2009: TG

Dalla voce degli storici a quella degli organizzatori delle celebrazioni; dal commento degli esperti all’intepretazione in chiave culturale del significato dei moti insurrezionali del 1859.
Un’epoca ricca di attualità, una sequenza di episodi e di personalità, che, rilette, comunicano la grande modernità di quelle lotte e di quei sentimenti, consegnando a Varese l’eterna matrice ideologica dell’autodeterminazione risorgimentale.

La recente visita a Roma, ospiti del Quirinale, ha fatto da definitivo trampolino per il Comitato 26 Maggio 1859, che si prepara atante altre novità
e amolte altre sfide. Prima di tutto, la svolta: il gruppo smette di essere un comitato (denominazione che indica una realtà destinata a sciogliersi)
e diventa associazione. Poi, l’apertura di una sede stabile e permanente, ovviamente nel quartiere di Biumo. Infine, l’ingresso di molti altri associati.
Il direttivo, da sei componenti, si amplierà a una ventina, contando sul’adesioni di parecchi, autorevoli varesini.

Il comitato 26 Maggio 1859 ha consegnato ufficialmente al Comune di Varese la medaglia ricevuta in dono dal Presidente della Repubblica.
Assente il sindaco Fontana, l’amministrazione comunale era rappresentata dal vicesindaco De Wolf. L’iniziativa è un primo passo verso l’auspicata riapertura del museo del Risorgimento varesino di Villa Mirabello.
Intanto, il Comitato si prepara a diventare associazione.

La storia di Varese reca in sè l’essenza stessa di indipendenza e autodeterminazione. Lo storico varesino provoca i propri concittadini e ribadisce il forte legame tra la cttà giardino e le lotte garibaldine.

Presente, al Tg di RETE55, Roberto Gervasini del comitato “XXVI Maggio”.
Si annuncia, tra l’altro, lo scampanio delle campane della basilica di San Vittore e della chiesa di Biumo, come avvenne 150 anni orsono.