg, il primo aviatore a sorvolare l’oceano partendo New York atterrando a Parigi a bordo dell’aeroplano Spirit of Luis.

Un eroe nazionale, quindi il giusto candidato per le potenze come Germania e Giappone, che ne conoscono le simpatie per le politiche naziste

Lindberg coinvolge il magnante Harry Ford, anch’egli simpatizzante del nazismo, come ministro degli interni, e con lui al governo i fili di una pesante ragnatela ammorba la democrazia.

La prima scelta del neo presidente è di confermare la neutralità americana dal conflitto bellico, stringe un patto di non aggressione con Hitler e l’imperatore Hirohito e volta la schiena all’Inghilterra.

Tutto secondo i piani del gerarca nazista e dell’imperatore. Con le elezioni di Lindbergh la comunità ebraica teme ritorsioni, e ne hanno ragione

Il quartiere semita sarà sempre più isolato, la gente evita di uscire per strada perché sempre di più l’intolleranza prevale sulla ragione.

La prima vera battaglia d’affrontare per la famiglia del giovane Roth si svolge proprio tra le mure domestiche, poiché la zia Evelyn, affascinata e manipolata da un rabbino che tenta di farsi accogliere dal neo presidente, porterà l’odio per i disperati come cura all’intolleranza, ma i disperati sono i vicini e gli amici di sempre.

Il ruolo del rabbino, il quale crede di limitare i danni aderendo al programma di inserimento degli ebrei in campi specializzati e nell’istruzione della nuova politica di governo, non comprende che tutto è organizzato per disgregare la vera forza della comunità: l’unione.

Molte famiglie sono costrette a emigrare, non c’è possibilità di lavoro o qualsiasi tipo di assistenza. La soluzione è quella di trasferissi in stati fortemente antisemita dove Ford possiede le sue industrie e i campi da coltivare, ecco giungere i nuovi schiavi.

Il pogrom prende più forza quando Lindeberg scompare, alla sala ovale siede il suo vice ancora più convinto del piano nazista rispetto al presidente scomparso.

Tutto rotolerà verso il baratro? Colpi di coda a non finire dove nulla è scontato.

Sarà l’indifferenza a prevalere? Farlo, vedi Gaza, è la strada scelta dal rabbino.

Artisti come Philip Roth per fortuna incoraggiano il contrario.

Buona lettura!

Enzo Calandra 

Complotto contro l’America di Philip Roth, edito da: Einaudi. Costo di copertina:euro 13, 30 Numero pagine: 440.