Antonio VinciAntonio Vinci

Delegato sì o delegato no? – L'assessore alla cultura nel comune di Castellanza è il sindaco Fabrizio Farisoglio. Un dato assodato. A sua volta il primo cittadino ha scelto di affidare la delega alla cultura ad Antonio Vinci, preside dell'Istituto Enrico Fermi e consigliere comunale per Alleanza Nazionale. Se non che, il 31 dicembre scorso il mandato è scaduto. Si è aperta così la corsa per ottenere l'ambita delega tra l'uscente Vinci e l'aspirante Fabrizio Giachi, già presidente della Commissione Cultura e consigliere a sua volta per Alleanza Nazionale. Un conflitto che affonda le sue radici in tutto l'arco del 2007 e che per il momento non si è ancora smorzato né nei toni né nell'intensità. Ma cosa sta succedendo? Il sindaco ha consentito al gruppo di An di decidere al suo interno chi proporre per l'incarico e, in nome dell'alternanza, sembra essere emerso questa volta il nome di Giachi. Scelta che non è stata affatto gradita da Vinci che ha dichiarato guerra aperta. Ma facciamo un passo indietro.

Conflitto generazionale o divergenza di vedute? – Il 2007 è stato un anno denso di attività politica con le elezioni del nuovo sindaco a Legnano. Elezioni vinte di nuovo dal centrodestra con Lorenzo Vitali (Forza Italia) eletto primo cittadino. In questa occasione Antonio Vinci si è impegnato per Alleanza Nazionale nella campagna elettorale legnanese "trascurando" per alcuni mesi l'attività a Castellanza. Pretesto che ha consentito a

Fabrizio GiachiFabrizio Giachi

Giachi di ampliare la sua attività di presidente alla commissione Cultura e di proporre una serie di iniziative in ambito culturale che di fatto sono rimaste nel cassetto una volta che Vinci è rientrato a pieno ritmo nel suo ruolo. Da quel momento sono iniziate le scaramucce sulla stampa locale nelle quali ciascun pretendente ha cercato di attirare l'attenzione sulla propria linea di pensiero e di impostazione di una stagione culturale. Due visioni molto diverse e per certi versi contrapposte, ma anche complementari: Giachi più orientato a eventi allargati e meno elitari, che puntano sui giovani e sulle fasce meno colte, sempre mantenendo l'alta qualità; Vinci più tradizionalista, interessato a trovare il meglio sulla piazza per cartelloni per intenditori. Su queste scelte, che possono tranquillamente essere integrate fornendo un programma di proposte a 360 gradi, in realtà evidenziano anche una differenza generazionale dovuta all'età e all'esperienza, nonché alle competenze di ciascuno dei due aspiranti delegati.

Cosa accadrà? – Castellanza è una città difficile sul fronte della cultura: sin dai tempi dell'assessorato di Franco Azimonti (giunta Frigoli) si notava come i castellanzesi fossero poco inclini a partecipare alle ricchissime proposte culturali, mentre riscuotevano e ancora riscuotono ampi consensi da chi viene da fuori città. Ora, in questa impermeabilità, si fatica a trovare un ventaglio di proposte che riesca ad attirare e ad accontentare un pubblico così esigente quanto distratto. E il ruolo di delegato diventa così croce e delizia per chi vi aspira. A fronte però della diatriba Vinci-Giachi, il primo cittadino sta perdendo a poco a poco la pazienza e il rischio è che quest'anno non vi sia più alcun delegato: "Se si continua con questi toni, dato che non sono obbligato ad affidare alcuna delega, finirà che dell'assessorato alla cultura me ne occuperò personalmente e da solo", ha sottolineato Farisoglio. Uomo avvisato…