Malpensa Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/categoria/news-arte/malpensa/ L'arte della provincia di Varese. Wed, 24 Apr 2024 09:18:36 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.3.4 https://www.artevarese.com/wp-content/uploads/2017/05/cropped-logo-1-150x150.png Malpensa Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/categoria/news-arte/malpensa/ 32 32 “Graphiae”, un viaggio nel tempo e nello spazio delle idee https://www.artevarese.com/graphiae-un-viaggio-nel-tempo-e-nello-spazio-delle-idee/ https://www.artevarese.com/graphiae-un-viaggio-nel-tempo-e-nello-spazio-delle-idee/#respond Sat, 20 Apr 2024 08:00:17 +0000 https://www.artevarese.com/?p=74051 Somma Lombardo – Gianluca Cingolani porta “Graphiae” nella prestigiosa cornice della Porta di Milano dell’aeroporto di Malpensa. Si tratta di un polittico multimediale che fonde la modernità dello strumento artistico con elementi di una cultura lontana. La scrittura cinese millenaria diviene così antropomorfa,  diventando protagonista di un’affascinante narrazione visiva. Con una visione astratta ed enigmatica, […]

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Somma Lombardo – Gianluca Cingolani porta “Graphiae” nella prestigiosa cornice della Porta di Milano dell’aeroporto di Malpensa.

Si tratta di un polittico multimediale che fonde la modernità dello strumento artistico con elementi di una cultura lontana. La scrittura cinese millenaria diviene così antropomorfa,  diventando protagonista di un’affascinante narrazione visiva. Con una visione astratta ed enigmatica, “Graphiae” celebra la grande invenzione della scrittura, trasportando lo spettatore in un viaggio attraverso il tempo e lo spazio delle idee.

I segni diventano simboli e si trasformano in scrittura. Un omaggio alla Cina da cui partono e arrivano numerosi voli del network di Malpensa. Sono infatti 5 le compagnie che collegano lo scalo internazionale di Milano, di cui 4 cinesi e una italiana.

Un’installazione che si inserisce perfettamente nell’ambiente internazionale dell’aeroporto di Malpensa, che continua a consolidare il suo ruolo nodale per i collegamenti intercontinentali. E il 2024 è stato l’anno del ritorno dei voli a lungo raggio, soprattutto verso l’Asia, confermando Malpensa quale porta d’accesso del Nord Italia del continente asiatico.

Tornando all’opera di Cingolani, “Graphiae” rappresenta un’opportunità unica per i passeggeri e gli appassionati d’arte di immergersi in un’esperienza visiva e concettuale straordinaria, arricchendo ulteriormente l’offerta culturale e artistica dell’aeroporto di Milano Malpensa. Contestualmente rende omaggio a tutti i passeggeri provenienti dalla Cina.

La mostra sarà aperta al pubblico fino al 26 giugno. (Ph: ufficio stampa Sea).

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“La danza dei colori” in aeroporto https://www.artevarese.com/la-danza-dei-colori-in-aeroporto/ https://www.artevarese.com/la-danza-dei-colori-in-aeroporto/#respond Wed, 14 Jun 2023 16:00:06 +0000 https://www.artevarese.com/?p=70602 Somma Lombardo – La sala Vip Lounge Montale del Terminal 1 dell’Aeroporto Milano Malpensa e la sottostante Area Tulipano, ospitano la personale di Francesco Maccapani Missoni dal titolo “La danza dei colori”. La ricerca dell’artista si concentra sull’uso di nastri colorati lavorati con la tecnica del quilling, l’arte di creare macro-filigrane con la carta  per […]

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Somma Lombardo – La sala Vip Lounge Montale del Terminal 1 dell’Aeroporto Milano Malpensa e la sottostante Area Tulipano, ospitano la personale di Francesco Maccapani Missoni dal titolo “La danza dei colori”.

La ricerca dell’artista si concentra sull’uso di nastri colorati lavorati con la tecnica del quilling, l’arte di creare macro-filigrane con la carta  per realizzare delle trame policromatiche intrecciate a mano, fissate su telai squadrati e poi laccate a pennello. Dipinti materici che articolano tonalità e sfumature secondo molteplici schemi.

L’opera inizia con l’individuazione delle basi cromatiche sulle quali creare, prosegue con un sapiente studio degli accostamenti e finisce con l’unione dei colori, tramite un paziente intreccio di strisce e fili.

“Maccapani Missoni –  scrive il critico Giorgio Verzotti, adotta infatti strisce di carta colorata di diversa larghezza e le applica al telaio tramite un lungo, attento, minuzioso lavoro di intreccio e di sovrapposizioni, insomma di tessitura, per formare pattern astratti, schemi geometrici, disseminazioni ordinate in una specie di pointillisme geometrizzato. Sarebbe in fondo strano se l’opera di Francesco non risplendesse di colore, essendo questo un elemento intrinseco del suo DNA”.

Il recente passaggio dall’utilizzo delle strisce di carta colorata a nastri di raso ha permesso all’artista non solo di poter lavorare a opere di dimensioni maggiori, ma soprattutto di elevare la sua ricerca artistica a un livello ancor più alto. Grazie alla luce, che il raso riflette in una maniera unica, il colore si mette in moto, trasformandosi e iniziando a vibrare ritmicamente: inizia così la danza dei colori e noi siamo immediatamente spinti a muoverci al loro ritmo.

La mostra, organizzata da SEA MA*GA per l’Arte e Artland sarà visibile sino al 20 settembre. La sala Vip Lounge Montale è aperta tutti i giorni dalle 6 alle 22, l’accesso è consentito ai passeggeri di Business Class delle compagnie convenzionate e a tutti coloro che ne acquistano l’ingresso. L’Area Tulipano è accessibile a tutti i passeggeri Extra Schengen.

 

Note biografiche

Francesco Maccapani Missoni (Milano, 1985), erede di una famiglia del prêt- à-porter italiano intrinsecamente legata al colore è cresciuto tra i mitici motivi variopinti a righe e a zigzag, le texture e i “put together” di maglie e tessuti Missoni. Ha così concepito un linguaggio artistico in linea con il suo imprinting, quanto del tutto personale. Un esercizio di stile che richiede tempo e concentrazione, grande precisione e pazienza. E appare emblematico di un fare sempre più libero da training scolastici e definizioni professionali.

 

 

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Ai confini del mondo tra magia e realtà https://www.artevarese.com/ai-confini-del-mondo-tra-magia-e-realta/ https://www.artevarese.com/ai-confini-del-mondo-tra-magia-e-realta/#respond Wed, 26 Apr 2023 07:00:04 +0000 https://www.artevarese.com/?p=69973 Milano Malpensa – La mostra “Áhkát – TerraMadre” di Valentina Tamborra, presenta il terzo appuntamento del Ciclo “T E R R E del N O R D” dedicato alle popolazioni artiche della Norvegia. Attraverso la fotografia prosegue il racconto, dopo Islanda e Danimarca, sulle popolazioni che vivono l’Artico . Esposto l’estratto di un corpus più […]

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Milano Malpensa – La mostra “Áhkát – TerraMadre” di Valentina Tamborra, presenta il terzo appuntamento del Ciclo “T E R R E del N O R D” dedicato alle popolazioni artiche della Norvegia. Attraverso la fotografia prosegue il racconto, dopo Islanda e Danimarca, sulle popolazioni che vivono l’Artico .

Esposto l’estratto di un corpus più ampio che narra i Sami, popolo nativo europeo diviso dalle frontiere di quattro Stati. Il progetto, ambientato nella contea del Finnmark, racconta una cultura antica e moderna che ha nel legame con la natura e nel forte dialogo con essa la sua forza più grande. In passato vittima di nazionalismi, oggi in pericolo per via del cambiamento climatico e di una politica di green economy che rischia di entrare in conflitto con il modello di vita dei nativi, questo popolo resiste e insegna a chi vorrà e saprà ascoltare.

Áhkát: secondo l’antica religione Sami sono “Le madri”, divinità della natura, natura che, ai confini estremi del mondo, tutto domina. Magia e realtà. Spiritualità e tradizione. Terra Madre di un popolo senza confini, Madre Terra per un popolo di migratori.

La mostra è parte del programma su temi differenti interpretato da autori italiani e internazionali, dalle diverse professionalità, progettualità e stili, avvalorati dalla stampa fine art. Curatore dell’iniziativa è Claudio Argentiero, Presidente dell’Archivio Fotografico Italiano, che mette a disposizione la propria esperienza ventennale nel settore, attivando contatti con gli artisti in un dialogo aperto capace di tradurre esperienze in pulsioni emotive, da condividere con i viaggiatori che transitano verso mete differenti.

La mostra, patrocinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Busto Arsizio, allestita nello lo Spazio Espositivo PHOTOSQUARE al Terminal 1 dell’Aeroporto (ingresso dello Sheraton) prosegue sino al 30 giugno 2023. Ingresso libero
Informazioni: tel. 02 232323

Note Biografiche

Valentina Tamborra e nata a Milano nel 1983, dove vive e lavora. Fotografa e giornalista, si occupa principalmente di reportage e di ritratto, mescolando narrazione e Immagine. Collabora con alcune tra le principali ONG e con enti come AMREF, Medici Senza Frontiere, Albero Della Vita, Emergenza Sorrisi e Croce Rossa Italiana. I suoi progetti sono stati oggetto di mostre a Milano, Roma, Venezia e Napoli. Ha pubblicato sui principali media nazionali e ha partecipato a trasmissione radiofoniche e televisive. È docente presso l’Istituto Italiano di Fotografia a Milano e tiene lezioni e workshop presso lo IED e la Naba. Nell’aprile del 2018, in occasione del Photofestival di Milano, ha vinto il premio AIF Nuova Fotografia.

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La forza e la resistenza negli scatti di Antonella Civera https://www.artevarese.com/la-forza-e-la-resistenza-negli-scatti-di-antonella-civera/ https://www.artevarese.com/la-forza-e-la-resistenza-negli-scatti-di-antonella-civera/#respond Thu, 02 Mar 2023 09:42:28 +0000 https://www.artevarese.com/?p=69323 Vergiate – In “Why me? Why now?” Antonella Civera compie una ricerca per immagini fotografiche sul suo corpo intaccato da un tumore al seno con l’autorevolezza di chi, cosciente della propria condizione, intende esortare a non arrendersi chiunque si trovi in una simile situazione. Come una sacerdotessa dell’Ellade, Antonella eleva mani e sguardo verso gli […]

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Vergiate – In “Why me? Why now?” Antonella Civera compie una ricerca per immagini fotografiche sul suo corpo intaccato da un tumore al seno con l’autorevolezza di chi, cosciente della propria condizione, intende esortare a non arrendersi chiunque si trovi in una simile situazione.
Come una sacerdotessa dell’Ellade, Antonella eleva mani e sguardo verso gli infausti Dei, ponendosi come tramite tra loro e il genere umano.

Il velo rosso che accompagna la gestualità dell’autrice assume nella sua sanguigna cromia, ancestrali riferimenti simbolici, tra questi l’ impetuosa pulsione quale diretto riferimento al sacrifico, ma anche tensione nella lotta contro il demone che ne ha intaccato fisico e volontà esistenziale.

Antonella evidenzia, senza alcun timore estetico, i tubi di drenaggio che, come un Prometeo al femminile, le imbrigliano il corpo.
Ma lei, al contrario dell’eroe greco, affermerà la sua volontà di lotta, resistenza e rivincita contro la tracotanza degli Dei, quindi del male che le ha invaso il corpo.

La mostra che aveva visto la sua prima esposizione alla galleria Cristina Moregola a Busto Arsizio nel 2022 nell’ambito della XVIII edizione Filosofarti, viene riproposta, con inaugurazione sabato 4 marzo alle 11, alla Biblioteca Enrico Baj a Vergiate.

La sequenza delle immagini tende ad imporre al visitatore soste meditative poiché, oltre all’ineccepibile componente estetica, in esse si esplicita una dichiarata volontà a non rinunciare, neppure in momenti di estrema difficoltà ad una sessualità che, in un simile frangente, assume un esponenziale momento di sfida nei confronti delle avversità.
Straordinario esempio per chiunque si venga a trovare in simili condizioni.

Antonella Civera – “Why me? Why now?” – Vergiate – Biblioteca Enrico Baj, Piazza Enrico Baj 16. Inaugurazione sabato 4 marzo. Fino al 25 marzo. Orari: Lunedì-mercoledì 10-12.30/14-17. Martedì 10-12.30/14-18. Giovedì 10-18. Venerdì 10-12.30. Sabato 10-12.

Mauro Bianchini

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Umberto Ciceri. La Forma del Ritmo https://www.artevarese.com/umberto-ciceri-la-forma-del-ritmo/ https://www.artevarese.com/umberto-ciceri-la-forma-del-ritmo/#respond Wed, 12 Oct 2022 08:00:34 +0000 https://www.artevarese.com/?p=67669 Malpensa – SEA E MA*GA rinnovano la collaborazione triennale che in questi anni ha portato mostre e progetti nelle lounge e negli spazi espositivi del Terminal 1. Un programma di esposizioni e installazioni che ha offerto ai viaggiatori la visione di opere d’arte, conoscenza e intrattenimento legati alle ricerche artistiche contemporanee. E’ in questa cornice […]

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Malpensa – SEA E MA*GA rinnovano la collaborazione triennale che in questi anni ha portato mostre e progetti nelle lounge e negli spazi espositivi del Terminal 1. Un programma di esposizioni e installazioni che ha offerto ai viaggiatori la visione di opere d’arte, conoscenza e intrattenimento legati alle ricerche artistiche contemporanee.
E’ in questa cornice che si possono ammirare fino al 31 gennaio alcune opere di Umberto Ciceri dal titolo La Forma del Ritmo.
Il percorso espositivo all’interno delle tre lounge Montale, Monteverdi e Visconti di Malpensa Terminal 1 prevede uno sviluppo della mostra e della poetica di Ciceri in continuità con alcune questioni care all’artista come la dinamicità dell’immagini, il rapporto tra fotografia e movimento, studi analitici e scientifici sul colore e la percezione che giungono ad un’immagine astratta.
La personale al Museo MA*GA, a cura di Alessandro Castiglioni, si concentra sulla produzione astratto – analitica dell’artista, che prende le mosse dal Manifesto Realista (1920) di Naum Gabo e approfondisce le sperimentazioni cromatiche caratterizzate dall’uso autoriale e innovativo di superfici lenticolari. Scrive l’artista in merito alla mostra: “i visitatori si muoveranno continuamente, produrranno da soli le associazioni necessarie, troveranno il loro ritmo: gli articoli della Dichiarazione dei Diritti Umani che si susseguono, i corpi che si agitano, i canti regolati da codici geometrici, i colori sulla soglia dell’invisibilità, le opere intarsiate composte secondo regole contrappuntistiche, tutto entrerà in risonanza, proponendo un atmosfera percettiva contemplativa e sospesa”.

Dal 2013 ad oggi SEA e MA*GA per l’arte ha realizzato le mostre di Vittore Frattini, Gottardo Ortelli, Giorgio Vicentini, Salvatore Lovaglio, Oksana Mas, Silvio Zanella, Paolo Masi, Arcangelo, Michele Lombardelli e ha dato spazio alle installazioni di Luca Missoni e Ugo La Pietra.

Umberto Ciceri. La Forma del Ritmo, allestita nella location gallaratese rimarrà in calendario sino 4 dicembre. All’aeroporto di Malpensa invece sarà visitabile sino al 31 gennaio con i seguenti orari: da lunedì a domenica, 8-22. Ingresso acquistabile on-line o direttamente in sala consentito ai passeggeri soci Club SEA o di business class con compagnie convenzionate.

Note Biografiche
Umberto Ciceri, artista, vive e lavora tra Barcellona e Bologna. La sua pratica si concentra su studi di carattere percettivo e cromatico attorno l’ottica, la struttura chimica dei colori e dei processi neurofisiologici di ricezione delle immagini. Tra le istituzioni che hanno ospitato il suo lavoro si ricordano la Kunstverein Friedberg, il Museo Marino Marini, il Museo Nazionale del Bargello, la Reggia di Caserta e l’Istituto Italiano di Cultura di Hong Kong. Come textile designer e stilista ha lavorato con i più importanti brand di moda quali Gucci, Versace, Moschino, J.P. Gaultier e Armani.

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“Dal buio alla luce” al Terminal 1 https://www.artevarese.com/dal-buio-alla-luce-al-terminal-1/ https://www.artevarese.com/dal-buio-alla-luce-al-terminal-1/#respond Mon, 18 Jul 2022 10:30:36 +0000 https://www.artevarese.com/?p=66559 Somma L.do – La collettiva dal titolo “Dal buio alla luce/From darkness to light”, accoglie, all’aeroporto di Milano Malpensa, i passeggeri in partenza per le destinazioni extra Schengen. Mentre si dirigono verso il proprio gate di imbarco avranno infatti l’occasione di ammirare le opere firmate dagli artisti Jacopo Foggini, Carlo Guzzi, Vincenzo Lo Sasso e […]

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Somma L.do – La collettiva dal titolo “Dal buio alla luce/From darkness to light”, accoglie, all’aeroporto di Milano Malpensa, i passeggeri in partenza per le destinazioni extra Schengen. Mentre si dirigono verso il proprio gate di imbarco avranno infatti l’occasione di ammirare le opere firmate dagli artisti Jacopo Foggini, Carlo Guzzi, Vincenzo Lo Sasso e Davide Paglia.

Si tratta del progetto curato da Claudia Migliore e proposto dall’Associazione AmAMi, che ha avuto l’idea di celebrare la ripartenza di un settore particolarmente colpito dalla pandemia, con lavori creati per salutare, emozionare e regalare ai passeggeri un ricordo.
“Dal buio alla luce/From darkness to light”, allestita al Terminal 1 è una mostra di arte contemporanea in un contesto differente dagli usuali, dove la componente fondamentale è quella di dare luce, speranza e bellezza in un momento storico così complicato e difficile.
Gli artisti scelti dal curatore, tutti presenti da anni nel panorama artistico italiano ed internazionale, hanno accettato la sfida di esporre i propri lavori consci del fatto che la platea di spettatori da raggiungere è davvero notevole.

Il percorso espositivo

Nel percorso si può ammirare, di Jacopo Foggini, una installazione fatta ad hoc per Malpensa dal titolo Colibrì, realizzata con un estruso di metacrilato che ricopre le finestre di Malpensa. L’opera gioca con la variazione dei colori in base alla luminosità data dalla luce che entra, appunto, dalle finestre.

Carlo Guzzi, scultore, propone sagome in metallo e legno dal titolo Impronte di umanità. Una poetica ben precisa: le figure rappresentano ciascuno di noi, e metaforicamente questi vuoti dati dal metallo e i pieni dati dal legno richiamano continuamente i passeggeri accompagnandoli in un percorso ideale che devono raggiungere.

Vincenzo Lo Sasso presenta sculture in palissandro, dalle molteplici sfumature, realizzate in Val d’Ossola. Un marmo che invita lo spettatore ad essere accarezzato; avvolgente, dalle forme sinuose e ben levigate. I metalli dal titolo Visions, invece, sono per lo più opere astratte, create attraverso la tecnica mista e pittura. I giochi di luce che si creano sono i riflessi di colori e forme che cambiano continuamente.

Infine, i tondi in plexiglass di Davide Paglia, dal titolo Energia concludono il percorso. Anche in queste opere, protagonisti sono la luce e il colore, che contribuiscono a creare una particolare atmosfera  donando ai passeggeri oniriche suggestioni.

Le opere potranno essere ammirate fino al 31 dicembre.

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Case signorili tra brughiera e Ticino https://www.artevarese.com/case-signorili-tra-brughiera-e-ticino/ https://www.artevarese.com/case-signorili-tra-brughiera-e-ticino/#respond Sun, 17 Jul 2022 07:30:21 +0000 https://www.artevarese.com/?p=66553 Da Somma, tra boschi, brughiere e – purtroppo – impoetiche strutture legate all’aeroporto della Malpensa, che nel 1858, citando sempre la “Grande Illustrazione del Lombardo Veneto”, era solo un “luogo in cui si fanno le annuali esercitazioni militari”, si può arrivare a Vizzola, quieto abitato costituito da poche, vetuste case, dalla chiesa dedicata a San […]

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Da Somma, tra boschi, brughiere e – purtroppo – impoetiche strutture legate all’aeroporto della Malpensa, che nel 1858, citando sempre la “Grande Illustrazione del Lombardo Veneto”, era solo un “luogo in cui si fanno le annuali esercitazioni militari”, si può arrivare a Vizzola, quieto abitato costituito da poche, vetuste case, dalla chiesa dedicata a San Giulio e da una dimora padronale. Dopo i Crivelli, i Visconti di Cislago e i Castelbarco divennero proprietari del borgo i Della Croce, un’antichissima famiglia milanese già con vasti possedimenti nell’alto Milanese dove introdussero la lavorazione agricola dei terreni. Proprio per controllarla direttamente a Vizzola essi sistemarono un edificio sorto su una porzione del complesso difensivo dotato di torre strategicamente arroccato su uno sperone alluvionale a controllo e guardia del Ticino e della sua valle.

Vizzola Ticino, Villa Della Croce, Caproni

L’edificio assunse i modi composti del tardo neoclassicismo e di questo stile evidenzia non solo gli elementi formali della veste architettonica corredata da un aulico timpano triangolare ma anche gli andamenti decorativi degli affreschi presenti in alcune sale. Nel 1927 la villa fu comperata dai fratelli Caproni, i noti pionieri nella costruzione degli aerei, e ad essa prestò attente cure soprattutto Federico che aggiunse la torretta centrale in vista dell’ampio panorama sulla valle e sulla vastità delle terre bonificate grazie ai suoi aggiornati interventi.

Vizzola Ticino, cancelli di villa Della Croce, Caproni

Oggi con il grande parco a cui danno accesso cancelli di elegantissimo disegno, dove non manca una serra tutta vetro e ferro, villa Della Croce è stata convertita in prestigiosa “location” per eventi e cerimonie.
Identica destinazione è toccata nella poco distante Lonate Pozzolo anche a villa Porro appartenuta a una delle famiglie compadrone del paese dove non mancano altre dimore signorili e con giardino destinate non a casa di vacanza o di svago bensì a residenza stabile. Lo si può dire per una dimora settecentesca in via Roma, al numero 8, un tempo proprietà della famiglia Agnesina e oggi, purtroppo, molto compromessa. La distingue già il portale elegantemente sagomato che introduce in una corte dove s’impone il corpo centrale, più alto di un piano, dell’edificio dotato del consueto triportico e ingentilito dall’eleganza dei ferri battuti dei balconcini.

Lonate Pozzolo, villa Porro

Poco discosta è appunto villa Porro che ha una sua storia lunga nel tempo e complessa architettonicamente conclusa nel tardo Ottocento con la costruzione di una torretta per la visione del parco disegnato secondo il gusto romantico e della corte nobile oggi sistemata a giardino.
Se solo per poco il soppresso convento di Sant’Agata fu adattato a villa per la famiglia degli industriali Carminati, assumendo una veste neo barocca come in auge nei primi decenni del secolo scorso e diventando in seguito la sede municipale, c’è un’altra dimora, discosta dall’abitato, meritevole di essere segnalata anche se, dopo anni di obsolescenza, ha avuto più che restauri rimaneggiamenti che le hanno tolto la nobile destinazione originaria. Sorta su terreni di proprietà di un ramo cadetto dei Visconti, appartenne ai Fenati e ai Riva.

Lonate Pozzolo, villa Fenati Riva negli anni dell’abbandono

A queste famiglie toccò dare l’assetto, sobrio e severo, di un neoclassicismo  evidenziato dall’insistente andamento orizzontale presente nel portico architravato, nel marcapiano diventato davanzale delle finestre sormontate a loro volta da una fascia lineare. La villa e il suo parco ricco di preziosi esemplari arborei mantenevano fino a pochi anni fa l’atmosfera ottocentesca creata dai proprietari di allora, Oggi persa per sempre.

Giuseppe Pacciarotti

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Immagini che parlano e parole che colorano https://www.artevarese.com/immagini-che-parlano-e-parole-che-colorano/ https://www.artevarese.com/immagini-che-parlano-e-parole-che-colorano/#respond Fri, 15 Oct 2021 07:35:10 +0000 https://www.artevarese.com/?p=62976 Lonate Pozzolo – Sette giorni, dodici settimane, ottantaquattro giorni in ostaggio di uno spietato virus, che ci ha terrorizzato e chiusi in casa. Una quarantena trascorsa tra le pareti domestiche a pensare, ricordare, riflettere o creare. Non tutti infatti hanno vissuto in modo negativo questo periodo, definito spesso destabilizzante, qualcuno ne ha addirittura tratto profitto, […]

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Lonate Pozzolo – Sette giorni, dodici settimane, ottantaquattro giorni in ostaggio di uno spietato virus, che ci ha terrorizzato e chiusi in casa. Una quarantena trascorsa tra le pareti domestiche a pensare, ricordare, riflettere o creare. Non tutti infatti hanno vissuto in modo negativo questo periodo, definito spesso destabilizzante, qualcuno ne ha addirittura tratto profitto, valorizzando il tempo, assaporando tutte quelle cose che ci circondano e che per mille motivi si ignorano, dandole per scontate.

Ed è stato proprio in questo periodo che è nato “Colori in giornate di quarantena” di Pier Bottini, un volume che l’Associazione Culturale Spazio Tempo di Lonate Pozzolo ha promosso e pubblicato.
Si tratta di una sorta di diario fotografico, che l’autore ha composto, giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, dallo scorso 9 marzo fino al 31 maggio, fotografando le bellezze, anche le più semplici, viste dal proprio giardino. Un affresco che dall’erba ai fiori, dalle gocce di rugiada agli insetti, fino al cielo, con le sue nuvole schiumose, ci ricorda di quanta bellezza siamo attorniati.

Nel volume ogni scatto è accompagnato da uno scritto, firmato da differenti autori, che hanno interpretato le fotografie filtrandole attraverso la più intima sensibilità. “Immagini che parlano e parole che colorano” – come scrive il curatore del testo, Emilio Brambilla. Un collettivo di riflessioni, a testimonianza dell’epoca coronavirus, che conserva il ricordo nel futuro.

Chi fosse interessato al volume potrà inviare la richiesta di acquisto all’indirizzo mail: spaziotempowtc@gmail.com.

Nel frattempo Pier Bottini ha già in cantiere un nuovo progetto, un volume che uscirà a breve, intitolato “I colori dell’Acqua – Impressionismo fotografico”, con i testi di Gianemilio Catelli.

 

E. Farioli

 

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La cesta del pioniere aerostatico Sioli a Volandia https://www.artevarese.com/la-cesta-del-pioniere-aerostatico-sioli-a-volandia/ https://www.artevarese.com/la-cesta-del-pioniere-aerostatico-sioli-a-volandia/#respond Tue, 28 Sep 2021 10:00:20 +0000 https://www.artevarese.com/?p=62769 Somma Lombardo – Il Museo del Volo di Volandia si arricchisce di un nuovo reparto dedicato al suggestivo mondo della mongolfiera. Si tratta della cesta appartenuta a Ernesto Sioli, pioniere dell’aerostatica italiana, che la utilizzò nel  giugno 1912 per alcuni voli partiti dall’Arena Civica di Milano. Dal 5 ottobre la cesta, tra le più antiche […]

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Somma Lombardo – Il Museo del Volo di Volandia si arricchisce di un nuovo reparto dedicato al suggestivo mondo della mongolfiera. Si tratta della cesta appartenuta a Ernesto Sioli, pioniere dell’aerostatica italiana, che la utilizzò nel  giugno 1912 per alcuni voli partiti dall’Arena Civica di Milano.

Dal 5 ottobre la cesta, tra le più antiche al mondo, si potrà ammirare, all’interno della collezione RE/MAX Caproni, che ha fatto della mongolfiera il proprio logo e che vanta la più grande flotta di mongolfiere al mondo.  Accanto alla cesta Sioli (in perfetto stato di conservazione e arricchita dall’ancora originale in ferro), una raccolta di undici fotografie raccontano il primo volo avvenuto nel 1912 nelle quali è possibile vedere l’aeronauta salire sulla cesta gremita di passeggeri. Una teca adiacente, espone inoltre il brevetto di pilota di Sioli (originale), documento donato dagli eredi alla collezione.

La raccolta d’arte, appartenente al network immobiliare, tra le più ricche e complete al mondo, ha sede permanente a Volandia e comprende pezzi di grande rarità e valore. Tra questi spiccano: il pannello della stanza da letto della regina Maria Antonietta raffigurante il primo volo dei fratelli Montgolfier nel 1783; un frammento del pallone che spiccò il volo da Parigi in occasione dell’incoronazione di Napoleone Bonaparte nel 1804; alcuni rari ventagli di fine Settecento, finemente acquarellati con il soggetto di palloni in volo e due preziosi orologi da tavolo appartenuti all’aeronauta Albert Tissandier, considerato uno dei padri del dirigibile.

L’ inaugurazione della cesta di Sioli, non sarà l’unico evento a scandire la giornata. In programma, sempre il 5 ottobre a Volandia alle 10.30, sarà anche ricordato un altro precursore dell’aerostatica mondiale: il milanese Paolo Andreani, che nel 1784 fu il primo italiano e tra i primissimi al mondo a volare a bordo di una mongolfiera. Nell’occasione verrà presentato il volume “Paolo Andreani. Aeronauta, naturalista, esploratore, alpinista. Le grandi imprese di un illustre milanese del Settecento”, di Marco Majrani giornalista scientifico, divulgatore, fondatore della Federazione Aerostatica Italiana e curatore del settore aerostatico di Volandia. La prefazione del volume è firmata dell’astronauta Paolo Nespoli.

Gli orari di apertura al pubblico di Volandia (Via per Tornavento, 15 Somma Lombardo -fraz. Case Nuove) sono: martedì – venerdì: 10 – 18. Sabato, domenica e festivi: 10 – 18.30.

 

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L’eterna giovinezza dei soggetti di Daniele Ossola https://www.artevarese.com/leterna-giovinezza-dei-soggetti-di-daniele-ossola/ https://www.artevarese.com/leterna-giovinezza-dei-soggetti-di-daniele-ossola/#respond Tue, 28 Sep 2021 08:45:42 +0000 https://www.artevarese.com/?p=62760 Lonate Pozzolo – Come in Dorian Gray Daniele Ossola dona ai suoi soggetti eterna giovinezza. Lavorando con la tecnica fotografica dello still–life compone nature morte rendendo protagonisti assoluti della scena accostamenti di frutta e ortaggi creando mondi a parte, decontestualizzati dai rispettivi ambienti naturali nobilitandoli in armoniosa unicità compositiva posta su sfondo nero quale unico […]

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Lonate Pozzolo – Come in Dorian Gray Daniele Ossola dona ai suoi soggetti eterna giovinezza.

Lavorando con la tecnica fotografica dello still–life compone nature morte rendendo protagonisti assoluti della scena accostamenti di frutta e ortaggi creando mondi a parte, decontestualizzati dai rispettivi ambienti naturali nobilitandoli in armoniosa unicità compositiva posta su sfondo nero quale unico scenario possibile per una rappresentazione che li rende, in quel contesto, interpreti assoluti.

Quale appassionato d’arte Ossola personalizza nelle sue immagini l’idea che da Caravaggio porta a Manet, a Cezanne, fino a Picasso.

Immobili sul proscenio le composizioni di Ossola paiono indurre all’attimo che precede l’inizio della recita ma anche alla sfilata dell’intera compagnia teatrale a fine recita facendo intendere una cadenza spaziale compresa nei due estremi scenici.

Abbiamo incontrato Daniele Ossola nel corso dell’allestimento della personale “Terre et Rêveries” a cura di Cristina Moregola, mostra compresa nella seconda edizione “Della Natura e dell’Arte”, che si inaugura sabato 2 ottobre alle 19 presso la Ex Dogana Austroungarica a Lonate Pozzolo.

Hai scelto lo still-life riferendoti a composizioni con frutta e ortaggi con lo scopo di creare una cifra stilistica che possa renderti immediatamente riconoscibile a fronte di altri fotografi?

Non è questo il mio scopo, personalmente preferisco il dettaglio e lo still-life mi permette di agire in tale direzione. Cerco di lavorare in sottrazione nel tentativo di avvicinarmi il più possibile alla purezza”.

La scelta di comporre nature morte ha riferimenti specifici alla pittura?

Amo molto la pittura, prima di arrivare alla fotografia mi sono avvicinato alla pittura inoltre sono molto legato, in prima persona, al lavoro in campagna, amo coltivare e seguire l’evoluzione naturale del mio impegno, come toccare la terra sentirne il grado di umidità o la consistenza, tali esperienza mi ha portato a comprendere come ogni elemento racchiuda in sé una nobiltà tale da farlo assurgere ad opera d’arte”.

Oltre ai grandi della pittura e alla tua esperienza diretta con la natura a quali altri riferimenti culturali ti sei affidato?

All’architettura innanzi tutto, quando progettavo tendevo all’essenzialità, alla pulizia assoluta, cercavo quell’elemento in grado di definire il carattere dell’ambiente. Queste idee mi hanno portato ad avvicinarmi allo still-life”.

Frequenti Facebook e Instagram, non pensi sia svilente per un fotografo pubblicare i propri lavori su piattaforme la cui fruibilità è estremamente veloce negando la possibilità di una analisi profonda e in molti casi il tutto risulta visibile sull’irrisorio spazio di un cellulare?

Instagram e Facebook sono strumenti abbastanza superficiali dove non viene messa in risalto la singola qualità dei lavori pubblicati. La velocità con cui ruotano le immagini impedisce analisi accurate e approfondite. Personalmente tendo a dare poco peso a questi strumenti, tendo al privato e meno al pubblico”.

Fermare in una immagine frutta e ortaggi porta a evocare valenze simboliche come fermare il tempo rendendo vacua la sfioritura e la marcescibilità, come accade agli esseri umani.

Frutta e verdura sono indubbiamente legati ai ritmi della natura, ai ritmi delle stagioni così come la nostra vita è scandita da ben distinte fasi esistenziali. Trovo però che i tempi della natura siano sempre meno paragonabili alla frenesia con cui conduciamo anche solo la nostra quotidianità. La mia idea di still-lfe più che dare l’idea di volere fermare il tempo, tende a fare apprezzare la cadenza del tempo”.

Daniele Ossola – “Terre et rêveries” –  Lonate Pozzolo -Ex Dogana Austrungarica, Via del Gregge SNC. Inaugurazione sabato 2 ottobre  ore 19. Fino al 31 ottobre. Orario: sabato e domenica 10-18

Mauro Bianchini

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