Alfio Paolo Graziani: un Museo che porta il suo nome

Pubblicate on line le principali opere del pittore commentate da giornalisti e critici

Esce su Artevarese.com il “Museo on line di Alfio Paolo Graziani”, una raccolta di immagini e riproduzioni fotografiche delle opere ordinate per periodo storico e corredate da interviste e riprese televisive.

Artevarese apre il ‘museo on line’ dedicato ad Alfio Paolo Graziani, nel 110° anniversario della sua nascita. Nel sito sono visibili tutte le immagini e le riproduzioni fotografiche delle opere ordinate per periodo storico, le interviste ai protagonisti e ai curatori della mostre e delle manifestazioni culturali che hanno celebrato il noto pittore, mantovano di nascita ma gaviratese di adozione. L’opera del Graziani sfugge ad ogni inquadramento critico, è quasi una voce da solista che emerge dal coro, educata alle regole, non acuta ma penetrante. Le sue storie dipinte sanno di nostalgia di un passato, hanno il profumo fragrante del pane casereccio e la lieta allegria delle feste di paese. Artevarese ricorda questo grande protagonista della pittura contemporanea, mettendo a disposizione di tutti gli appassionati e cultori d’arte l’opera e i giorni di Alfio Paolo Graziani. Il Museo on line è destinato ad ampliarsi e ad arricchirsi con altri contributi critici, interviste e riproduzioni fotografiche.

UNO SPAZIO VIRTUALE DEDICATO ALLA PITTURA

Tutta la carriera artistica rivissuta nelle sezioni del Museo on line dedicato ad Alfio Paolo Graziani
Dalle immagini della via che Gavirate ha intitolato alla sua memoria, ad una piccola cappella votiva con una Madonna che ricalca lo stile dei maestri antichi. Nelle diverse sezioni del portale, si sfogliano le pagine biografiche del grande artista che seppe scrivere una pagina importante del nostro territorio e non solo. Prende il via il Museo on line dedicato al Graziani, uno spazio destinato ad ampliarsi con nuove notizie, immagini ed interviste. Luciano Ferriani ha scritto di lui: “I cerebralismi, le mille teorie, le incomprensibili e molte volte ingiustificate violenze che oggi si usa fare al mondo delle immagini e delle idee non hanno fatto presa su di te, personaggio dal sangue vivo, dal sorriso cordiale e spontaneo, amico della vita anche quando essa ferisce e avvilisce; nella tua pittura suggerisci l’immagine del pittore e dell’uomo che sei e che ognuno vorrebbe conoscere ed aver per compagno di viaggio in questa breve stagione che è la nostra esistenza”.

L’INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA AD ARCUMEGGIA

Le immagini e le interviste dei curatori della mostra dedicata al Graziani
Taglio del nastro per la mostra intitolata: “L’orizzonte estetico di Alfio Paolo Graziani”. Una mostra che resterà aperta tutta l’estate e che ha visto impegnati Luigi Barion e Luigi Sangalli in una riscoperta di questo autore gaviratese a trent’anni dalla morte. Un artista interessante per molti aspetti, protagonista dimesso di un Novecento pittorico che amava riproporre scene di vita di paese, tele brulicanti di personaggi, incroci e contrasti di luci e di ombre che regalano a chi osserva la netta sensazione di far parte del quadro. Ad Arcumeggia si può osservare anche una vera a propria chicca: un paesaggio dipinto dall’artista a soli otto anni, e che già dimostra una grande capacità di ritrarre la realtà e uno spiccato senso del colore.

L’ARTE DI GRAZIANI NEL BORGO DIPINTO

Una grande antologica ospitata in ben due sedi ricorda il grande artista
Alfio Paolo Graziani rivive attraverso la sua arte in uno dei borghi più affascinanti di Lombardia: Arcumeggia nel cuore della Valcuvia. Un’ampia carrellata di opere, allestite alla Sangalleria e alla Bottega del pittore, ci raccontano della sua burrascosa gioventù, degli anni della guerra e della politica, dell’amore per la moglie Maria. Non c’è malinconia, non si leggono nostalgie nelle tele del Graziani. Ci restituiscono invece la realtà feriale e quotidiana, i sentimenti e tutto il mondo artistico di questo grande autore. Le prime prove del pittore dimostrano la sua grande perizia tecnica, legata ad un modo tradizionale di intendere il paesaggio e il ritratto, ma con una vena personale, vibrante e meditativa. “Graziani rappresenta un’epoca dell’arte italiana”, dichiara Luigi Barion, curatore della mostra “anche perché fu chiamato spesso a rappresentare il paese in mostre internazionali”.

QUANDO L’ARTE INCONTRA LA MUSICA

Un dipinto di tema religioso viene donato alla Parrocchia di Gavirate in una serata di musica
L’arte incontra la musica. In occasione della donazione del dipinto raffigurante la Vergine Immacolata del maestro Alfio Paolo Graziani, la comunità di Gavirate si è riunita in parrocchia per un concerto musicale. Nella serata di sabato 22 maggio le note e le melodie di brani classici e moderni hanno fatto da commento e da sottofondo all’incontro di preghiera e di benedizione del dipinto con soggetto religioso. Dopo il saluto di Don Piero Visconti, parroco della chiesa di San Giovanni Evangelista, il Vicario episcopale mons. Luigi Stucchi ha benedetto il dipinto del Graziani donato da Luigi Barion. Proprio il parrocco ha richiamato il valore della serata nella quale i protagonisti sono stati, oltre all’intera comunità, il momento della festa, del ricordo e raccoglimento. Torquato Tasso ha scritto che «La musica è una delle vie per le quali l’anima ritorna al cielo». I più famosi brani mariani sono riecheggiati nell’edificio sacro gaviratese. Dai pezzi composti da Handel si è passati al pentagramma di Mozart. Ma non sono mancati nemmeno brani moderni come la bellissima Ave Maria di Fabrizio De Andrè interpretata da Elisabetta Sabatini.

GRAZIANI VAL BENE UNA TRASFERTA

Gavirate – Gazoldo degli Ippoliti, andata e ritorno. Antonio Pedretti “scorta” un dipinto di Graziani, donato in terra mantovana
Nato sotto il segno dell’arte. Proseguono le iniziative in occasione del centodecimo anniversario della nascita del pittore. Dopo il calendario che la civica amministrazione di Gavirate gli ha dedicato e la mostra allestita nell’atrio di UBI Banca, e oltre alla donazione di un’opera alla Pro Loco da parte del giornalista Luigi Barion, ideatore e curatore delle iniziative, è ora giunto il momento di scendere in terra mantovana. Domenica 18 aprile, un autobus con 60 persone si recherà a Gazzoldo degli Ippoliti e, alla presenza delle autorità cittadine di Gavirate e di Roncoferraro – dove il Graziani nacque centodieci anni orsono -, assisterà ad una celebrazione commemorativa seguita dalla donazione di un’opera del maestro. Ma le tele donate saranno due; oltre al dipinto di Graziani, verrà donata un’opera di Antonio Pedretti, artista ormai affermato a livello nazionale e amico, sin dalla tenera età, dello stesso Graziani e di Barion.

GRAZIANI ENTRA IN PRO LOCO

Il Re del Carnevale: Gavirate riceve in dono un’opera firmata dall’artista
Il dipinto è una rappresentazione del “Re del Carnevale”, che si erge sopra una folla di maschere e che, tra le fiamme del fuoco, purifica e sancisce la fine dell’inverno. Un quadro che dà forma ad una tradizione antica, servendosi di uno stile moderno, figurativo e colorato. Il quadro è quasi una fotografia allegorica del folclore del paese del pittore, originario della provincia di Mantova, e molto simile anche a quello di Gavirate – con il Re Scartozz – come in molti altri luoghi d’Italia. E’ il monarca del carnevale che, per un giorno, prende le redini del potere, contro tutti gli altri poteri costituiti: è il popolino che assume, per una sola volta, il comando, ribaltando la normalità delle regole. Una rappresentazione grottesca e fiammeggiante che rivoluziona il mondo, ne fustiga i costumi e i modi di fare.

OMAGGIO AD UN GAVIRATESE DOC

Per ricordare il pittore Graziani, Gavirate allestisce una rassegna con alcune tele inedite
Alfio Paolo Graziani torna a casa. La sua cittadina d’adozione, Gavirate, dedica alla poliedrica figura d’artista una personale nelle sale della UBI Banca Popolare di Bergamo. Una selezione di 13 opere (o come dice il titolo della mostra, di 12 + una) provenienti da tutta Italia, quattro delle quali inedite, ci restituisce un’ampia panoramica delle caratteristiche stilistiche dell’autore. La mostra è stata pensata in parallelo alla realizzazione di un calendario. Le dodici immagini di tele abbinate ognuna ad un mese del 2010 (più uno per la copertina) seguono il filo delle stagioni che passano e raccontano, attraverso lo sguardo del Graziani, il lento ed inesorabile passaggio del tempo.