Disegno Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/categoria/arte/disegno/ L'arte della provincia di Varese. Tue, 06 Sep 2022 15:22:57 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.3.4 https://www.artevarese.com/wp-content/uploads/2017/05/cropped-logo-1-150x150.png Disegno Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/categoria/arte/disegno/ 32 32 Le copertine di Elisa Talentino in mostra a Mantova https://www.artevarese.com/le-copertine-di-elisa-talentino-in-mostra-a-mantova/ https://www.artevarese.com/le-copertine-di-elisa-talentino-in-mostra-a-mantova/#respond Thu, 08 Sep 2022 07:00:53 +0000 https://www.artevarese.com/?p=67195 Mantova – Si intitola “Tecnica mista” la personale dell’artista e illustratrice Elisa Talentino ospitata a Casa di Rigoletto in occasione del Festivaletteratura edizione 2022 . Da alcuni anni è tra le illustratrici più richieste dalle testate e dalle case editrici italiane. L’artista porta in città una mostra ricca e articolata, attraverso una selezione delle tavole […]

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Mantova – Si intitola “Tecnica mista” la personale dell’artista e illustratrice Elisa Talentino ospitata a Casa di Rigoletto in occasione del Festivaletteratura edizione 2022 . Da alcuni anni è tra le illustratrici più richieste dalle testate e dalle case editrici italiane. L’artista porta in città una mostra ricca e articolata, attraverso una selezione delle tavole più iconiche e da lei amate, realizzate per copertine. Il suo lavoro infatti ha fatto da cornice a importanti romanzi (tra cui la riedizione dell’opera completa di Dacia Maraini), pubblicati da Einaudi, Mondadori, Bompiani, Il Saggiatore, Edizioni e/o, La nave di Teseo, Enne Edizioni e molte altre case editrici.

I lavori di Talentino, realizzati sperimentando varie tecniche di stampa artistica, in particolare la serigrafia e la monotipia, unite a tecniche tradizionali di pittura, sono animati da figure sensuali e misteriose che si muovono in un tempo sospeso in ambienti naturali avvolgenti e rigogliosi.

L’ambiente e i suoi abitanti, animali e vegetali, sono, infatti, una fonte imprescindibile di ispirazione per l’artista, che si dedica a studi di botanica ed etologia: spesso da lei utilizzati come elementi simbolici, funzionano come chiavi di volta per accedere al suo mondo e alle storie che ci vuole raccontare. Queste storie hanno il più delle volte come protagoniste figure femminili, che, libere da stereotipi rappresentativi, esprimono tutta la forza e la fragilità del proprio essere.

La mostra, a cura di Melania Gazzotti, è presentata da Organizzazione Flangini che, in occasione del festival, ha proposto anche le mostre degli illustratori Lorenzo Mattotti, Gianluigi Toccafondo e Franco Matticchio, tre nomi imprescindibili dell’illustrazione italiana.

Il pubblico potrà visitare la personale di Elisa Talentino, a ingresso gratuito, sino al 2 ottobre, tutti i giorni dalle ore 9 alle 18.

Biografia
Elisa Talentino (Ivrea 1981) vive e opera a Torino. È un’artista che lavora con illustrazione, grafica d’arte, pittura e animazione. Ha realizzato illustrazioni editoriali per importanti testate come The New York Times, The Washington Post, La Repubblica, D di Repubblica, La Stampa e Corriere della Sera e ha realizzato copertine per le case editrici Einaudi, Mondadori, Bompiani, Il Saggiatore, Edizioni e/o, Enne Edizioni e molte altre. Il suo lavoro è stato selezionato dalla New York Society of Illustrators (2019), Bologna Children’s Book Fair (2015), Ilustrarte – International Biennial of Illustration of Lisbon (2014) e ha vinto per due anni consecutivi (2017/2018) la Gold Medal nel concorso 3 x 3 International Illustration Awards di New York. Nel 2017 realizza il cortometraggio d’animazione Dandelion, che viene presentato nei maggiori festival internazionali di settore. Le sue opere sono state esposte in numerose mostre, in Italia e all’estero. www.elisatalentino.it

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La Milano di Luciano Francesconi (1934-2011) https://www.artevarese.com/la-milano-di-luciano-francesconi-1934-2011/ https://www.artevarese.com/la-milano-di-luciano-francesconi-1934-2011/#respond Tue, 31 May 2022 07:00:04 +0000 https://www.artevarese.com/?p=65878 Milano – Alla galleria Nuages “La Milano di Luciano Francesconi (1934-2011)”. L’esposizione, che si apre al pubblico da oggi, alle 18, curata da Cristina Taverna e Margherita Zanoletti presenta, per la prima volta una selezione esclusiva di opere grafiche su carta dello storico illustratore del Corriere della Sera, con il quale collaborò per molti anni, […]

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Milano – Alla galleria Nuages “La Milano di Luciano Francesconi (1934-2011)”. L’esposizione, che si apre al pubblico da oggi, alle 18, curata da Cristina Taverna e Margherita Zanoletti presenta, per la prima volta una selezione esclusiva di opere grafiche su carta dello storico illustratore del Corriere della Sera, con il quale collaborò per molti anni, sino alla morte, avvenuta nel 2011.

Nei disegni il maestro vignettista ha ritratto episodi, luoghi e personaggi di Milano, raccontando uno spaccato della storia recente della città. In alcuni casi le illustrazioni commentano la posta dei lettori, le segnalazioni e le storie che l’artista raccoglieva e restituiva con sottile umorismo.

L’esposizione del disegnatore, uno degli illustratori italiani più acuti della sua generazione, segue un importante fil rouge del suo lavoro: Milano. La città è infatti al centro di gran parte della produzione visiva di Francesconi: la viabilità, il commercio, le aree verdi, episodi di cronaca e politica, la gestione amministrativa, l’ambiente sono solo alcuni dei temi dai quali prese spunto.

Alla Galleria Nuages sono esposti in particolare i lavori degli ultimi anni della carriera del maestro. Si tratta di disegni a china su carta: vignette in bianco e nero su semplici fogli A4. Ciascuna illustrazione è l’istantanea di un momento storico: un flashback essenziale che fa rituffare l’osservatore nel passato recente della città.

È lo specchio di una visione delle cose e del mondo, il racconto pulito e divertito di un occhio sensibile, capace di sintetizzare la complessità in pochi tratti grafici di immediato impatto comunicativo. Con leggerezza, umorismo e talvolta cinismo.

La mostra potrà essere visitata sino al 25 giugno dalle 14 alle 19, il sabato dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19. Chiuso festivi e lunedì.

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Umberto Tirelli e il più grande “teatro della vita” https://www.artevarese.com/umberto-tirelli-e-il-piu-grande-teatro-della-vita/ https://www.artevarese.com/umberto-tirelli-e-il-piu-grande-teatro-della-vita/#respond Thu, 23 Dec 2021 10:00:57 +0000 https://www.artevarese.com/?p=63797 Modena – E’ un’esposizione che celebra uno dei maestri della caricatura del primo ‘900: Umberto Tirelli. Nei rinnovati spazi del Complesso San Paolo del Museo Civico duecentotrenta opere, tra disegni, sculture, pitture, maschere e burattini raccontano l’artista celebrando i centocinquant’anni dalla sua nascita. L’esposizione approfondisce la centralità di una figura che fece della caricatura l’unico […]

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Modena – E’ un’esposizione che celebra uno dei maestri della caricatura del primo ‘900: Umberto Tirelli. Nei rinnovati spazi del Complesso San Paolo del Museo Civico duecentotrenta opere, tra disegni, sculture, pitture, maschere e burattini raccontano l’artista celebrando i centocinquant’anni dalla sua nascita.

L’esposizione approfondisce la centralità di una figura che fece della caricatura l’unico e imprescindibile mezzo di espressione, giungendo a imporsi a livello nazionale ed europeo. Tirelli è stato in grado di offrire uno sguardo acuto e ironico sulla borghesia e sull’establishment locale e nazionale nel complesso dei loro aspetti sociali, politici e culturali, in un arco storico compreso tra la Belle Époque e la Grande Guerra, il fascismo e la Seconda Guerra Mondiale, fino alle tensioni internazionali che hanno segnato l’inizio della Guerra Fredda e gli albori del primo boom economico.

Intrecciando arti visive e spettacolo, Tirelli ha interpretato il più grande “teatro della vita” nella sua eterogeneità, regalandoci una lettura critica del suo tempo e dei suoi protagonisti.

Il percorso espositivo, prende avvio dallo studio dell’artista con gli arredi disegnati da lui stesso, i libri, le riviste, gli oggetti e gli strumenti che, nel suo essere spazio fisico e mentale, narra il metodo di lavoro e la sua personalità esuberante.

Punto focale della rassegna è il “Teatro nazionale delle Teste di legno”, opera originale alto più di 6 metri, completa di scenografie e burattini, sopravissuto e qui esposto a un secolo dalla sua creazione. Si tratta di un manufatto straordinario, caso unico di teatro caricaturale animato da burattini di grandi dimensioni raffiguranti i più noti esponenti della politica, del costume e della cultura nazionale del periodo. Tra i personaggi: il re Vittorio Emanuele III, Gabriele D’Annunzio, Papa Benedetto XV, Giovanni Giolitti, Giosuè Carducci, Giacomo Puccini, Mussolini, Eleonora Duse, fino alle maschere della Commedia dell’arte e quella modenese di Sandrone.

Uno sguardo sul quel periodo storico e i suoi protagonisti internazionali, che condensa la pluralità dei linguaggi utilizzati dal maestro, nonché l’affinamento di come sarà in occasione della sua ultima produzione scultorea, in parte esposta alla Quadriennale di Roma del 1951, tra cui  figurano Stalin, Churchill e Roosevelt, ma anche Totò, De Gasperi e Togliatti.

In occasione della mostra è stato donato al Museo Civico di Modena un nucleo di 130 opere rappresentative dell’attività dell’artista provenienti da una collezione privata che arricchisce il patrimonio del museo dedicato al disegno umoristico e ai burattini. Un tassello importante per raccontare il ruolo avuto dalla città nel panorama nazionale dell’espressione satirica, grazie anche alle numerose riviste , e dal secondo dopoguerra, con la cosiddetta “scuola modenese” del fumetto e dell’animazione.

Durante il periodo di apertura della rassegna, si terrà una serie d’iniziative collaterali, come spettacoli di burattini, laboratori didattici oltre alla possibilità di assistere in diretta al restauro dei burattini di Emilio Zago, Tina di Lorenzo ed Errico Malatesta, condotto da Gloria Forghieri del Laboratorio Alma Atelier di Carpi. Un’occasione unica per capire modalità di realizzazione e di intervento su maschere, marionette in cartapesta e abiti, frutto di un meticoloso processo creativo. Affiancato dalla moglie Clara, infatti, Tirelli disegnò gli abiti fedelmente ispirati a quelli dei personaggi, creazioni sartoriali di alto livello, sia per le stoffe sia per gli accessori come bottoni, spille, collane e orecchini  fino alle acconciature.

Sarà possibile visitare la mostra sino al 25 Aprile nei seguenti giorni e orari: da martedì a venerdì: 15-19; sabato, domenica e festivi: 10-19; lunedì chiuso. Dall’8 gennaio: venerdì, sabato e domenica: 10-19

Biografia

Dopo la formazione al liceo San Carlo di Modena, Tirelli si confronta con la realtà del suo tempo di cui offre uno spaccato ironico attraverso l’editoria satirica locale. Figura tra le più originali dell’ambiente artistico-letterario modenese degli anni della Belle Epoque, nel 1896 entra nella redazione del giornale satirico “Il Marchese Colombi”, creato da Alfredo Testoni, per poi fondare quattro anni dopo “Il Duca Borso”, il più importante giornale umoristico in cui trionfano le sue caricature delle più note personalità cittadine, stilisticamente aggiornate sulla base dell’editoria satirica europea in particolare francese. La sua partecipazione alla testata si conclude nel 1908, in seguito al  trasferimento a Bologna. Qui  entra in contatto con l’ambiente delle riviste satiriche locali attraverso le testate “Il Fittone”, con cui lavora a fianco di Augusto Majani in arte Nasica, “Il Giornale delle Beffe” e “Il Punto”, che fonda nel 1913. In piena Grande Guerra, con l’amico editore Angelo Fortunato Formiggini pubblica “I protagonisti”  (1917), una cartella contenente le sferzanti caricature dei Reali e i capi di stato coinvolti nel conflitto, in parte esposte a Londra, Chicago e Liverpool. Mantenendo inalterato il suo pungente sguardo sulla realtà, nei primi anni venti concepisce un’originale forma di teatro di burattini caricaturali di grandi dimensioni aventi come soggetti i maggiori personaggi del jet-set italiano del tempo, dalla politica alla cultura, alla religione, allo spettacolo: si tratta del Teatro Nazionale delle Teste di Legno. Agli anni trenta e quaranta appartengono creazioni di allestimenti scenici, carri allegorici e illustrazioni caricaturali sulle pagine del “Resto del Carlino”. In queste ultime in particolare, ad imporsi è il panorama dello star system hollywoodiano: da Greta Garbo e Charlie Chaplin, Gary Cooper e Marlene Dietrich, Stanlio e Ollio fino a Buster Keaton e Topolino.

E.F.

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Sull’ “Arca” di Matticchio https://www.artevarese.com/sull-arca-di-matticchio/ https://www.artevarese.com/sull-arca-di-matticchio/#respond Thu, 09 Sep 2021 18:00:12 +0000 https://www.artevarese.com/?p=62494 Mantova – Si intitola “L’arca” la mostra dedicata all’ illustratore varesino Franco Matticchio allestita alla Casa di Rigoletto. L’esposizione, organizzata in occasione del Festivaletteratura, a cura di Melania Gozzi, presenta una serie di tavole originali, acquarelli, chine e matite, realizzate per libri, fumetti e giornali, affiancati anche da lavori inediti provenienti dall’archivio dell’artista e da […]

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Mantova – Si intitola “L’arca” la mostra dedicata all’ illustratore varesino Franco Matticchio allestita alla Casa di Rigoletto. L’esposizione, organizzata in occasione del Festivaletteratura, a cura di Melania Gozzi, presenta una serie di tavole originali, acquarelli, chine e matite, realizzate per libri, fumetti e giornali, affiancati anche da lavori inediti provenienti dall’archivio dell’artista e da collezioni private.
La sua carriera, inizia alla fine degli anni Settanta disegnando per la pagina della cultura del “Corriere della Sera”, e successivamente la “sua matita” è arrivata ai maggiori quotidiani italiani. Ha collaborato con numerosi editori, come autore di copertine e di fumetti e spesso si dedica anche all’illustrazione per l’infanzia e all’animazione, oltre a essere molto apprezzato come fumettista. Il suo tratto e il suo immaginario visivo sono riconoscibili e fanno di lui una delle voci più originali del panorama dell’illustrazione editoriale italiana.
La mostra di Mantova vuole rendere omaggio al suo stile inconfondibile e al suo personalissimo sguardo sul mondo, che può essere a volte poetico e discreto, altre volte ironico e surreale, ma sempre caratterizzato da una grande curiosità per la natura umana. L’esposizione ripercorre la carriera dell’autore dando risalto a uno dei soggetti da lui più amati: gli animali, da sempre fonte inesauribile di ispirazione.
Le creature che animano l’universo matticchiano – spiega la curatrice Melania Gazzotti – possono provenire direttamente dal mondo animale, che siano domestiche, selvatiche o esotiche, oppure essere il frutto della sfrenata fantasia dell’autore, che spesso gli attribuisce tratti o atteggiamenti umani. Possono essere protagoniste di singole tavole, alcune cupe, altre enigmatiche, altre ancora esilaranti, o di intere saghe, come quella del gatto Jones, un felino in camicia, pantaloni e bretelle e con niente meno che una benda sull’occhio sinistro, star di numerose strisce pubblicate su “Linus” e del volume “Jones e altri sogni” (Rizzoli Lizard, 2016). Altrettanto emblematici sono i bestiari surreali raccolti nei volumi “Animali sbagliati” (Vanvere, 2016) e “Animali sbagliati 3” (Vanvere, 2020), nei quali Matticchio ha dato vita a una serie di esseri fantastici, nati da estrosi giochi di parole. E non può mancare a quest’appello a salire sull’arca di Matticchio il vorace bull terrier bianco con l’occhio nero, disegnato dall’autore per i titoli di testa del film “Il mostro” di Roberto Benigni (1994)“.
La mostra proseguirà sino al 3 ottobre e potrà essere visitata dal lunedì alla domenica dalle 9 alle 18 .

Biografia
Franco Matticchio nasce a Varese nel 1957, città dove tutt’ora vive e lavora. Esordisce nel 1979 disegnando per la pagina della cultura del “Corriere della Sera”. Nel corso degli anni realizza illustrazioni per numerose riviste e quotidiani, tra cui “Diario”, “Linea d’Ombra”, “L’Indice dei libri del mese”, “Vivimilano” e “Il Sole 24 Ore”, disegnando anche una copertina per “The New Yorker” (13 dicembre 1999) e un calendario per “Internazionale” (2019).
Contemporaneamente collabora con importanti case editrici: in particolare illustra le copertine per la riedizione delle opere di Giorgio Scerbanenco e di Carlo Emilio Gadda per Garzanti e di Paul Watzlawick per Feltrinelli e realizza manifesti: tra i più recenti quelli del Giro d’Italia (2020) e del Festival Italissimo a Parigi (2021).
Si dedica negli anni anche all’illustrazione per l’infanzia pubblicando tra gli altri “Che animale sei?” (Guanda, 2005), “Ti tirano le pietre” (Gallucci, 2006) e “Favole per bambini molto stanchi” (Bompiani, 2015). Nell’ambito dell’animazione realizza nel 1993 un suo spot per Legambiente, che viene premiato al Festival Internazionale del Cinema d’Animazione di Annecy, e nel 1994 i titoli di testa del film “Il mostro” di Roberto Benigni.
Matticchio è amatissimo anche come fumettista: negli anni Ottanta crea Mr. Jones (il nome è ispirato alla canzone “The Ballad of a Thin Man” di Bob Dylan): un gatto bendato protagonista di una serie di storie surreali pubblicate dalla rivista Linus dal 1985 al 1992 e riunite nei volumi “Sensa Senso” (Milano Libri-Rizzoli, 1993) e “Jones e altri sogni” (Rizzoli Lizard, 2016). Nel 2017 esce, sempre per Rizzoli Lizard, “Il signor Ahi e altri guai”, una raccolta di strisce, realizzate a partire dalla fine degli anni Settanta, che hanno come protagonista un misterioso e timido uomo con un occhio al posto della testa.
Le sue tavole dalle atmosfere surreali sono state raccolte in diversi volumi, come “Sogni e disegni” (Nuages, 1997) ed “Esercizi di stilo” (Einaudi, 2006) e presentate in mostre in spazi pubblici e privati; negli anni espone con continuità presso la galleria Nuages di Milano e la galleria dell’Incisione di Brescia, nel 2017 la Galerie Martel di Parigi gli ha dedicato una personale.
Sia che disegni su commissione, sia che lasci libero sfogo alla propria fantasia, Matticchio realizza sempre lavori personali e intimi che rendono il suo stile inconfondibile e riescono a restituire il sapore delle atmosfere dei suoi maestri dichiarati: Roland Topor e René Magritte.

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Disegnare il Territorio con il Festival dell’illustrazione https://www.artevarese.com/disegnare-il-territorio-con-il-festival-dellillustrazione/ https://www.artevarese.com/disegnare-il-territorio-con-il-festival-dellillustrazione/#respond Tue, 20 Jul 2021 10:30:25 +0000 https://www.artevarese.com/?p=61834 Domodossola- Vuole essere una grande festa dedicata all’arte la prima edizione di Disegnare il Territorio – Festival dell’illustrazione che da sabato 24 luglio si aprirà al pubblico e che per una settimana sarà protagonista in città. Nel corso della manifestazione, si susseguiranno incontri, mostre, laboratori, workshop, talk, performance, street sketch e disegni dal vivo. Non […]

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Domodossola- Vuole essere una grande festa dedicata all’arte la prima edizione di Disegnare il Territorio – Festival dell’illustrazione che da sabato 24 luglio si aprirà al pubblico e che per una settimana sarà protagonista in città. Nel corso della manifestazione, si susseguiranno incontri, mostre, laboratori, workshop, talk, performance, street sketch e disegni dal vivo. Non mancherano momenti  conviviali come aperitivi e cene con gli autori, alcuni tra gli illustratori più interessanti del panorama nazionale. Sei gli artisti coinvolti: Massimo Caccia, Cecilia Campironi, Gianluca Folì, Il Borse, Giulia Neri e SeaCreative, che saranno presenti durante le giornate del festival all’interno di un programma che ha, come tema di partenza, quello delle Fortificazioni alpine.
Le mostre sono allestite nelle sale di Artoteca Di-Se, il nuovo spazio nato all’interno del Collegio Rosmini. Ogni autore presenta una selezione di una ventina di opere, tra stampe e tavole originali: ci sono le “Storie di animali” di Massimo Caccia, collaboratore del Corriere della Sera per le illustrazioni del supplemento laLettura, artista poliedrico e curioso che mette in scena uno spaesato mondo animale colto all’interno di improbabili situazioni di vita quotidiana. In “A mano a mano”, Cecilia Campironi, da sempre ispirata da ciò che la circonda, declina visivamente concetti  giocando con il rapporto tra immagine e parola, ironizzando sul significato letterale o stravolgendone il senso. I particolareggiati disegni de Il Borse, dal meticoloso e fitto tratto a matita e penna, rappresentano nell’esposizione “In die illa tremenda” città volanti, immaginarie e fantastiche, trattenute da fili invisibili, che richiamano le storie delle città galleggianti di Jules Verne. Con “Le abilità emotive“, invece, Giulia Neri crea immagini che sono delle vere e proprie metafore visive, intime, poetiche, dai colori tenui e dai simboli ricorrenti: case, libri, nuvole. Infine, SeaCreative, street artist che da sempre trova nelle sue opere un modo per riqualificare spazi e luoghi, presenta “Arabeschi fitomorfi”, un microcosmo di personaggi i cui volti, dalle espressioni stupite, assenti e attonite, ci rimandano a un universo fantastico e visionario.

Un’esclusiva per il festival è un altra esposizione. Si tratta di  “Passaggio in Ossola. Appunti di viaggio su carta di Gianluca Folì”, un diario con le impressioni dell’artista vissute nel corso del suo soggiorno ossolano. (Folì torna in mostra anche nella serra della Casa del Profumo di Santa Maria Maggiore (VB), in Valle Vigezzo, con le 12 tavole del calendario Epson 2021, “Colorseeker. L’origine dei colori”, a partire dal 23 luglio fino alla fine di agosto).

In un programma tanto ricco non possono mancare i laboratori. Infatti, sono stati organizzati appuntamenti creativi sia per adulti, sia per i bimbi tenuti dagli stessi artisti. Cecilia Campironi in Segno dopo segno guiderà i partecipanti in un racconto del territorio attraverso l’uso sperimentale di forme e segni; Disegnare una copertina è il titolo del laboratorio proposto da Giulia Neri nel quale spiegherà come nasce “la faccia” di un libro, dall’idea alla realizzazione; SeaCreative con Gli spiriti della montagna creerà mostri ispirati al mondo alpino con rulli e pennelli. Massimo Caccia  giocherà con Gruppo di animali, oggetti e colori in una sessione di live painting. I laboratori sono gratuiti ma è richiesta la prenotazione scrivendo all’indirizzo email museiossola@libero.it o telefonando al 3478510850. Lo stesso per le cene con gli artisti (queste a pagamento), nei diversi ristoranti della città.

Durante le giornate di festival inoltre, sarà possibile trovare il portfolio “Castelli del feudo borromaico”, cinque tavole (più una) in tiratura limitata di 50 copie, con firma originale degli artisti ospiti che hanno illustrato, ognuno a modo proprio, i castelli di Arona, Angera, Cannero e Vogogna. In particolare si tratta di un cofanetto creato in esclusiva per questa prima edizione. Ci sarà anche una mostra mercato di libri legati al tema dell’illustrazione e del disegno a cura di Libreria Grossi di Domodossola.

Infine, dall’1 al 29 agosto, il festival si sposta sul territorio con la mostra itinerante open air dal titolo “Difendersi dall’alto”: una collettiva a cielo aperto che prosegue il lavoro iniziato nell’estate scorsa con “Herbarium vagans”. Quest’anno gli artisti sono stati invitati a lavorare su castelli, fortificazioni e strutture difensive presenti in Ossola, Cusio e Canton Vallese. La mostra, che comprende 27 partecipanti, tra artisti e illustratori contemporanei e verrà allestita nel centro storico di Vogogna, mentre nella Torre di Battiggio di Vanzone con San Carlo e nelle vie di Ceppo Morelli sono esposte le riproduzioni delle opere realizzate negli anni ’50 dal padre rosminiano Luigi Arioli, studioso di fortificazioni locali. Tra gli artisti: ATEZ, Enzo Bersezio, BR1, Vittorio Bustaffa, Riccardo Corciolani, Sylvie Durouvenoz, Lisa Gelli, Riccardo Guasco, Marco Latagliata, Lufo, Marina Marcolin, Antonio Marinoni, Virginia Mori, Erjon Nazeraj, Andrea Oberosler, Mikayel Ohanjanyan, Eleonora Perretta, Carlo Più, Alannah Robins, Antonello Ruggieri, Rustlehare, Lucio Schiavon, Flavia Sorrentino, Karl Walden, Secil Yaylali, Metin Yergin e Loic Zanfagna. La mostra arriverà sul lago d’Orta l’11 settembre, e successivamente, farà tappa in Canton Vallese in Svizzera.

Il Festival dell’illustrazione è organizzato in collaborazione con Associazione Culturale Art Company e si inserisce nel grande progetto Interreg Italia-Svizzera “Di-Se – DiSegnare il territorio”, tre anni all’insegna del disegno e dell’arte che vede coinvolti Associazione Musei d’Ossola, Museumzentrum La Caverna di Naters e Associazione Asilo Bianco.

Il programma completo e la brochure possono essere scaricati: https://bit.ly/programmafestivaldise

Orari mostre: Artoteca Di-Se,Collegio Mellerio Rosmini, via Rosmini, martedì-venerdì 16-19; sabato-domenica 10-12 e 15-19. Ingresso libero.

E.F.

 

 

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Arte e sogno oltre il reale presso Il Corniciaio di Gallarate https://www.artevarese.com/arte-e-sogno-oltre-il-reale-presso-il-corniciaio-di-gallarate/ https://www.artevarese.com/arte-e-sogno-oltre-il-reale-presso-il-corniciaio-di-gallarate/#respond Wed, 10 Mar 2021 16:16:19 +0000 https://www.artevarese.com/?p=59730 Gallarate, Il Corniciaio. Per la XVII edizione di Filosofarti REALTÀ / UTOPIA Il Corniciaio di Gallarate ospita una selezione di opere di Lidia Pizzimenti: Arte e Sogno oltre il reale. Lisa Borgomaneri, l’anima della bottega artigiana di Via Parini insieme al fratello Marco, prende in prestito le parole della professoressa Marilena Goracci per descrivere l’atmosfera […]

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Gallarate, Il Corniciaio. Per la XVII edizione di Filosofarti REALTÀ / UTOPIA Il Corniciaio di Gallarate ospita una selezione di opere di Lidia Pizzimenti: Arte e Sogno oltre il reale. Lisa Borgomaneri, l’anima della bottega artigiana di Via Parini insieme al fratello Marco, prende in prestito le parole della professoressa Marilena Goracci per descrivere l’atmosfera suscitata da questi ritratti e sui profili social de Il Corniciaio leggiamo:

«Questi volti appartengono alla realtà: sono visi tratteggiati a matita con maestria, pieni di incanto, di fronte ai quali restiamo attoniti e ammutoliti come di fronte a un miracolo. Sono volti sbarazzini, a tratti quasi impertinenti, dagli occhi spalancati e profondi. Pur essendo proiettati in una dimensione quasi onirica, rappresentano momenti della vita quotidiana: c’è il broncio, l’abbandono all’ebbrezza del vento, lo stupore dei cuori semplici e ingenui che non smettono di contemplare e sognare, anche se non è sempre la notte di Natale.
Da ogni volto però trapela und desiderio di infinito che rimanda all’utopia, ciò che ancora non c’è ma che speriamo si realizzi, perché è in esso che vorremmo vedere compiuti i nostri desideri più elevati.
Ancora una volta, i volti di Lidia ci hanno fatto sconfinare dal nostro “piccolo orto quotidiano” per volare leggeri alla ricerca di qualcosa che va “oltre” il varco dei poeti, perché questo è il compito dell’artista, farci assaporare quella intensa gioia che è un assaggio di “infinito”»

Marilena Goracci riesce perfettamente a tradurre in parole il minuzioso lavoro di Lidia Pizzimenti. Ma cosa sappiamo di quest’artista capace di ipnotizzare con i suoi ritratti? Nasce a Busto Arsizio, dove vive e lavora, nel 1960. Frequenta il liceo scientifico e si laurea in Scienze Biologiche coltivando parallelamente il disegno, la pittura e varie tecniche di illustrazione. Durante gli anni universitari lavora come disegnatrice e illustratrice e dopo la laurea insegna anatomia artistica prima e scienze poi, senza mai abbandonare l’attività artistica. Ha partecipato a vari concorsi di pittura nazionali ed internazionali ottenendo numerosi riconoscimenti, come il Concorso internazionale di pittura “Premio Agazzi” di Mapello (BG), dove è stata premiata nel 2001 con medaglia d’argento e nel 2006 con medaglia d’oro. Espone dal 1999 sia in mostre personali sia in collettive. Le sue opere sono state esposte anche all’estero, in particolare in Francia, Germania e Ungheria. Nel 2018 un suo libro d’artista è stato selezionato al Festival OGGETTO LIBRO in collaborazione con Pinacoteca di Brera, Biblioteca Nazionale Braidense, Mediateca Santa Teresa e AIAP, Associazione italiana design della comunicazione visiva. Nel 2019 ha illustrato i versi di Alda Merini per la collana I GIRASOLI edita dalla storica Libreria Bocca di Milano. Lidia padroneggia diverse tecniche artistiche come acrilico, pastelli, olio su tela, inchiostro su carta, ma presso Il Corniciaio possiamo ammirare dei disegni a matita estremamente espressivi. Volti di bambini pensierosi, meditativi, timidi sono esposti, come di consueto, nei 96 metri cubi d’arte e saranno visibili in negozio fino al 13 marzo. Si potranno ammirare anche sui profili social de Il Corniciaio, una realtà attiva dal 1978 che ancora oggi ci fa conoscere nuovi artisti.

Eleonora Manzo

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The City di William Magruder https://www.artevarese.com/the-city-di-william-magruder/ https://www.artevarese.com/the-city-di-william-magruder/#respond Tue, 23 Feb 2021 11:00:21 +0000 https://www.artevarese.com/?p=59568 Milano – Non sono semplici schizzi architettonici ma vere e proprie mappe mentali dove l’artista giustappone e contrappone storie, visioni e micronarrazioni. Questo nelle opere di William Magruder raccolte nella personale “Bill & The City” allestita alla galleria Manifiesto Blanco. Architetto e illustratore californiano, naturalizzato newyorkese (ora milanese) Magruder si distingue, oltre che per l’abilità […]

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Milano – Non sono semplici schizzi architettonici ma vere e proprie mappe mentali dove l’artista giustappone e contrappone storie, visioni e micronarrazioni. Questo nelle opere di William Magruder raccolte nella personale “Bill & The City” allestita alla galleria Manifiesto Blanco. Architetto e illustratore californiano, naturalizzato newyorkese (ora milanese) Magruder si distingue, oltre che per l’abilità tecnica che caratterizza i suoi disegni di architettura urbana, ispirati alle espressioni del XVIII e XIX secolo, per la ricchezza di studi nei dettagli decorativi. Si diceva infatti che i suoi non sono semplici schizzi ma mappe mentali delle divagazioni “per analogia” nelle quali crea racconti e situazioni. Spesso, nella stessa tavola, convivono infatti diversi soggetti, accostati a sottile ironia, capaci di suscitare sorpresa e straniamento in chi li osserva.
Sono per lo più le architetture militari e le cittadine fortificate ad affascinare l’artista. A questo proposito, nel 2017 ha realizzato una serie di rendering in full color, usando il 3D dove ha immaginato, per la città di Hoboken (nella Contea di Hudson, di fronte a Manhattan), un sistema di bastioni difensivi, ispirati alle mura di Lucca o Antibes. Una “soluzione” che avrebbe dovuto difenderla dall’uragano “Sandy”,  colpevole nel 2012 d’aver devastato la costa orientale degli Stati Uniti causando un danno di oltre 50 miliardi di dollari. Questa serie di disegni, presentati in una mostra all’Hoboken Historical Museum è poi stata raccolta e illustrata nel volume “The Walls of Hoboken”.

Magruder immerge il proprio lavoro in un flusso immaginifico pervaso di echi che rimbalzano da un lato all’altro dell’Atlantico con richiami non solo ai lavori di artisti, architetti e illustratori statunitensi ma spesso anche intrisi dallo spirito della Secessione viennese, dai progetti di Portaluppi e Aldo Rossi, che portano a spasso l’osservatore tra Milano, Macugnaga, Meersburg, Napoli, Venezia, Bologna, Bolzano, Cannes e Domodossola.

La mostra, negli spazi espositivi di v ia Benedetto Marcello, 46 prosegue sino al 12 marzo ed è aperta al pubblico da lunedì a venerdì dalle 16 alle 19. Ingresso con prenotazione: sito www.manifiestoblanco.com.

William Magruder si è formato all’ University of California Los Angeles, per poi specializzarsi in architettura presso la Carnegie-Mellon University, frequentando anche l’Art Center College of design. Ha praticato come architetto e illustratore freelance a San Francisco, Newport, LA, Laguna Beach, NY e infine Milano. Ha insegnato alla Columbia University, alla California State University, al Saddlebeach College e al New York Botanical Garden.

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Il Carnevale Bustocco sfila con pastelli e foto https://www.artevarese.com/il-carnevale-bustocco-sfila-con-pastelli-e-foto/ https://www.artevarese.com/il-carnevale-bustocco-sfila-con-pastelli-e-foto/#respond Tue, 09 Feb 2021 15:30:28 +0000 https://www.artevarese.com/?p=59410 Busto A. – Niente carri nè sfilate in maschera per le vie del centro cittadino. Anche quest’anno il Carnevale non potrà essere festeggiato come vuole la tradizione. Per mantenere la vivacità e i colori di una festa che soprattutto per i bambini rappresenta uno dei momenti di divertimento e di svago più attesi, ci ha […]

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Busto A. – Niente carri nè sfilate in maschera per le vie del centro cittadino. Anche quest’anno il Carnevale non potrà essere festeggiato come vuole la tradizione. Per mantenere la vivacità e i colori di una festa che soprattutto per i bambini rappresenta uno dei momenti di divertimento e di svago più attesi, ci ha pensato l’Amministrazione comunale. Si tratta di due iniziative che, sempre nel rispetto delle norme di sicurezza, valorizzano la ricorrenza. Il programma prevede due concorsi rivolti uno ai più piccoli, l’altro aperto a tutti, senza limiti d’età.
Per i più piccoli
Con “Tarlisu o Bumbasina? Disegna la tua maschera bustocca” i bambini potranno scegliere di rappresentare la propria interpretazione di uno dei due personaggi (è obbligatorio disegnare una sola delle due maschere). Per i più piccini si potrà scariare, nella sezione “BA Cultura e Identità” del sito del Comune, l’immagine semplificata della maschera sulla quale poi lavorare. Una volta realizzato il disegno completo di nome “dell’artista” ed età (è possibile indicare anche l’Istituto scolastico e la classe di appartenenza), pubblicarlo entro domenica 14 febbraio sulla pagina Facebook “Città di Busto Arsizio” nei commenti del post “Tarlisu o Bumbasina? Disegna la tua maschera bustocca”, usando gli hastag #cittàdibustoarsizio e #tarlisuobumbasina.

Da lunedì 15 febbraio sulla pagina Facebook “Città di Busto Arsizio”, verrà pubblicata una galleria fotografica con i disegni dei partecipanti che fino alle ore 14 del giorno seguente potranno essere votati attraverso i like. L’autore del disegno che raccoglierà più consensi  vincerà un pupazzo, che riproduce le maschere bustocche, personalizzato per l’occasione e in edizione unica. Premio che andrà anche al secondo classificato, questa volta selezionato da una giuria “di qualità”, composta dal presidente della Famiglia Sinaghina, associazione che da sempre custodisce la tradizione del Carnevale, Rolando Pizzoli, e da un rappresentante di ognuna delle realtà che siedono al tavolo Identità.

Consultando il sito https://www.comune.bustoarsizio.va.it/index.php/aree-tematiche/cultura/ba-cultura-e-identita) è possibile conoscere e approfondire la storia della festa, delle maschere ufficiali della Città e come nel tempo si svolgevano i festeggiamenti.

Per i più “grandi”

E’ invece aperto a tutti, senza limiti di età, l’altro concorso, dedicato alla fotografia e intitolato “Mascherine mascherate”. Due le categorie previste:la prima riguarda la maschera più bella e originale, la seconda la famiglia meglio mascherata. Le foto dovranno essere inviate entro le ore 12 del 16 febbraio all’indirizzo: carnevale2021@comune.bustoarsizio.va.it.  Nella mail si dovrà indicare  nome e cognome del partecipante e allegare la liberatoria compilata (il modulo è pubblicato sul sito). Le immagini saranno pubblicate il 17 febbraio sulla pagina Facebook Città di Busto Arsizio e raccolte in due gallerie fotografiche dedicate alle distinte categorie previste dal concorso. A partire dalla pubblicazione sarà possibile votare. Gli autori delle due foto che raccoglieranno più like entro le ore 12 del 19 febbraio vinceranno alcuni gadget de #ilbellodivivereabusto.

A dare il via alla settimana di Carnevale sarà il sindaco Emanuele Antonelli che domenica 14 febbraio a mezzogiorno, in piazza san Giovanni, consegnerà, le chiavi della Città alle maschere tradizionali, come vuole la tradizione.

E.F.

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Un disegno da inviare in Paradiso https://www.artevarese.com/un-disegno-da-inviare-in-paradiso/ https://www.artevarese.com/un-disegno-da-inviare-in-paradiso/#respond Wed, 25 Nov 2020 11:46:05 +0000 https://www.artevarese.com/?p=58102 Busto A. – Un’altra vittima del virus ha raggiunto il “paradiso degli artisti”. Anche Rodolfo Marcenaro, più noto con il soprannome di Ro, è morto qualche giorno fa all’età di 83 anni, per complicanze dovute al Covid-19. Fu illustratore, fumettista, scrittore e regista: un artista a 360°. La sua graffiante matita infatti ha spaziato in molti […]

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Busto A. – Un’altra vittima del virus ha raggiunto il “paradiso degli artisti”. Anche Rodolfo Marcenaro, più noto con il soprannome di Ro, è morto qualche giorno fa all’età di 83 anni, per complicanze dovute al Covid-19.
Fu illustratore, fumettista, scrittore e regista: un artista a 360°. La sua graffiante matita infatti ha spaziato in molti e differenti campi. Tanti i colleghi che lo ricordano. Tra questi il vignettista bustocco Tiziano Riverso
“Abbiamo perso un’altra colonna portante di questo ambiente pofessionale sottolinea – Ho avuto occasione di incontrare Ro più volte, l’ultima non molto tempo fa quando, con altri colleghi, abbiamo deciso di nominarlo Presidente di giuria del concorso umoristico legato al prossimo Fstival di Sanremo. Una persona speciale e unica nella sua semplicità e grande umanità”.
Con le sue vignette Ro ha lasciato un segno indelebile collaborando con testate di primo piano come, per citarne alcune: Panorama, Epoca, Il Venerdì, Sette, L’Europeo, La Repubblica e La Gazzetta dello Sport. Famosi i suoi fumetti di satira politica con i quali ha vinto importanti riconoscimenti. Con i disegni satirici anche quelli a tema enogastronomico per importanti campagne informative, per la cultura del vino e dell’olio.
E’ stato autore anche di personaggi che hanno fatto la storia dei cartoni animati e si è persino dedicato alla filatelia realizzando una sostanziosa serie di francobolli dedicati a diverse tematiche.
Il suo nome è legato anche alla pubblicità. Famosi i numerosi spot per il Fernet Branca, con personaggi in plastilina, realizzati tra la fine degli anni ’50 e il 1974, per i quali vinse il Leone di Bronzo a Cannes. Tra i videoclip firmati dall’artista, da non dimenticare quello che accompagnava il brano Quattro amici al bar di Gino Paoli. Tra i suoi ultimi lavori, di grande successo, la realizzazione della “Costituzione illustrata”.
Nato a Genova nel 1937, da anni viveva a Stiolo di San Martino in Rio, in provincia di Reggio Emilia, dove negli anni ’80 aveva fondato con i figli una fattoria multimediale.

E.F.

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Retiro … ciò che allontana avvicina. https://www.artevarese.com/retiro-cio-che-allontana-avvicina/ https://www.artevarese.com/retiro-cio-che-allontana-avvicina/#respond Fri, 04 Sep 2020 10:03:25 +0000 https://www.artevarese.com/?p=56938 A Varese, presso il Battistero di Velate, grazie all’associazione Beautiful Varese e con il sostegno della Fondazione Comunitaria del Varesotto, a partire da sabato 29 agosto 2020 è in corso “RETIRO … ciò che allontana avvicina”, un progetto di arte partecipata a cura degli artisti Marialisa Leone di Crema e Giovanni Ronzoni di Lissone con […]

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A Varese, presso il Battistero di Velate, grazie all’associazione Beautiful Varese e con il sostegno della Fondazione Comunitaria del Varesotto, a partire da sabato 29 agosto 2020 è in corso “RETIRO … ciò che allontana avvicina”, un progetto di arte partecipata a cura degli artisti Marialisa Leone di Crema e Giovanni Ronzoni di Lissone con Carla Tocchetti in qualità di art communicator della mostra.

Costruito ai tempi del lockdown, vede il contributo di 65 artisti italiani e internazionali, che hanno lavorato con gli scarsi materiali che in quel momento si trovavano a portata di mano. Si tratta non una semplice collettiva ma di un percorso di forte valore sociale e di un motore culturale per il nostro territorio. La solitudine indotta dal CoViD, condizione innaturale e inattesa, ha portato con sè anche i doni del silenzio e della riflessione, che per alcuni artisti si sono trasformati in una straordinaria fucina creativa, foriera di nuovi linguaggi, nuove poetiche ed espressività.

Nato da un’idea di Marialisa Leone, artista che dedica la sua vita all’arte, intreccia esperienze creative eterogenee e propone un nuovo modo di relazionarsi fra gli artisti e con il pubblico: “Ho capito che bisognava trovare un altro modo di incontrarci e inizialmente ho fatto una “chiamata” per dire al gruppo di artisti che normalmente frequento che eravamo lontani ma potevamo continuare a lavorare a distanza. Dopo un iniziale spaesamento e reticenza c’è stato un desiderio di riappropriarsi della capacità espressiva e il silenzio che si era creato ha aperto le porte all’altrove”.

Giovanni Ronzoni prosegue: “Il titolo RETIRO di rifà a un parco nei pressi di Madrid dove nel 1759 Carlo di Borbone trasferì il sapere della fabbrica di porcellana di Capodimonte. In italiano significa luogo del silenzio e d’Annunzio lo definiva luogo dell’incontro con gli amanti e quindi, mai come in questo momento, siamo nel silenzio ma in compagnia della nostra amante e amata: l’arte. Tantissimi artisti hanno risposto alla chiamata: moltissimi italiani come Max Marra, Eugenio Galli, Lucio Afeltra, Gabi Midedi ma anche stranieri come Evelina Shatz dalla Russia, Christina Lammer da Viennna, Joan Barcelò da Palma di Maiorca impegnato nell’arte e nella letteratura. L’idea è quella di continuare insieme questo viaggio che sarà un modello per il domani.”

Il modulo minimo richiesto dai curatori consisteva in due opere su carta in formato cm 30×30 in cui si coniugasse parola e immagine da eseguire in tecnica a piacere: ne sono uscite opere, anche in forma trindimensionale, di pittura, fotografia, collage, pensieri, ed aforismi. Il progetto è accompagnato da due poesie di Giovanni Ronzoni e commenti critici a cura di Massimiliano Porro (Como) e Silvia Merico (Crema).

Carla Tocchetti, conclude con questa riflessione: “RETIRO è una straordinaria testimonianza di come il pensiero umano, davanti a una tragedia planetaria, sia capace di riorganizzarsi e di trovare nuovi codici, facendo appello alle risorse più intime e alla voglia di plasmare nuovamente quel futuro che per un solo lunghissimo momento è sembrato sfuggirci dalle mani: è un messaggio di speranza, di prospettiva, di richiamo al futuro. Tutto insieme è un libro da leggere, le opere sono pagine di vita”.

Cristina Pesaro

Sono pervenuti oltre 130 lavori di coniugazione tra immagine e parola. Gli artisti che hanno partecipato sono Lucio Afeltra (Salerno), Francesca Baldrighi (Crema), Arrigo Barbaglio (Crema), Joan Josep Barselò Baucà (Spagna), Rose Marie Bellemur (Spagna), Luca Bray (Lecce), Alessandra Belloni (Cremona), Milena Bellomo (Portogruaro, Patricia Jacomella Bonola (Svizzera), Elisabetta Francesca Bosisio (Monza), Anna Rita Cacciatore (Bologna), Teresa Cacciatore (Rovereto), Gianni Canali (Mantova), Claudia Cantoni (Svizzera) Silvia Capiluppi (Milano), Antonio Catalano (Asti), Lello Cicalese (Salerno), Carmela Corsitto (Sicilia), Giuliano Cotellessa (Pescara) , Maria Credidio (Calabria), Mario De Leo (Monza), Teo De Palma (Foggia), Mario Diegoli (Crema), Angela Filippini (Riccione), Rosella Fusi (Monza), Begoña Galicia Gil (Spagna), Eugenio Galli (Monza), Ombretta Gazzola (Calabria), Valentina Gramazio (Cremona), Marco Grosso (Viterbo), Christina Lammer (Austria), Italo Lanfredini (Mantova), Marialisa Leone (Crema), Anna Lopopolo (Crema), Simone Lorenzon (Spagna), Ruggero Maggi (Milano), Silvana Maglione (Calabria), Anna Mainardi (Crema), Patrizio Maria (Roma), Max Marra (Monza), Margherita Martinelli (Milano), Barbara Martini (Crema), Gabi Minedi (Roma), Annalisa Mitrano (Como), Simone Mizzotti (Crema), Paolo Menon (Lecco), Fiorenzo Mussi (Monza), Elisabetta Meneghello (Como), Angelo Noce (Crema), Shura Oyarce (San Severino Marche), Teresa Claudia Pallotta (Aosta), Franco Panella (Sicilia), Mario Quadraroli (Lodi), Giovanni Ronzoni (Monza), Etta Rossi (Crema), Paula Rubio Galicia (Madrid), Sonia Scaccabarozzi (Lecco), Cesare Serafino (Spilimbergo), Pietro Silvestro (Monza), Evelina Shatz (Russia), Maria Cristina Tornaghi (Monza), Topylabrys (Milano) , Olga Varalli (Cremona), Ada Eva Verbena (Pavia), Paola Wool (Crema).

“RETIRO … ciò che allontana avvicina”
A cura di Marialisa Leone e Giovanni Ronzoni, da una idea di Marialisa Leone. Testi critici di Massimiliano Porro (Como) e Silvia Merico (Crema).
Battistero di Velate Varese, piazza Santo Stefano
dal 29/08/2020 al 13/09/2020
Ingresso libero ma soggetto a normative anti-CoViD (lunedi chiuso, da martedi a venerdì prenotazione obbligatoria da richiedere a battisterodivelate@gmail.com. Sabato e domenica aperto con orario 10-13 e 15-18, max 10 persone alla volta).
Per ulteriori informazioni
Carla Tocchetti, Art Communicator – Varese carlatocchetti@gmail.com

 

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